Il Registro dei marchi storici di interesse nazionale esiste solo dal 2019. Istituito dallโallora Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, ha il compito di tutelare la proprietร industriale delle aziende produttive di eccellenza storicamente collegate al territorio nazionale e di valorizzare il made in Italy nel mondo. Non a caso, il registro nacque a seguito della controversa vicenda che coinvolse Pernigotti, storica realtร di Novi Ligure destinata alla delocalizzazione della produzione in Turchia per mano della proprietร Toksov, scongiurata solo da un processo di reindustrializzazione concordato nellโestate 2019, che a breve riporterร nello stabilimento piemontese ancheย la linea di produzione delle creme spalmabili. Ironia della sorte, perรฒ, vuole che anche se allโepoca il ministro non mancรฒ di ribattezzare la legge istitutiva del registro โnorma Pernigottiโ, dei benefici dellโiniziativa (non a caso molto discussa) Pernigotti non abbia mai potuto usufruire, non avendo la legge in questione valore retroattivo. Solo ad aprile 2020 il registro ha effettivamente aperto alle candidature a tutte le attivitร che possono vantare un marchio registrato da oltre 50 anni, che โ se ammesse nel novero โ saranno libere di utilizzare il logo ยซmarchio storico di interesse nazionaleยป accanto al proprio, per finalitร promozionali e commerciali, anche in funzione di contrasto allโitalian sounding.
E lโindustria dolciaria italiana si conferma uno dei settori di impresa piรน prolifici e longevi del Paese. Con lโultima tornata di ammissioni, infatti, entra nel registro Sperlari, che potrร annoverare tra i marchi storici โpremiatiโ anche Galatine e Saila. Lโazienda cremonese, che questโanno festeggia 185 anni di attivitร , testimonia la prosperitร di un comparto del made in Italy fondato su intuizioni illuminate e grande visione imprenditoriale. La storia di Sperlari inizia nel 1836 con Enea Sperlari, allโinterno di una bottega a conduzione familiare nel centro di Cremona specializzata nella produzione di torrone, torroncini e mostarda, come tradizione del territorio comanda. In poco tempo il negozio di via Solferino (operativo ancora oggi e tutelato come locale storico) divenne cosรฌ apprezzato che le sue specialitร attraversarono lโoceano alla volta degli Stati Uniti, al seguito degli immigrati italiani in America. Nel 1935, lโattivitร , ormai cresciuta a macinare volumi industriali, entrรฒ nellโorbita di Pernigotti, iniziando a produrre anche caramelle; ma dallโinizio degli anni Ottanta si avviรฒ una serie di passaggi di proprietร โ da Heinz ad Hershey Food โ fino allโultima acquisizione, nel 2017, da parte del gruppo tedesco Katjes International. Oggi, dunque, Sperlari, che vanta quattro fabbriche sul territorio nazionale (oltre 400 i dipendenti) e una scenografica sede amministrativa a Milano, in piazza Duomo, non รจ italiana.
Ma i successi di Sperlari – che ha sempre rivendicato il suo legame con la tradizione gastronomica cremonese, e su torroni e mostarde continua a centrare il suo core business – si contano anche sulle linee di produzione collaterali ideate nel corso del Novecento. Come la liquirizia della Societร Anonima Italiana Liquirizia Abruzzese, meglio nota come Saila, fondata in un teatro dismesso sul lungomare di Silvi Marina nel 1937, e ora analogamente ammessa al Registro. Al 1956, invece, risale lโinvenzione delle Galatine, caramelle al latte apprezzate da grandi e piccini, fra le prime del genere a entrare nelle farmacie negli anni Settanta. Tale รจ stato il successo della โtavolettaโ al latte parzialmente scremato (100% italiano Inalpi), dalla metร degli anni Novanta diventata rotonda, da ispirare numerose variazioni sul tema, dalle Galatine con pezzetti di cioccolato a quelle ai frutti di bosco. Insieme allโinnovazione sul prodotto, Sperlari ha fatto anche la storia del packaging, scommettendo per esempio, negli anni Sessanta, su โpreziosiโ cofanetti in latta, ideati in collaborazione con noti designer, da Fiorucci a Missoni. โLโiscrizione nel Registro in occasione del nostro 185ยฐ compleanno rappresenta un ulteriore riconoscimento del nostro lavoro di valorizzazione della tradizione italiana unita alla capacitร di sapersi innovare, rafforzando il ruolo di Sperlari come ambasciatore del Made in Italy alimentare nel mondoโ, sostiene soddisfatto Piergiorgio Burei, CEO di Sperlari.
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