Il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, ha detto che sugli influencer ยซรจ finito il Far Westยป. Ma le misure introdotte dopo il Pandoro-gate contro la pubblicitร occulta sono davvero una svolta epocale? E quanto le nuove norme sono tagliate sul caso Chiara Ferragni? Lo abbiamo chiesto a Marco Cioni, che lavora da tempo nellโambito del digital marketing e del social media management, collaborando con i piรน importanti creator romani. ร anche manager di Lorenzo Prattico (su Instagram conosciuto come “prattquello”).
Spiega Cioni: ยซI tempi tra la vicenda Ferragni e la diffusione di nuove norme da parte dellโAgcom coincidono. Potrebbe sempre essere una coincidenza, ma mi sembrerebbe piuttosto strano, anche perchรฉ, vedendo come sono state scritte queste regole, si capisce che sono pensate per un certo tipo di influencerยป. Le nuove norme contro la pubblicitร occulta, al momento, sono rivolte ai soggetti che hanno oltre un milione di follower sui vari social e un engagement rate superiore al 2% su almeno una piattaforma. ยซFerragni rientra in questo gruppoยป.
Con le nuove misure anche gli influencer sono tenuti al rispetto del Testo unico sui servizi diย mediaย audiovisivi ยซma allora andare a limitare la validitร di queste norme solo per chi ha almeno un milione di follower โ sottolinea Cioni โ sarebbe come regolamentare solo i film che incassano di piรน. Mi sembra piuttosto insensato. Anche chi ha 50mila follower puรฒ influenzareยป.
Cioni non condivide nemmeno il riferimento al Far West in relazione al mondo dei social prima dellโultima mossa dellโAgcom: ยซTutti i creator, almeno quelli che sanno fare il loro lavoro, da tempo usano lโhashtag adv e sono spesso le stesse piattaforme ad avere funzioni integrate per dichiarare le collaborazioni. Mi fa ridere sentir parlare di โgiro di vite degli influencer”. Le partnership pubblicizzate vengono segnalate da anni, spesso sono gli stessi brand a richiederlo. Poi certo, cโรจ chi non lo fa, ma non farei di tutta lโerba un fascioยป.
Le linee guida dellโAgcom stabiliscono che, in caso di contenuti con prodotti, gli influencer sono tenuti a riportare una scritta che evidenzi la natura pubblicitaria del contenuto ยซin modo prontamente e immediatamente riconoscibileยป. Unโindicazione che, a detta di Cioni, appare ยซnon chiara, hanno dichiarato di aver lavorato a lungo a queste norme, avrei preferito se avessero detto che ci stavano lavorando da poco tempoยป.
Cioni sottolinea anche un altro passaggio delle nuove regole per gli influencer, che riguarda la definizione di engagement rate: ยซSi ottiene, per semplificare, sommando commenti, like, condivisioni e dividi per il numero di follower, ottenendo una percentuale. Il documento dellโAgcom parla, invece, di โcontenuti hanno suscitato reazioni da parte degli utenti, tramite commenti o like, in almeno il 2% dei contenuti pubblicatiโ. Ma di quante reazioni parliamo? Non cโรจ un numero, ne bastano anche due o tre?ยป.
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