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Luci e ombre sulle dark kitchen. "C'รจ chi cerca solo soldi facili", Alida Gotta ex Masterchef racconta la sua visione

Con l'arrivo del Covid-19, molti ristoratori hanno visto nelle dark kitchen, strutture dedicate esclusivamente al servizio di consegna a domicilio, solo un'opportunitร  per "fare soldi facili". Altri, invece, hanno scelto questo modello, desiderosi di sperimentare nuove forme di ristorazione. A portarci dentro questo mondo, Alida Gotta, partecipante di Masterchef e cofounder di Delivery Valley

  • 17 Dicembre, 2024

Le dark kitchen, ovvero cucine professionali che preparano pietanze esclusivamente per la consegna a domicilio, senza avere uno spazio per il servizio ai tavoli, rappresentano ormai da qualche anno una delle novitร  piรน significative nel panorama della ristorazione. Il fenomeno, nato negli Stati Uniti, dove la frenesia della vita quotidiana e uno stile di vita improntato alla velocitร , hanno reso il delivery un’abitudine consolidata, sta trovando in questi anni in Italia una sua peculiare declinazione.

Ilย lato oscuro del cibo a domicilio

Talvolta criticate,ย  soprattutto per via delle polemiche nate riguardo alla qualitร  e alla sicurezza dei cibi, a una minore trasparenza sul processo di preparazione e allo sfruttamento dei rider, appoggiandosi soltanto alla piattaforme di delivery, nel nostro paese non sono tante e, al netto di quelle non lavorano bene, ci sono esempi di grande professionalitร . Proprio come quello di Alida Gotta, partecipante di Masterchef e fondatrice insieme al suo socio Maurizio Rosazza Prin, di Delivery Valley, startup modellata sul concetto di dark kitchen che oggi macina centinaia di consegne e sviluppa ricette di successo.

Esempi di buoneย  dark kitchen

ยซIn Italia non siamo in tanti, anche se il Paese si sta aprendo sempre di piรน – spiega Alida – Ma non รจ facile far capire bene di cosa si tratta. Del resto le dark kitchen nascono in continenti con un’alta densitร  di popolazione abituata a consumare cibo a ogni ora del giorno, anche in macchina, grazie al servizio drive-through. Qui da noi, cโ€™รจ tutta unโ€™altra tradizione: intanto, si รจ molto attaccati allโ€™idea del ristorante, anche come momento di condivisione. E poi il food delivery ha preso piede molto piรน tardi rispetto ad altri Paesiยป.

Ma come si รจ adattato, quindi, questo modello alla realtร  italiana? ยซCon l’arrivo del Covid-19, molti ristoratori hanno visto nelle dark kitchen un’opportunitร . Alcuni per “fare soldi facili”, offrendo i propri piatti in comodi pacchetti, senza i costi altissimi dei ristoranti. Altri, invece, avevano intuito il potenziale di questo modello, desiderosi di sperimentare nuove forme di ristorazioneยป.

Come Alida e Maurizio, due food nerd, come si autodefiniscono, che hanno scelto di aprire la loro dark kitchen per portare ยซqualcosa di buono a casa delle personeยป, riducendo i costi del personale e puntando sul mondo online. Insomma, la pandemia ha rappresentato uno spartiacque per il settoreยป.

Tanti ristoranti in un uno

Ma cosa spinge un ristoratore a scegliere il modello dark kitchen? ยซInnanzitutto per abbattere i costi dei camerieri e del servizio, e lavorare su un mondo che va online – spiega ancora l’imprenditrice – Tuttavia, non รจ tutto oro quello che luccica. Il problema รจ che tanti non hanno fatto i calcoli con le piattaforme di delivery. Sei comunque in mano a chi ti consegna il cibo ed essi impongono commissioni elevate sui ristoranti, erodendo i guadagniยป.

Per Alida, perรฒ, la vera innovazione sta nel concetto di “cluster dark kitchen”: la possibilitร  di gestire diversi brand gastronomici da un’unica cucina. ยซLa cosa incredibile, pur nella sua complessitร , รจ che puoi avere diverse brand all’interno di un’unica cucina, che per noi significano stili di ristorante, e ognuno ha la propria identitร , la sua linea e la sia comunicazioneยป.

Nel caso di Delivery Valley, vengono gestite ben otto brand diverse: Gigirarrosto, un pollo campese speziato e arrostito, lievito mother f**, la pizza al padellino, Catsu-Sandro, una versione personalizzata del Katsu Sando giapponese, likeapita, una pita in versione gourmet, gigaburger, hamburger giganti di carne danese dry aged e, infine, gigairbs, costolette cotte a bassa temperatura e laccate. E, questo sistema ha permesso di sviluppare diverse linee di prodotti gourmet, dalla panificazione alle salse, fino al ketchup fatto in casa.

ยซGestire otto brand in un’unica cucina richiede un’organizzazione complessa, soprattutto se si considera che ogni brand ha un proprio menรน, una propria comunicazione e una propria pagina Instagramยป sottolineando l’enorme mole di lavoro che si cela dietro la gestione di una dark kitchen di successo.

Una domanda, perรฒ, sorge spontanea: come si fa a capire se una dark kitchen offre cibo di qualitร ? ยซLโ€™unico modo รจ assaggiareยป secondo Alida, nel cui caso, la qualitร  รจ garantita dall’esperienza maturata a Masterchef e dall’ossessione per la qualitร  italiana. Il suo pollo arrosto, ad esempio, รจ il secondo piรน venduto a Milano. E le sue ribs barbecue, sono super apprezzate per il loro sapore unico e la cura nella preparazione.

La cura dei dettagli che spesso manca

La chiave del successo, secondo lโ€™imprenditrice chef, sta nel curare ogni dettaglio, dalla scelta degli ingredienti alla preparazione dei piatti, evitando prodotti precotti o di scarsa qualitร : ยซIl nostro modello รจ prendere l’ossessione per la qualitร  italiana e applicarla a un modello di ristorazione. Per esempio, noi abbiamo investito molto per creare un cibo che conservi tutto il suo sapore e sia perfetto anche dopo 20 minuti lโ€™uscita dalla cucina, allโ€™incirca il tempo per arrivare nelle case. Un aspetto, questo, spesso trascurato da chi si approccia al mondo delle dark kitchen, ma di fondamentale importanza. Molti non lo fanno, e magari usano lo stesso riso e pesce per fare riso per creare sushi, sushi burrito, chirashi e pokeยป.

Le parole di Alida Gotta, ci hanno permesso di addentrarci nel cuore pulsante delle dark kitchen, scoprendone le sfide, le complessitร  e le potenzialitร . E comprendendo che si tratta di un modello di business in evoluzione, che in Italia sta ancora cercando la sua strada, ma che, se fatto con la passione e la professionalitร  di imprenditori seri, ha tutte le prerogative per conquistare un posto di rilievo nel panorama della ristorazione anche italiana.

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