Attualitร 

Italiani campioni di sprechi. Si buttano 700 gr di cibo a testa

Quasi 700 grammi di cibo a persona.ย  รˆ quanto finisce nel bidone della spazzatura degli italiani in una settimana. Tra sconti e prodotti low cost, sono infatti sempre di piรน le famiglie che consumano meno cibo di quello che acquistano. Una tendenza che, tra alimenti di scarsa qualitร  e cattiva gestione delle risorse domestiche, rischia […]

  • 19 Settembre, 2024

Quasi 700 grammi di cibo a persona.ย  รˆ quanto finisce nel bidone della spazzatura degli italiani in una settimana. Tra sconti e prodotti low cost, sono infatti sempre di piรน le famiglie che consumano meno cibo di quello che acquistano. Una tendenza che, tra alimenti di scarsa qualitร  e cattiva gestione delle risorse domestiche, rischia di rendere vana nel Bel Paese la lotta allo spreco alimentare. A lanciare l’allarme รจ l’ultimo report del Waste Watcher International sui Paesi del G7 da cui รจ emerso come nell’ultimo anno solo in Italia lo spreco alimentare รจ cresciuto del 45,6%. Qquasi il doppio del cibo buttato nei cassonetti nel 2023.ย  Si tratta soprattutto di frutta e verdura, ma anche di pane. Un grave campanello dโ€™allarme sulla qualitร  dei prodotti ortofrutticoli principe della Dieta Mediterranea e sulle abitudini degli italiani.

Lo studio

Dallo studio stilato dall’osservatorio insieme a Ipsos e all’universitร  di Bologna, sembrano lontani i tempi dellle buone pratiche di riciclo e lotta allo spreco esplosi negli ultimi anni. E i numeri lo confermano: in Italia ogni settimana finiscono nella spazzatura 683,3 grammi di cibo pro capite, circa 214 grammi in piรน rispetto ai 469,4 rilevati ad agosto 2023. Un risultato che su base mensile si traduce in 20 kg a testa di alimenti buttati, ma che arrivano a oltre 240 kg su base annua. Non solo. Nella “top five” dei cibi piรน sprecati ci sono soprattutto ยซfrutta fresca (27,1 g), verdure (24,6 g), pane fresco (24,1 g), insalate (22,3 g), cipolle/aglio/tuberi (20 g)ยป. Tutti alimenti da frigo gettati nella maggior parte dei casi a causa della scarsa qualitร  del cibo acquistato.

Giร , perchรจ tra le cause che hanno determinato lโ€™aumento in Italia dello sperpero alimentare non c’รจ solo il comportamento dei singoli ma soprattutto la scarsa qualitร  dei prodotti acquistati. Nel rapporto si legge infatti che ยซil 42% delle risposte individua la causa dello spreco familiare nel fatto di dover buttare la frutta e la verdura conservata nelle celle frigo perchรฉ una volta portata a casa va subito a maleยป. E ancora che ยซ il 37% sostiene di buttare via gli alimenti perchรฉ i cibi venduti sono giร  vecchiยป. Elementi che si sommano al fatto che piรน di un terzo degli italianiย  – il 37% – dimenticano gli alimenti in frigorifero e nella dispensa lasciando che si deteriorino. E che sempre piรน spesso sono pochi i consumatori disposti e capaci aย rielaborare gli avanzi in modo creativo per evitare di gettarli.

Chi spreca di piรน e dove

Se รจ vero che il fenomeno รจ presente in tutta Italia, รจ vero anche che il Sud e il Centro sono le aree dove lo spreco รจ maggiore con un +9% rispetto alla media nazionale. Nel primo caso, lo spreco raggiunge i 744 grammi settimanali per persona, superando la media nazionale del 9%. A finire di piรน nel cestino sono soprattutto carne rossa cruda (+32%), maionese e salse (+28%), e frutta e verdura non fresche (+25%). Ancora peggio il Meridione, con una media di 747,5 grammi a settimana e anchโ€™essa del 9% superiore rispetto alla media nazionale. Tra gli alimenti maggiormente sprecati ci sono pesce, crostacei e molluschi (+32%), pane confezionato (+24%), e legumi (+24%).

A sprecare maggiormente sono le famiglie senza figli (+6 per cento) rispetto a quelle con figli (-17 per cento) e i comuni medio-grandi rispetto ai piccoli. Nonostante questo, sulle strategie per contrastare il fenomeno, gli italiani mostrano tutti una disponibilitร  marcata ad adottare comportamenti anti-spreco. Secondo il rapporto, lโ€™87% รจ disposto a congelare i cibi, mentre lโ€™86% a utilizzare il cibo appena scaduto se ancora buono. Tuttavia, la disponibilitร  a donare cibo cucinato in eccesso (63%) e ad acquistare grandi quantitร  di cibo per surgelarlo (62%) รจ inferiore, suggerendo che le barriere pratiche o la mancanza di una rete adeguata a tali pratiche potrebbero limitare lโ€™adozione di queste strategie.

Tra aiuti alimentari e troppe offerte

Il rapporto Waste Watcher 2024 dimostra che, nonostante una crescente consapevolezza del problema, c’รจ ancora molto da fare per ridurre lo spreco alimentare in Italia. Una praยญtica che per molti rapยญpreยญsenta ยซun traยญgico paraยญdossoยป se si conยญsiยญdera che solo in Itaยญlia, ha rileยญvato Colยญdiยญretti, ยซsono 3,1 milioni i citยญtaยญdini costretti a chieยญdere aiuto per manยญgiareยป.ย In fondo perรฒ a pesare sono pure le tante offerte che posยญsono spinยญgere ad acquiยญsti oltre il necesยญsaยญrio, come ricordato dal miniยญstro dellโ€™Agriยญcolยญtura e della Sovraยญnitร  aliยญmenยญtare, Franยญceยญsco Lolยญloยญbriยญgida, a detta del quale ยซรจ inteยญresยญsante conยญstaยญtare come le offerte proยญmoยญzioยญnali siano spesso colยญleยญgate a un magยญgiore spreco aliยญmenยญtareยป.

Una posizione, quella di Lollobrigida, che ha detta di Federconsumatori รจ una lettura semplicistica: ยซServe piรน rasparenza nelle informazioni sui prodotti che portiamo in tavola, ma anche campagne per accrescere la consapevolezza dei consumatori sulla sostenibilitร  dei loro consumi (anche in termini etici) e dei loro comportamenti (con progetti educativi per ridurre gli sprechi)ยป ma ยซรจ indispensabile disporre serie azioni di contrasto alla povertร  alimentareยป, ha sottolineato l’associazione. In attesa che l’imminente G7 Agricoltura a Siracusa affronti il dibattito internazionale sugli sprechi di cibo.

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