Si chiama Xitomatl-Pomodoro, un regalo del Messico al Mondo ed รจ un nuovo concorso gastronomico a cui ha lavorato quella che a breve diventerร ufficialmente lโAssociazione per la Promozione della Gastronomia Messicana, il cui primo incontro si รจ tenuto lo scorso 17 luglio allโAmbasciata del Messico in Italia. Unโiniziativa pensata per fare luce sullโampia ricchezza culinaria messicana, Patrimonio Culturale Immateriale dellโUmanitร dellโUnesco dal 2010, e sul contributo del Paese allo sviluppo gastronomico di altre nazioni, fra cui lโItalia.
Lโapprodo del pomodoro nella Penisola, infatti, รจ il risultato di un viaggio lungo, che comincia dallโaltra parte della Terra, nellโAmerica Latina. In principio fu il Messico a dare vita alloย xitomatl, come veniva chiamato giร dagli aztechi (da qui il termine inglese โtomatoโ), una parola che indicava โuna pianta con frutto tondo, polpa succosa e numerosi semiโ. Ilย lycopersiconesculentumย (questo il nome botanico della pianta) resta una prerogativa del Sud America fino al 1492 e oltre: la scoperta del Nuovo Continente, infatti, segna lโintroduzione in Europa di prodotti fino ad allora sconosciuti, ma non il loro consumo. Perchรฉ, proprio come la patata, il pomodoro venne inizialmente classificato come prodotto non commestibile: nel 1544 lโerborista seneseย Pietro Andrea Mattioli, fra i primi a scriverne, annovera la pianta fra le specie velenose.
ร sempre Mattioli, perรฒ, a sdoganare le dicerie e i falsi miti che avevano iniziato a circolare sul prodotto, riportando delle ricette provate nel Sud Italia, dove il pomodoro veniva consumato fritto nellโolio. Fra fine Cinquecento e inizio Seicento il frutto iniziรฒ a essere impiegato dagli alchimisti, che ritenevano avesse delle proprietร afrodisiache: nelle lingue europee, infatti, si possono rintracciare diverse espressioni riferite a queste presunte caratteristiche, dal tedescoย liebesapfel al franceseย pommeย dโamour, fino ad arrivare al dialetto sicilianoย pumuย dโamuri. ร solo nel Settecento che inizia, finalmente, a diffondersi fra le cucine dellโEuropa meridionale, Inghilterra e Francia in primis (una leggenda vuole che fosse molto apprezzato dal Re Sole).
Insomma, un prodotto dalla storia antica, oggi uno dei piรน utilizzati in tutta la cucina, fondamentale per alcuni piatti simbolo dellโItalia nel mondo, dalla lasagna agli spaghetti al pomodoro e basilico, dalla pizza Margherita alla caprese. Lโassociazione che si costituisce proprio per valorizzare lโimportanza dei prodotti messicani per le cucine internazionali sarร composta da promotori culturali e gastronomici, imprenditori e personaggi noti della ristorazione e professionisti del settore. Lโobiettivo รจ quello di promuovere una conoscenza approfondita delle tradizioni della cucina messicana, dalle tecniche agli ingredienti utilizzati, dalle usanze rituali alle ricette tipiche.
Alla base del concorso, la voglia di recuperare la storia del pomodoro, ma anche quella di coniugare due grandi tradizioni gastronomiche come quella messicana e italiana. Il contest digitale รจ rivolto a tutti coloro che vogliano proporre piatti in grado di fondere in maniera armonica queste due cucine, mescolando prodotti ma anche tecniche. A giudicare le pietanze (inviate tramite mail con foto e ricette complete), lโAmbasciatore Carlos Garcรญa de Alba, Karime Lรณpez, Diana Beltrรกn, Elizabeth Sรกnchez e lo chef dellโAmbasciata del Messico in Italia, Rodrigo Zepeda. I primi tre classificati verranno annunciati il 9 novembre 2020 e dovranno presentare la propria creazione culinaria presso lโAmbasciata, in occasione della Giornata della Gastronomia Messicana (16 novembre), ricevendo cosรฌ il meritato riconoscimento. Sarร possibile inviare il materiale via email (all’indirizzo [email protected]) entro il 16 ottobre, allegando ricetta in italiano e in spagnolo, materiale fotografico della ricetta impiattata, video in versione mp4, della durata massima di due minuti, per presentare le tecniche di preparazione del piatto. Ma anche una breve descrizione del piatto e dei motivi che hanno indotto alla scelta degli ingredienti.
a cura di Michela Becchi
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