Niente più dello zucchero riesce a scaldare gli animi dei baristi. Nel mondo degli specialty, delle caffetterie moderne che cercano di fare promozione sullāoro nero, questa ĆØ una delle questioni più annose, che riesce a dividere nettamente in due i professionisti: zucchero sƬ, zucchero no. O meglio, tutti concordano nel dire che un espresso degno di questo nome vada assaggiato in purezza, ma cāĆØ chi decide di eliminarlo del tutto, senza dare la possibilitĆ al cliente di utilizzarlo.
Partiamo dal principio: lo zucchero nel caffĆØ buono ĆØ superfluo. Consigliare ai consumatori di dare una chance alla tazzina senza addolcirla ĆØ sacrosanto. Anzi, ben vengano i baristi che invitano i clienti a un assaggio più consapevole, spiegando loro il prodotto e fornendo dettagli sulle piantagioni dāorigine. Occorre, però, tenere a mente che si sta offrendo un servizio, unāesperienza, prima ancora di un prodotto: la cordialitĆ non dovrebbe mai mancare e neanche lāempatia verso il cliente.
Se una persona si rifiuta di abbandonare lo zucchero, o magari lo fa ma senza successo, è bene andare incontro alle sue esigenze, offrendo una bustina e invitandola a tentare la prossima volta. Magari con un espresso diverso, un blend che si avvicina di più ai suoi gusti, oppure riducendo a poco a poco la dose (le strategie possono essere molteplici, basta solo non avere fretta).
E se anche il cliente fosse prevenuto, il compito del titolare ĆØ comunque quello di accontentarlo, nei limiti del possibile. Ma insomma, la richiesta di una bustina di zucchero in un bar non ĆØ cosƬ bizzarra: forse un po’ obsoleta, ma di certo comprensibile, soprattutto in un paese come lāItalia dove le tradizioni e le abitudini più radicate sono dure a morire. La scelta di bandire lo zucchero, seppur fatta con buone intenzioni, può essere controproducente: il cliente potrebbe sentirsi mortificato, giudicato, e smettere di entrare in quella caffetteria. Con il risultato opposto a quello sperato: continuerĆ a usare lo zucchero e frequentare bar nella media, senza scoprire lāaffascinante mondo degli specialty.
Il confine tra cultura e snobismo, purtroppo, nel mondo della ristorazione ĆØ molto labile, e il settore dei bar non fa eccezione: per valorizzare un prodotto – e ancor di più un nuovo modo di consumarlo – bisogna coinvolgere il consumatore senza farlo sentire sotto pressione. Informarlo, proporgli una novitĆ senza insistere e soprattutto senza farlo sentire ignorante: soprattutto quando si parla di caffĆØ, in Italia ci sono una serie di pregiudizi da scardinare, ma questo cambiamento può avvenire solo con una buona dose di pazienza.
E, se serve, un pizzico di zucchero per iniziare: dei chicchi di qualitĆ riusciranno a farsi apprezzare comunque, anche se addolciti. A tutto il resto ci si penserĆ la prossima volta, quando il cliente tornerĆ soddisfatto.
Ā© Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007 Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitĆ del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
Ā© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Ā© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati