In Emilia Romagna, soprattutto a Bologna e provincia, i dolci di San Giuseppe sono le tradizionali raviole, specialitร di origine contadina che un tempo si preparava per festeggiare lโarrivo della primavera e lโinizio del lavoro nei campi.
Le raviole sono una specialitร di origine contadina che un tempo le โrzdore, le massaie, preparavano per festeggiare lโarrivo della primavera. Ormai appannaggio quasi esclusivo di forni e pasticcerie, rappresentano tuttora lโemblema della festa e sono immancabili sulle tavole dei bolognesi. Nel nome e nella forma a mezzaluna richiamano la pasta ripiena, dove la sfoglia allโuovo รจ sostituita da una sorta di pasta frolla, piรน morbida e rigonfia. Le raviole classiche sono ripiene di mostarda bolognese, una confettura scura e corposa che unisce note dolci e aspre e si realizza principalmente con mele cotogne e pere cotogne. Richiede una lunga preparazione per arrivare alla giusta consistenza e sapore, e la ritroviamo come ripieno pure di un altro dolce locale, la pinza.
Sposo di Maria e padre putativo di Gesรน, San Giuseppe in Italia si celebra il 19 marzo. Dichiarato dalla Chiesa cattolica giร dal 1871 protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa universale, viene omaggiato lungo tutto lo Stivale da riti e tradizioni che variano di zona in zona. Una data che coincide con lโequinozio di primavera, spartiacque che segna la fine dellโinverno e lโinizio della nuova stagione. Nelle zone rurali il risveglio della natura era omaggiato da feste, canti e balli con cui ci si augurava la prosperitร del raccolto e si salutava lโinizio del lavoro nei campi, per molte famiglie lโunica fonte di sostentamento. ร cosรฌ che nasce la storia delle raviole, dolcetti di carattere e dal tipico sapore rustico, cui รจ legata unโusanza spettacolare. Era infatti tradizione appendere le raviole a dei fili con i quali si adornavano le siepi lungo le strade dei paesi creando scenografiche sfilate di dolcezza. Venivano messe a disposizione di chiunque passasse, adulti e bambini, che a piedi o in bicicletta – magari dopo la messa – potevano farne una scorpacciata. Oggi si consumano a ogni ora del giorno, ottime a merenda o a fine pasto, accompagnate da un buon bicchiere di vino.
Quella delle raviole รจ una tradizione molto sentita in borghi come Fiesso di Castenaso, dove ancora oggi vengono preparate dalle volontarie della Parrocchia di San Pietro e si possono acquistare anche su prenotazione. Va citata inoltre la secolare โFesta della Raviolaโ di Trebbo di Reno, in provincia di Castelmaggiore, arrivata alla 212sima edizione.ย Una sagra molto antica che risalirebbe addirittura al 1600, quandoย concludeva la celebrazione religiosa delle solenni Quarantore, nel cattolicesimo una pratica devozionale che consiste nellโadorazione per quaranta ore consecutive del Santissimo Sacramento esposto sullโaltare a commemorazione del periodo nel quale il corpo di Gesรน rimase nel sepolcro.
Le raviole si presentano con un involucro dorato e ricoperte di zucchero, ma anche โin rossoโ, colorate dalla bagna allโalkermes. Ereditร di un tempo, questa versione nasce come una sorta di โricetta di recuperoโ. Le raviole, infatti, si conservano piuttosto a lungo, ma lโinvolucro esterno dopo qualche giorno tende a seccarsi. Per ammorbidirlo e renderlo nuovamente molto appetibile, il โtruccoโ era quello di bagnarle nellโalkermes, liquore che quasi tutti avevano in casa. Come spesso succede per i dolci dalla storia antica, anche in questo caso nel tempo si sono diffuse diverse varianti. Parlando di farciture, accanto alla tipica mostarda sono ormai entrate a far parte della tradizione i ripieni a base di altre confettureย (soprattutto quelle di prugna o di albicocca) e di crema pasticcera, ma non mancano nemmeno le raviole al cioccolato o con crema di nocciola, e chiย le propone glassate al cioccolato.
La ricetta รจ per circa 25 raviole
โข 250 g di farina debole
โข 8 g di lievito per dolci
โข 1 g di sale
โข 100 g di burro morbido
โข 88 g di zucchero
โข 1 uovo
โข 25 g di panna
โข 1,5 g di scorza di limone grattugiata
โข 3 g di estratto di vaniglia
โข 125 g di mostarda bolognese
โข 95 g di Alkermes
โข 13 g di zucchero semolato
โข 24 g di acqua
In una ciotola setacciate la farina, il lievito baking e il sale, poi unite il burro morbido e la panna. Quando la massa รจ amalgamata aggiungete le uova, la scorza di limone grattugiata e lโestratto di vaniglia. Impastate bene il composto fino a quando gli ingredienti saranno completamente incorporati. Ricoprite la pasta con la pellicola e lasciatela riposare in frigorifero per un paio d’ore circa. Stendete l’impasto fino allo spessore di circa mezzo centimetro, e con un coppa pasta di 10 cm di diametro ricavate dei cerchi. In una metร disponete un cucchiaino di mostarda bolognese, poi ripiegate a formare una mezzaluna facendo aderire bene i bordi. Cuocete le raviole in forno a 180ยฐ C per 12-15 minuti poi fatele raffreddare prima di inzupparle nella bagna all’alkermes.
In una casseruola, realizzate uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero: quando arriva a bollore togliete dal fuoco, e una volta tiepido aggiungete l’alkermes. Scaldare in seguito la bagna fino alla temperatura di 60-65 ยฐ C (in questo modo le raviole la assorbiranno meglio), a questo punto immergete le raviole 4/5 minuti per lato, poi toglietele con lโaiuto di una forchetta (senza forarle) e appoggiatele su una griglia (oppure su carta da forno) e infine passatele nello zucchero semolato.
โข 1 kg di mele cotogne
โข 200 g di pere cotogne
โข 2 arance
โข Il succo di 1 limone e la sua buccia grattugiata
โข 400 g di prugne essiccate
โข 200 g di pere non mature
โข 600 g di zucchero
โข 1 l di acqua
Pulire la frutta e tagliarla a cubetti, unire gli altri ingredienti e lasciare riposare per 12 ore. Passato questo tempo, aggiungere lโacqua e cuocere fino a portare a una temperatura di 105ยฐC (o una densitร di 64 ยฐ brix). Per capire quando la confettura รจ arrivata alla giusta consistenza, si puรฒ usare anche il vecchio ma sempre utile โsistema della nonnaโ: ponendo un cucchiaio di confettura su un su un piattino, questa non dovrร colare. Invasare e sterilizzare.
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd