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Turismo

Adesso in cantina si va anche per osservare le stelle. Arrivano "I cieli più belli d'Italia"

A dispensare l’attestato di “cielo più bello d’Italia” è la rete Astronomitaly, che individua i luoghi migliori per godere delle bellezze del firmamento, lontani dall’inquinamento luminoso. Tra questi, anche due cantine toscane: le aziende agricole Piombaia di Montalcino Il Ponte di Capalbio.

  • 19 Aprile, 2021

E se anche le cantine, e non solo i ristoranti, iniziassero ad essere stellati? Astronomitaly – La Rete del turismo astronomico ha appena inserito l’azienda agricola Piombaia di Montalcino tra “I cieli più belli d’Italia”, con la certificazione di qualità, livello Silver. Come si legge nella motivazione, si tratta di una “meta scelta per trascorrere momenti di relax a contatto con la natura, le tradizioni e i sapori locali, si distingue ora come uno dei luoghi migliori d’Italia in cui osservare il firmamento e vivere emozioni sotto il cielo stellato”. Al momento sono 35 le certificazioni rilasciate dalla rete, fondata nel 2015 da Fabrizio Marra. E c’è anche un’altra cantina, sempre in Toscana: l’azienda agricola Il Ponte di Capalbio.

Il marchio “I cieli più belli d’Italia”

Il marchio “I cieli più belli d’Italia”, infatti, ha l’obiettivo di tutelare il patrimonio celeste, identificando i posti migliori (aziende agricole, cantine, strutture ricettive, riserve naturali, borghi e comuni) da cui osservare il cielo stellato e dove è possibile usufruire di servizi “astroturistici”. “Si tratta” ci racconta Marra “di luoghi italiani con una bassa percentuale di inquinamento luminoso, dove è possibile ammirare un cielo stellato di qualità: delle vere riserve di buio, per cui la certificazione diventa un valore aggiunto. Tant’è che dal prossimo anno inizieremo a lavorare anche con il mercato immobiliare”. Dopo la candidatura, inizia un percorso di verifica per arrivare alla certificazione. “Ma questo è solo un punto di partenza” spiega il fondatore di Astronomitaly “Dopo si prosegue con i servizi video-fotografici, ma soprattutto con le iniziative per valorizzare quei luoghi anche attraverso l’arrivo dei cosiddetti viaggiatori delle stelle”.

a cura di Loredana Sottile

 

Questo articolo è tratto dal settimanale Tre Bicchieri del 15 aprile 2021 – Gambero Rosso

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