Quando si parla di Mary Frances Kennedy Fisher รจ impossibile non definirla sensuale, arguta, avvincente e unica. Nata il 3 luglio 1908 ad Albion, nel Michigan, รจ stata una delle maggiori autrici statunitensi sul tema del cibo. E non solo. Con 27 titoli pubblicati, Fisher crea un nuovo genere negli Stati Uniti: il saggio gastronomico. Considerando il cibo come una metafora culturale, si รจ dimostrata una filosofa perspicace e una raffinata scrittrice di prosa. L’intrepida ma poco riconosciuta Fisher ha contribuito a introdurre la sensibilitร continentale nel fiorente mondo culinario della California. E, cosa forse ancora piรน importante, ha trasformato per sempre la figura di sfondo della donna in cucina degli anni Cinquanta, in un soggetto vivo e vegeto, con idee folgoranti, emozioni appassionate e appetiti insaziabili.
Cresce a Whittier, in California in una famiglia sempre in movimento, che ยซsi sarebยญbe potuta definire una famiglia di hippy, se il termiยญne non fosse stato inventato molti anni dopoยป dirร lei stessa. Grazie all’infanzia passata in grandi fattorie circondata da orti, vigneti e animali da cortile, scopre presto le sue due passioni: cucinare e scrivere. D’estate aiuta il padre, direttore di un giornale locale e a furia di correggere bozze e temperare matite appuntisce anche la scrittura. L’amore per la cucina viene invece da un’amica di famiglia, la “zia” Gwen che le insegna che ยซl’arte del vivere e l’arte del mangiare dovrebbero essere sinonimiยป. Nel 1929, sposa un suo compagno di universitร , Alfred Young Fisher, che ha appena vinto una borsa di studio per la facoltร di letteratura francese a Digione. Lo segue in Francia, e lรฌ scopre le gioie della cucina e della cultura francese, che riporterร nelle lunghe lettere che scrive alla madre e alle sorelle: ยซร una religione e un’arte questo cibo francese. E io sono giร un’ardente seguace di questa fedeยป. Tutto, durante il suo soggiorno in Franยญcia, la incanta: ยซIn quel Paese ho imparato a fare l’amore, a mangiare, a bere, a essere me stessa e non quello che gli altri si aspettano che io siaยป. La coppia ritorna in California, a Pasadena, nel 1932.
Foto M.F.K. Fisher Literary Trust
Ma quella vita le va stretta. Di fianco alla coppia vive il pittore Dillยญwyn “Timmy” Parrish. I due si innamorano perdutamente. Anche lui รจ sposato, e all’inizio il loยญro rapporto รจ difficile e clandestino. Pochi anni dopo vanno a vivere insieme vicino Vevey in Svizzera, nel 1936 si sposano. Il primo libro di saggi che celebra il cibo, Serve It Forth, รจ pubblicato nel 1937 con il nom de plume M.F.K. Fisher. ร il periodo piรน bello della sua vita, nella grande casa che ristrutturano insieme. L’idillio finisce nel 1939, durante una gita a Berna, quando Parrish viene colto da un embolo. I medici gli salvano la vita ma sono costretti ad amputargli una gamba. Inizia un martirio a seguito di una malattia circolatoria rarissima e incurabile, la sindrome di Bรผrgen. Un calvario di amputazioni e dolori lancinanti. Meno di un anno dopo Parrish si toglie la vita. Per Fisher l’unico rifugio รจ la scrittura. Nel 1941 conclude il libro che stava scrivendo, la Biografia sentimentale dell’ostrica (Consider the Oyster) opera che la renderร famosa. E poi continua a scrivere, senza sosta. Per contrastare la depressione produce un libro all’anno, per anni. Senza contare le innumerevoli collaborazioni con i giornali e un breve flirt con Hollywood dove lavora come sceneggiatrice. Seguono altre opere fra cui il celebre saggio How to Cook a Wolf (Come cucinare il lupo, del 1942), un ricettario per sopravvivere degnamente in tempi di razionamento del gas e l’assenza di prelibatezze, quali bistecche di manzo, bourbon, zucchero a velo e altri ingredienti essenziali alla buona cucina; un insieme di consigli che non vuole essere altro che ยซil modo migliore di convivere con la tessera annonaria, l’oscuramento e le altre miserie della Seconda Guerra Mondialeยป.
Finita la guerra si trasferisce con la figlia Anne avuta da Parrish a New York, dove accetta la corte del suo nuovo editore, Donald Friede, e in sole due settimane lo sposa. Nasce un’altra bambina, Kennedy, ma il matrimonio durerร poco. Cresce da sola le figlie, spostandosi sempre tra il sud della Francia e la California.
La sua traduzione del 1949 de La fisiologia del gusto del gastronomo francese Jean Anthelme Brillat-Savarin รจ considerata la versione inglese definitiva. An Alphabet for Gourmets (1949) รจ superbamente spiritoso, e A Cordiall Water (1961), che รจ un discorso sui rimedi popolari, diventa immediatamente un classico di culto. ร nota la sua collaborazione con Julia Child per un libro di cucina provenzale del 1968. Di Fisher, Child racconta di come la sua descrizione del mangiare, facendo l’esempio di una sogliola alla mugnaia cotta nel burro, fosse puramente erotica e passionale. Lei era cosรฌ, straordinariamente aperta sui bisogni umani, il desiderio, il piacere, il sesso e la sessualitร , in netto anticipo rispetto ai tempi.
Fisher parla di cibo per parlare d’altro, tratto che l’ha resa famosa e al tempo stesso l’ha un po’ penalizzata dal punto di vista letterario. Sarebbe potuta essere una grande scrittrice (e per molti lo era: W.H. Auden la definรฌ ยซla piรน grande prosatrice americana del secoloยป, e per John Updike era ยซla nostra poetessa degli appetitiยป) ma per certi critici restava prigioniera del tema; la grave colpa di scrivere sempre e solo di cibo e fame, anzichรฉ d’amore o di guerra. ยซSecondo meยป, ribatteva divertita, ยซi nostri tre bisogni fondamentali di cibo, sicurezza e amore sono cosรฌ intrecciati fra loro che non possiamo pensare a uno senza gli altriยป. Prima che della cucina, infatti, i suoi scritti parlano di esperienze: viaggi, amori, incontri, colori, profumi. E di sapori, certo, costellati da molte ricette, ma appoggiate qua e lร casualmente, come pensieri leggeri.
Foto Paul Fusco/Magnum Photos/Contacto
Fisher continua a cucinare e a scrivere anche quando il morbo di Parkinson lo rende difficile. I suoi testi sono sempre punteggiati dai sensi: ad esempio come scacciare la malinconia con tre arance, da sbucciare con delicatezza a forma di fiore e mettere a seccare sul calorifero. Si interroga poi sullo stato sociale delle verdure e del sale contenuto nelle lacrime. Una meditazione sull’invecchiamento e sulla saggezza del corpo, che anche nella disperazione continua a vivere รจ al cuore del libro Sister Age del 1983, ยซAnche nell’angoscia della morte e del dolore e delle brutture resta la fame e insieme alla fame la vita inestinguibile, con tutta la sua paceยป. The Boss Dog del 1991 รจ la sua ultima fatica: un libro per bambini. Con la sua opera omnia ha elevato la cucina da lavoro domestico a studio critico di ciรฒ che significa essere umani.
ยซNon sono debole, delicata, ma sono fragile, cosรฌ come รจ fragile l’acciaioยป scriverร verso la fine. Mary Frances Kennedy Fisher si spegne all’etร di 84 anni il 22 giugno 1992 nel suo piccolo ranch nella Napa Valley.
Il documentario del 2022 The Art of Eating: The Life of M.F.K. Fisher racconta la vita e l’impatto duraturo della scrittrice californiana sulla societร statunitense. Il film ha vinto il premio come miglior lungometraggio ai Taste Awards 2024 di Los Angeles. Nell’opera, il regista Gregory Bezat alterna brani tratti dagli scritti di Fisher con interviste a noti personaggi del mondo culinario come Alice Waters, Jacques Pepin, Ruth Reichl e molti altri.
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