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Per il Regno Unito si profila una Brexit no deal. E Johnson invita i supermercati a fare scorta di cibo

Si protrarranno a oltranza le trattative per raggiungere un accordo commerciale proficuo tra Regno Unito e UE, in vista dellโ€™imminente concretizzazione della Brexit. Se questo non dovesse arrivare, la disponibilitร  di prodotti freschi, in UK, sarebbe a rischio. E i prezzi aumenterebbero. Johnson prova e limitare i danni con un singolare appello.

  • 15 Dicembre, 2020

I rischi di una Brexit no deal

Il prossimo 31 dicembre segnerร  per il Regno Unito lโ€™uscita effettiva dallโ€™Unione Europea, al termine di un periodo di transizione che si รจ protratto per tutto il 2020 (formalmente il passaggio รจ avvenuto lo scorso 1 febbraio). Dunque, dal 1 gennaio 2021, per effetto della Brexit, il Paese guidato da Boris Johnson non farร  piรน parte del territorio doganale e fiscale dellโ€™UE. Ma i negoziati per raggiungere un accordo commerciale che soddisfi entrambe le parti sembrano destinati a protrarsi piรน del previsto, o meglio โ€œa oltranzaโ€, come ha confermato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a fronte delle difficoltร  finora incontrate durante le trattative. Dallโ€™accordo, infatti, dipenderร  la regolamentazione delle attivitร  economiche di entrambe le parti a confronto; e il nodo piรน complesso da sciogliere รจ il cosiddetto level playing field, cioรจ le regole che dovrebbero impedire alle aziende britanniche di fare concorrenza sleale a quelle europee. Allโ€™orizzonte, dunque, si profila sempre piรน concreta una Brexit no deal, che Johnson, pur consapevole dei rischi cui il Regno Unito andrebbe incontro nel breve periodo se le trattative fallissero, non ha finora scoraggiato. Questo significherebbe, in primis, la riattivazione di controlli e dazi per le merci ai confini tra Regno Unito e Unione Europea, con conseguenze economiche severe per gli inglesi.

Johnson invita i supermercati a fare scorta di cibo

Non a caso, negli ultimi giorni, รจ arrivato lโ€™appello del premier a correre ai ripari. Lโ€™invito di Johnson รจ rivolto alla Gdo, chiamata a fare scorta di prodotti alimentari e generi di prima necessitร  prima della fine dellโ€™anno, per non incappare nei rallentamenti e nelle restrizioni che potrebbero scattare in caso di una Brexit no deal, che causerebbe, secondo le stime governative, carenza di prodotti freschi โ€“ soprattutto ortaggi e frutta, che il Regno Unito importa in gran parte dallโ€™Europa, a cominciare da pomodori e insalata โ€“ nei primi mesi del 2021. In una situazione del genere, con la paura che alimenta la corsa folle allโ€™acquisto, si teme che gli inglesi possano prendere dโ€™assalto i supermercati, proprio come visto un poโ€™ in tutto il mondo dallโ€™inizio della pandemia, ma stavolta per un motivo in piรน: non solo il timore di restare privi di cibo, ma anche la seria eventualitร  che i prezzi dei prodotti alimentari freschi aumentino in modo indiscriminato per le nuove tariffe doganali imposte dallโ€™Europa. Decisamente non una buona prospettiva per iniziare il nuovo anno dopo un 2020 cosรฌ tormentato. Fornitori e rivenditori, perรฒ, stanno giร  approntando un piano per ridurre i disagi dei consumatori, cercando canali di approvvigionamento alternativi e stoccando quanti piรน possibili articoli non deperibili. Ma lโ€™impatto negativo sul commercio dei prodotti freschi di importazione sembra difficilmente scongiurabile.

La necessitร  di scongiurare il panico

I porti inglesi (Dover in prima linea), peraltro, giร  scontano questa corsa preventiva allโ€™approvvigionamento, e segnalano lunghi ritardi e disagi su entrambe le sponde della Manica, poichรฉ le compagnie di distribuzione hanno giร  iniziato a fare scorta di prodotti, e questo, paradossalmente, potrebbe creare difficoltร  dโ€™acquisto giร  durante il periodo natalizio. Tanto che lโ€™opposizione ha giudicato irresponsabile, da parte del premier, incoraggiare lo stoccaggio di prodotti per far fronte ai limiti delle sue decisioni politiche. Il governo inglese, dal canto suo, ha giร  previsto lo stanziamento di ingenti aiuti economici in caso di Brexit no deal, per sostenere i settori dโ€™impresa piรน colpiti dallโ€™uscita dal mercato unico europeo. Tra questi, si segnalano agricoltura e pesca. Intanto il British Retail Consortium invita i consumatori a non cedere al panico: i prodotti essenziali non mancheranno, negozi e supermercati stanno giร  approntando le misure necessarie per garantirlo, dunque รจ bene non acquistare cibo in eccesso che, nelle maggior parte dei casi, si traduce in uno spreco alimentare ingiustificabile, tanto piรน in un mondo che dopo gli ultimi terribili mesi fa i conti con un aumento esponenziale della povertร  e delle famiglie in difficoltร .

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