Come ogni anno, Milano si attiva per proteggere il passato e valorizzare l’ereditร delle sue attivitร commerciali storiche, minacciate, com’รจ piaga comune in ogni cittร d’Italia, dal cambiamento di abitudini di consumo e stili di vita. Nell’albo delle botteghe storiche, che quest’anno con 60 nuovi ingressi raggiunge quota 549 insegne, c’รจ spazio anche per le realtร gastronomiche che tramandano tradizioni e atmosfere di tempi andati. Negli anni scorsi la longevitร di certe imprese di ristorazione e simili, molte a gestione familiare, รจ valsa l’ingresso in lista, tra gli altri, alla trattoria Al Matarel, alla pasticceria Gattullo, ai gelati del chiosco Sartori, e prima ancora a Peck e Savini in Galleria, alla Pescheria Spadari e alla Macelleria Brigo. Realtร molto diverse tra loro, che ben raccontano lo spirito che anima l’iniziativa: l’attestato di Bottega Storica รจ assegnato alle imprese di commercio, artigianato e servizi e ai pubblici esercizi con almeno mezzo secolo di storia alle spalle, senza interruzione di continuitร , che conservino almeno in parte i caratteri costruttivi, decorativi e di interesse storico, urbano e architettonico. E nonostante i settori prevalenti per antichitร delle imprese in cittร continuino a confermarsi industria, immobiliare e commercio, il comparto enogastronomico infoltisce di anno in anno il suo parterre. Nel corso dellโultima cerimonia di consegna degli attestati a Palazzo Marino, sono quattro le attivitร legate al settore enogastronomico che hanno visto riconoscersi il titolo, partecipando ai festeggiamenti di quella piccola imprenditoria milanese che, ricorda lโassessore al commercio Cristina Tajani sul palco, โnata talvolta in tempi difficili, durante la guerra o appena dopo, ha contribuito a rendere Milano viva, cordiale e fornita di ogni bene merceologicoโ. Dunque, tra le icone commerciali della cittร ecco spuntare la Pasticceria Martesana, la Pasticceria SantโAmbroeus, il chiosco Giannasi e il bar Quadronno. Ripercorriamone rapidamente la storia.
Fondato nel 1966 sul Naviglio della Martesana, โquando ancora le acque scorrevano a vistaโ (e chissร che non ritornino a farlo visti i progetti dellโamimnistrazione), il laboratorio di pasticceria di via Cagliero ha da poco raggiunto il traguardo dei 50 anni di attivitร . Oggi รจ ancora diretta da Vincenzo Santoro (che allโepoca arrivรฒ a Milano dalla Puglia), eย con il contributo di giovani pasticceri (lunga la permanenza di Alessandro Comaschi, che solo la primavera scorso ha lasciato il laboratorio) ha saputo rinnovarsi nel segno di una qualitร che lโha portata a essere punto di riferimento per lโarte dolce in cittร e in Italia, mai abbandonando la linea di produzione tradizionale โ panettone in primis – ma puntando pure sulla pasticceria moderna. Dal 2015 lโinsegna ha un punto vendita anche in via Paolo Sarpi, mentre la sede originale รจ stata ampliata e ristrutturata.
Con lo storico indirizzo di Corso Matteotti torniamo indietro al 1936, pronti a immaginare lo sfarzo che allโepoca doveva segnalare uno dei salotti dolci (oggi anche ristorante) piรน in vista della cittร , nato come confetteria e pasticceria allโinterno di un elegante palazzo affacciato sul Corso. Il restyling di qualche anno fa ne ha parzialmente fiaccato lโallure dโantan, ma la proposta di pasticceria resta fedele alla tradizione, come pure il rito dellโaperitivo, quando il bar รจ ancora molto affollato. Del resto, a proteggere la longevitร dellโinsegna ci pensa il santo patrono della cittร .
Dal 1967, la specialitร del mitico chiosco di piazza Bruno Buozzi, a Porta Romana, รจ il pollo. Il chiosco era nato come rivendita di frutta e verdura, ma tutto sarebbe cambiato, sempre per iniziativa di un emigrante, il giovanissimo Dorando Giannasi, arrivato 14enne a Milano da un piccolo paesino dellโAppennino tosco-emiliano, in cerca di fortuna. Con sua sorella Graziella, Dorando aprรฌ originariamente una polleria, dove si macellavano polli. Poi arrivรฒ il chiosco, la ristrutturazione costata 10 milioni di lire, lโattivitร in costante crescita, grazie alla rivendita di pollame e carne suina. Alla metร degli anni Novanta, la svolta: uno spiedo e una friggitrice per cuocere le carni sul momento, e proporle ai clienti secondo ricetta segreta della casa. Partendo proprio dal pollo allo spiedo, venduto intero, a metร , come arrostini o cosce; ma anche fritto, al curry, in insalata. Cosรฌ Dorando, negli anni, ha conquistato svariati riconoscimenti: la nomina di Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana, lโAmbrogino dโOro, e ora lโattestato di storicitร per unโattivitร che oggi impiega piรน di 20 persone. Il menu, nel frattempo, si รจ esteso a comprendere primi piatti di tradizione e fritture, pesce e variazioni sul tema della polenta. Ma anche pokรจ, per restare al passo con i tempi. Mentre per tutti, in cittร , Dorando Giannasi รจ il re del pollo arrosto.
Dalla casa del pollo allo spiedo al tempio del panino, nel raggio di circa un chilometro. Al civico 34 di via Quadronno, il bar รจ in attivitร dal 1964, e da sempre serve panini farcitissimi e scaldati alla piastra che gli sono valsi la fama in tutta Milano. Lโinvenzione della formula si fa risalire a un tal Faravelli, barman di sicuro intuito, dalle fattezze leggendarie, come pure alcuni dei primi panini in carta, come quello ripieno di โprosciutto di scimmiaโ, in realtร un piรน confortante prosciutto di camoscio. Il classico della casa, perรฒ, resta ancora oggi il Praga completo, con prosciutto di Praga, briรจ e patรจ di selvaggina. Forse un poโ fanรฉ per i tempi che corrono, ma affascinante perchรฉ racconta una storia. Con un altro primato a favore di Quadronno, prima paninoteca meneghina a restare aperte fino a tarda ora. Dopo diversi passaggi di proprietร , oggi il volto del locale รจ cambiato, con un allestimento piรน ampio e confortevole.
a cura di Livia Montagnoli
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