Ogni mattina da oltre 70 anni Giulio si sveglia alla stessa ora e con la sua auto punta dritto allo stabilimento fondato dal padre Attilio. Si ferma davanti al cancello e per un attimo annusa lโaria che, in certi giorni, profuma ancora di zucchero e cioccolato. Poi, alla sorprendente etร di 95 anni, riparte e punta dritto alla catena di montaggio dove verifica, controlla, suggerisce. Eโ con questo rituale che il fondatore di una delle fabbriche artigianali piรน importanti dโItalia inizia la giornata. La fabbrica รจ quella della famiglia Babbi, dinastia di artigiani che ha fatto la storia della pasticceria italiana.
A Bertinoro sui primi colli romagnoli, ci sono 22mila metri quadri di stabilimento, 13mila e 500 metri quadri di produzione, due linee dedicate alla raffinazione di pistacchio, sei reparti produttivi; 8mila e 500metri quadri di logistica di materie prime e prodotti finiti. Piรน di 200 collaboratori interni, 180 collaboratori esterni e due prodotti, i waferini ed i viennesi che sono diventati simbolo dellโItallia dolce nel mondo. Lโazienda, che nasce negli anni Cinquanta come produttrice di coni gelato, grazie allโintuizione del suo fondatore Attilio, decide di provare, per ovvie necessitร , a destagionalizzare la produzione. Non piรน solo coni gelato ma la qualitร dei prodotti per una creazione invernale tutta nuova.
Nasce cosรฌ il wafer che stratificato con crema alla vaniglia passa subito di bocca in bocca trovando sempre piรน estimatori prima in Italia e poi allโestero. Quel piccolo cubo goloso, dopo una lunga messa a punto aveva iniziato a far parlare di sรฉ. Non contento Attilio decide che doveva osare ancora di piรน e decide cosรฌ di ricoprirlo di una sottilissima colata di cioccolato, rendendolo ancora piรน goloso. Il prodotto piace subito e diventa un punto di riferimento del settore dolciario italiano. Tanto studio e tante prove prima di arrivare alla giusta croccantezza, alla giusta percentuale di crema e al giusto spessore.
La storia dei wafer Babbi รจ anche la storia di una famiglia che, giunta ormai alla quarta generazione, ha deciso di portare avanti la tradizione adeguandola al passare del tempo. Con cioccolato, pistacchio, crema e caffรจ oggi il wafer gira il mondo: presente in oltre 70 paesi ha conquistato il palato di molti europei, arrivando fino in Giappone terra che puรฒ contare su un numero sempre maggiore di appassionati. Distribuzione internazionale, caffรจ monomarca ed un prodotto, il wafer, che ha conquistato il palato di moltissimi appassionati di questo biscotto cosรฌ speciale.
La ricetta dei waferini e viennesi โ sia per le cialde che per il ripieno โ รจ la stessa ideata da nonno Attilio nel 1958. Naturalmente, nel corso degli anni, la tecnologia di produzione e i macchinari si sono evoluti e di conseguenza la ricetta, ma senza stravolgerla minimamente. Figli e nipoti hanno ereditato il sapere (e il sapore) di Attilio e del figlio Giulio ed oggi lo mettono in pratica con i piedi ben saldi sulla tradizione ma con le mani, e lo sguardo, rivolti al futuro. Senza mai dimenticare le parole di chi li ha preceduti: ยซI miei Wafer, sono il risultato di una costante ricerca, di un continuo sperimentare, di unโapplicazione seria, che ha saputo trasformare nobili ingredienti in specialitร irripetibili. Solo puntando alla qualitร si puรฒ raggiungere la perfezioneยป. Attilio Babbi.
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