Sarร colpa della pandemia che ha regalato a molti piรน tempo libero, evidentemente non sempre speso in modo costruttivo? O dellโuso sempre piรน massiccio dei social network? O, piuttosto, del fatto che parlare di cibo โ anche a sproposito โ รจ un vero sport nazionale? Se la causa non รจ certa, รจ indubbio che, dallโinizio della pandemia, la mole delle fake news sul cibo made in Italy diffuse a mezzo social sia aumentata in modo significativo. Lo rivela lโindagine condotta dallโagenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. per conto della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati. Il monitoraggio ha preso in considerazione il periodo compreso tra marzo e settembre 2020, smascherando le piรน diffuse false dicerie sui prodotti dellโenogastronomia italiana: quello delle fake news a tema agroalimentare รจ un fenomeno in aumento costante da qualche anno a questa parte, negli ultimi mesi, perรฒ, lโincremento รจ stato netto, e in numeri fa registrare un +33%. Dato allarmante, perchรฉ le fake news sul made in Italy enogastronomico finiscono per rimbalzare allโestero, danneggiando il comparto agroalimentare nazionale.
Le categorie merceologiche piรน colpite sono pasta, formaggi e dolci, tre filiere strategiche del made in Italy alimentare, che conquistano un podio decisamente scomodo. Ma non escono indenni olio, vini e pane. Dallโanalisi emerge anche il ruolo preponderante delle donne nella divulgazione di fake news โgastronomicheโ: il loro ruolo pesa sul totale per il 65%, contro il 35% degli uomini; diffusori naturali di falsitร che circolano sui social network, per lโintensitร stessa della fruizione che fanno del mezzo, sono i teenager. Lโaspetto piรน grottesco di queste reiterate campagne generate e diffuse per screditare il cibo italiano e chi lo produce emerge dallโassurditร delle piรน diffuse dicerie sul cibo isolate dal monitoraggio dellโagenzia. In particolar modo, dalla consultazione di oltre 500 post a tema alimentare, lโindagine si รจ concentrata sulle notizie denigratorie che negli ultimi mesi hanno colpito i prodotti caseari made in Italy piรน noti.
Eccone qualche esempio:
Le vacche non hanno accesso al pascolo e quindi sono โdepresseโ, detto a proposito del Parmigiano Reggiano (fake news smentita dal Consorzio, che si preoccupa di rendere trasparente lo stato di salute delle bovine che producono latte per la Dop)
Il Provolone fa ingrassare piรน della pasta. Informazione decontestualizzata e non scientificamente provata).
Il Caciocavallo puรฒ creare dipendenza come una droga. Va invece detto che: il Caciocavallo รจ un cibo ricco di grassi e contiene lattosio, che รจ uno zucchero. Gli studi in merito sono ancora insufficienti a stabilire con certezza quali siano gli effetti sul cervello, ma certamente non una dipendenza come quella da droghe.
La Ricotta romana non facilita il sonno.ย E invece contiene triptofano, componente utile a innalzare i livelli di serotonina e melanina nel cervello.
LโAsiago non รจ genuino come quello dei nostri nonni contenendo ormoni, agrofarmaci e diossine. Diceria figlia del piรน ampio schema โsi stava meglio, quando si stava peggioโ. Oggi, invece, i controlli da parte dei Consorzi sono strettissimi e il formaggio prima di entrare in commercio viene analizzato.
Mangiare Grana Padano puรฒ essere rischioso poichรฉ potrebbe essere contaminato da Covid-19.ย Falso, le condizioni biologiche di stagionatura inattivano ogni virus.
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