1972: l’americano John Jeavons mette a punto un modello agricolo chiamato bio-intensivo, tecnica di coltivazione che fa parte del piรน ampio mondo dell’agricoltura naturale, che sta acquisendo sempre piรน seguaci anche in Italia. Ma procediamo per gradi.
Quello dell’agricoltura naturale รจ un tema complesso che si inserisce nel panorama dell’agroecologia, disciplina che studia i sistemi agricoli in un’ottica sostenibile e socio-economica. E che comprende una serie di tecniche diverse che hanno come obiettivo quello di rigenerare il suolo. Ce lo spiega Giorgio Pace, ideatore di Piccola Bottega Merenda, bottega di nicchia di Roma che da anni raduna il meglio dell’agricoltura sostenibile italiana.
โL’agricoltura naturale รจ una sorta di agricoltura a impatto negativo, che immette nel terreno piรน di quanto consumaโ. Non impatto zero, dunque, ma addirittura impatto sotto zero. Non รจ la semplice coltivazione biologica, ma un insieme di procedure โche consentono alle aziende di stare in piedi ed essere competitive, ma senza ricorrere a sistemi intensivi, pesticidi e altri elementi che danneggiano la terraโ.
Agricoltura naturale
Oggi, l’agricoltura naturale si divide in: sinergica, biodinamica, organica e rigenerativa. Ognuna di questa tecniche meriterebbe un capitolo a parte (e a breve torneremo a soffermarci sull’argomento), ma per ora possiamo cosรฌ riassumerne le caratteristiche principali:
Agricoltura sinergica: modello basato sul principio della sinergia della natura. Mentre la terra permette alle piante di crescere, queste rendono il suolo fertile attraverso i loro residui organici. La terra non va lavorata nรฉ compattata, non vengono utilizzate sostanze estranee – nรฉ chimiche nรฉ organiche – e occorre sempre tenere viva la biodiversitร del terreno.
Agricoltura biodinamica: insieme di pratiche agricole basate sulla visione spirituale del mondo elaborata dal teosofo Rudolf Steiner, sostenitore del potere delle forze cosmiche sulla terra. Non sono ammesse sostanze di sintesi, si possono usare solo concimi naturali e preparati biodinamici ottenuti da letame, polvere di quarzo o sostanze vegetali. Per le semine, si segue il calendario lunare elaborato da Maria Thun.
Agricoltura organica e rigenerativa: disciplina che si propone di massimizzare le risorse presenti all’interno di un’azienda agricola, diminuendo i costi di produzione e rispettando le fasi e i cicli biogeochimici (i percorsi compiuti da elementi come l’azoto, il carbonio, l’ossigeno all’interno dell’ecosfera). Ha l’obiettivo di rigenerare il suolo e nutrire le piante, facendo affidamento su pratiche agricole moderne e senza ricorrere a sostanze chimiche e facendo un uso moderato dei macchinari.
Deafal
A racchiudere un po’ tutto questo, la Deafal (Delegazione Europea per lโAgricoltura Familiare di Asia, Africa e America Latina che opera nell’ambito dello Sviluppo Rurale), ONG che organizza progetti, eventi, corsi e offre servizi di consulenza alle grandi aziende che vogliono dedicarsi all’agricoltura organica e rigenerativa. โUn tipo di agricoltura che noi chiamiamo ‘cassetta degli attrezzi’, perchรฉ non รจ altro che un contenitore dei diversi approcci sostenibili diffusi in tutto il mondo, da cui traiamo ispirazioneโ, spiega Matteo Mancini, coordinatore tecnico area Agricoltura Organica e Rigenerativa. La Deafal, infatti, abbraccia anche i princรฌpi del bio-intensivo, โma declinandoli di volta in volta a seconda del luogo in cui ci troviamo, delle colture e delle esigenze del momentoโ.
Fra le varie tecniche utilizzate in agricoltura naturale, il sistema bio-intensivo. A spiegarci nel dettaglio questo mondo รจ Silvia Paolini, ideatrice dell’azienda agricola CASA, progetto sociale inclusivo che si propone di inserire nell’ambito lavorativo persone con disabilitร , che nella zona di Quarto Miglio, a Roma, si dedicano alla cura dei campi.
CASA
Una volta diventata mamma, Silvia โ agronoma specializzata โ si ritrova con poche opportunitร di lavoro, e sceglie cosรฌ di mettersi in proprio. Apre CASA beneficiando dei fondi europei per l’insediamento dei giovani in agricoltura e inizia a lavorare con chi ne ha bisogno applicando il sistema bio-intensivo. โL’obiettivo รจ capire qual รจ la superficie minima di terra che serve per produrre il cibo di cui si ha bisogno. I dati piรน recenti parlando di 400 metri quadrati di terreno che, se coltivati in bio-intensivo, sarebbero in grado di sostenere tutte le necessitร alimentari (vegetali) dell’uomoโ.
In pratica, si tratta di ottenere il massimo da un terreno, senza perรฒ sfruttarlo o arrecare danni all’ambiente e alle persone.
CASA
Un modello prettamente manuale, che si propone di implementare la microflora e microfauna del terreno, โche deve essere mantenuto sempre vivo e sano, con l’utilizzo di compost, che noi produciamo direttamente in azienda da scarti vegetali reintegratiโ.
Ma perchรฉ si chiama intensivo? Perchรฉ le piante vengono piantate piรน vicine tra loro, โgrazie alla lavorazione con doppia vangaturaโ, sistema che lavora il terreno alla profonditร di due fitte di vanga, strumento utilizzato per smuovere la terra e rompere il terreno in zolle, che vengono poi rivoltate. Una tecnica โche permette di ampliare la distanza tra le radiciโ. Sotto terra, dunque, la distanza rimane, al contrario di quanto succede nell’agricoltura intensiva convenzionale.
โSi cerca di disturbare il terreno il meno possibile, si sfruttano le sinergie tra piante, e si autoproducono i semi, creando le proprie varietร localiโ. A vantaggio anche della tanto preziosa biodiversitร . E mediante dei procedimenti che mirano a migliorare la qualitร della terra, dalla preparazione del suolo alla rotazione e comunione delle colture.
Officina Walden
Un metodo che, seppur poco meccanizzato, richiede degli attrezzi appositi. Quelli di Terratek, per esempio, di cui Nicola Savio si fa portavoce (e distributore) in Italia, oltre a gestire la sua azienda agricola in Piemonte, Officina Walden. โQuella bio-intensiva รจ un’agricoltura molto modulare, ma precisa: si lavora su aiuole preformate, tutte delle stesse dimensioni, in modo da poter programmare con sicurezza la rotazione. E si utilizza ogni centimetro di terreno nella maniera piรน funzionale possibileโ, racconta.
Spesso si tende a pensare che questo tipo di coltivazione sostenibile sia qualcosa di ancestrale, e per questo privo di regole: โOltre ai valori etici, alla base ci sono dei parametri ben precisi, da seguire e mettere in pratica anche mediante attrezzature studiate su misuraโ. Strumenti leggeri pensati per un’agricoltura su piccola scala, โche consentono di lavorare molte ore senza affaticarsiโ.
C’รจ poi un ragionamento numerico: โPer dimostrare che l’agricoltura sostenibile puรฒ stare in piedi, occorrono due tipologie di bilanci, quello economico e quello naturaleโ. Il secondo รจ il piรน delicato, e riguarda la fertilitร del suolo, la salute del terreno: โSi puรฒ decidere di perdere una parte di guadagno monetario, ma solo se si aumenta il capitale naturale, che tornerร cosรฌ in produzione andando a equilibrare anche il lato economicoโ. In breve, se la terra sta bene, prima o poi anche il portafogli ne beneficerร .
Ciรฒ che conta รจ avere l’intera macchina sotto controllo. โCi si rifa un po’ al sistema di produzione della Toyotaโ, ovvero quel metodo di organizzazione della produzione basato su una evoluzione della catena di montaggio di Henry Ford. โBisogna avere chiare le linee di lavorazione, in modo da non avere imprevisti, che devono in ogni caso essere gestiti prontamenteโ. Cosรฌ da non perdere nessuno dei due capitali di cui sopra.
Precisa, ma versatile. Basata su valori etici saldi e ben definiti, ma attuabili in tante varianti. Ferrea ma al contempo flessibile, dai parametri rigidi ma intercambiabili: un tipo di lavorazione che racchiude in sรฉ il senso piรน profondo dell’agricoltura stessa.
Azienda Agricola CASA โ Roma โ via Talarchiana – facebook.com/azagricolacasa/
Deafal โ Milano โ via Federico Confalonieri, 3 – deafal.org
Officina Walden โ Lessolo (TO) โ via Marenda, 2 o โ officinawalden.it
Piccola Bottega Merenda โ Roma โ viale Anicio Gallo, 59/61 – facebook.com/piccola40mq/
a cura di Michela Becchi
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