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Operazione nostalgia: torna Burghy? La storia del fast food dei paninari

Il mitico logo di Burghy รจ ricomparso a Monza, sulle vetrine di un locale prossimo allโ€™inaugurazione. Si tratta, perรฒ, solo di un omaggio alla storia del celebre fast food italiano. Trovata di marketing di Burgez.

  • 25 Gennaio, 2021


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Le origini di Burghy a Milano

La storia di Burghy, a Milano, coincide con lโ€™immaginario di unโ€™epoca. Quella della Milano da bere, degli aperitivi, dei paninari e degli Yuppies, di Drive In alla tv. Quando fa il suo esordio a piazza San Babila, nel 1982, Burghy รจ un fast food che guarda al modello americano, esperimento avviato dalla catena di supermercati GS (ma nel centro della cittร , allโ€™interno del suo store in via Torino, Elio Fiorucci, giร  alla metร  degli anni Settanta aveva importato lโ€™idea di unโ€™hamburgeria pop). La specialitร  della casa sono i panini, con hamburger, salse e aggiunte golose che identificano le diverse proposte in menu. Quello che oggi conosciamo come Crispy McBacon โ€“ nellโ€™interpretazione che molti anni piรน tardi ne darร  McDonaldโ€™s โ€“ รจ probabilmente la voce piรน apprezzata della casa: allโ€™epoca di Burghy si chiamava King Bacon, โ€œdoppia porzione di carne bovina 100%, gustoso formaggio, croccante bacon e salsa speciale, in un panino ai semi di sesamoโ€, recita il menu dโ€™antan.

Il menu di Burghy

La moda dei paninari

Presto Burghy conquista una generazione di giovani milanesi in cerca di un punto di ritrovo. Dopo un decennio travagliato, cโ€™รจ voglia di disimpegno. E Burghy, con la sua anima pop, identifica un modello di consumismo dโ€™importazione che a Milano diventerร  fenomeno di costume ad appannaggio degli adolescenti dellโ€™epoca, presto ribattezzati paninari, oggetto di parodie televisive, protagonisti al cinema e sulla carta stampata. Burghy, dunque, cresce, e si avvia a diventare una catena: il gruppo gestisce 6 punti vendita tra la cittร  e le aree limitrofe, ma la proprietร  si scopre incapace di gestire un successo cosรฌ travolgente, e nel 1985 si concretizza la cessione al Gruppo Cremonini (piรน tardi acquisterร  anche Quick), che porterร  il brand alla consacrazione nazionale, in un percorso costellato di prime volte, come lโ€™inaugurazione del primo fast food drive in in Italia, a Castelletto Ticino, nel 1988.

Il logo di Burghy

Lโ€™acquisizione di Burghy

Dalla fine degli anni Ottanta, lโ€™accelerazione รจ esponenziale: Burghy arriva a gestire 96 punti vendita distribuiti tra il Nord e il Centro Italia. E la sua forza sul territorio nazionale รจ allโ€™origine dellโ€™interessamento di McDonaldโ€™s, che in Italia aveva esordito nel 1986, a partire dal primo locale romano di piazza di Spagna. Allโ€™inizio degli anni Novanta, il colosso americano fatica a mettere in atto la scalata che aveva immaginato per conquistare il mercato italiano; tra i motivi di resistenza, cโ€™รจ indubbiamente lโ€™autorevolezza e la capillaritร  del marchio Burghy, che allora fatturava quasi il doppio di Mcdonaldโ€™s Italia, dichiarando 200 miliardi di lire. Ma nel 1995, Cremonini, in difficoltร  economiche, accetta il corteggiamento del gruppo americano, e cede il marchio (con tutti i locali della catena), riservandosi anche un accordo esclusivo per la fornitura di carne bovina a McDonaldโ€™s, nei cinque anni a seguire. รˆ lโ€™inizio della fine di Burghy: il brand, inglobato dalla catena americana, sparisce poco a poco. Lโ€™ultimo fronte di resistenza, a Casalecchio di Reno, cade nel 2006. Da allora, anche in Italia, McDonaldโ€™s รจ leader indiscusso del mercato della ristorazione veloce.

Le vetrine di Burghy a Monza

Operazione nostalgia: Burgez rievoca Burghy

Ma non sono rari gli esempi di fast food allโ€™italiana che hanno conquistato credito e seguito. A Milano, dal 2015, Burgez รจ idealmente lโ€™erede del primo esperimento Burghy, anche se caratterizzato da unโ€™attenzione spiccata alla qualitร  della materia prima, che meglio risponde alle esigenze di consumo contemporanee: fondata da Simone Ciaruffoli, la catena si rivela un caso di imprenditoria intelligente, devota al modello di Shake Shack, oggi presente con 8 punti vendita a Milano, uno a Torino e uno a Roma. Lโ€™ultima trovata di Ciaruffoli รจ unโ€™ingegnosa operazione di marketing, che โ€“ non a caso โ€“ riporta in auge il marchio (e il logo) di Burghy. Presto Burgez aprirร  il suo primo locale a Monza, proprio accanto a un punto vendita di McDonaldโ€™s. E ad anticipare lโ€™inaugurazione, sulle vetrine che preannunciano i lavori in corso Milano, ecco spuntare il logo Burghy, col suo font in corsivo, giallo brillante in campo rosso. Unโ€™operazione nostalgia, che, come specifica Ciaruffoli, รจ solo โ€œunโ€™idea simpatica per omaggiare e ricordare Burghyโ€. Che, dunque, non tornerร  (e neppure potrebbe, dal momento che il marchio รจ ancora di proprietร  di McDonaldโ€™s). Di sicuro, una riuscita operazione pubblicitaria per Burgez, che ancora una volta fa parlare di sรฉ.

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