Caro direttore,
ho letto e riletto le geremiadi dei due top chef romani sulla Michelin che ha snobbato Roma (e Milano), non laureando alcun nuovo tre stelle e mi dispiace infinitamente per loro, che lโhanno presa veramente male.
A parte le tenere debolezze umane (โse le ottenesse un progetto come il nostro sarebbe anche un bel messaggioโ) che voi jene dattilografe riportate sornioni, i nostri tra i singhiozzi dicono due cose, una solare, una evitabile.
Quella solare รจ che Roma, che ha appena perso lโExpo (menomale) non รจ una cittร che produce quel mix di glamour, innovazione, ricchezza smart e profumata di buono da cui spuntano tra le altre cose i ristoranti top, che peraltro storicamente in Italia sono in provincia, a ricordare quando fuori cittร si viveva alla grande. Roma sta diventando una Venezia con meno acqua e piรน burocrati, non certo il terreno di coltura delle eccellenze, รจ piena di turisti che guardano in alto, perchรฉ in basso cโรจ una cittร in declino, non ha industria e dunque industriali e soprattutto ha una borghesia piccola piccola, lโofferta gastronomica รจ piรน che buona tutto questo sommato.
Certamente la Politica potrebbe e dovrebbe fare molto, ma innanzitutto per rendere la cittร piรน seria e vivibile, tutto il resto viene molto dopo ed รจ soprattutto compito dei privati. Tranne pochissime eccezioni, gli chef che parlano di politica non danno quasi mai del loro meglio, come si dice a Milano: โOfelรจ fa el to mestรฉ!โ (o per i terribili latini โnec ultra crepidam, sutor!โ).
Anche in questo caso, la proposta รจ confusa per dire poco e punta soprattutto ai soldi pubblici per, indovinate, โun evento importante che a Roma manca, parlo di un evento internazionale, capace di portare qui occhi e orecchie da tutto il mondo e non solo per i monumentiโ. Ora, i romani hanno appena scampato il cetriolo di Expo 2030 che esce fuori il cetriolino di Identitร Golose alla Nuvola per comunicare al mondo della cucina mondiale che tra Napoli e Firenze esiste Roma. Poichรฉ, ahimรจ, pago le tasse, pretendo di esercitare il mio infinitesimale diritto a esprimermi su come si spendono soldi anche miei per dire che se la vogliono se la paghino. Trovino i capitali, su Roma stanno arrivando enormi investimenti alberghieri, si affittino la Nuvola e facciano il grande evento. Gualtieri ha altro da fare, che non fa, di piรน urgente e importante, al massimo si deve investire in formazione, non certo in grandi e piccoli eventi per cui ci sono gli sponsor, molti dei quali saranno certamente affezionati e soddisfatti clienti dei nostri chef.
Se poi si vuole il glamour a spese dellโerario ci si metta in fila, che dai presidenti delle squadre di calcio agli allevatori di labrador, passando per i giocatori di golf, qui รจ tutta una lobby per gli spicci di Stato. Ma adesso cari chef nonย รจย proprioย cosa.
Niente da mostrare
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