Ci sono molti modi per sostenere la ripresa del settore della ristorazione. Anche a New York, durante colpita dallโemergenza sanitaria, ristoranti e bar si apprestano a ripartire in un contesto difficile, che ha portato molte attivitร sullโorlo del collasso, costringendo molti ristoratori a tagliare risorse, ripensare lโattivitร o fermarsi a tempo indeterminato fin quando non ci sarร certezza di poter ricominciare in sicurezza e con la possibilitร di sostenere le spese. Dunque anche nei prossimi mesi, a New York come nel resto del mondo, si continuerร a fare appello ai servizi di food delivery, che nel periodo di lockdown hanno consentito a tante attivitร di restare in vita, suscitando al contempo lโinteresse di una platea di clienti sempre piรน nutrita. Nelle grandi cittร americane, peraltro, il ricorso alle piattaforme di food delivery รจ da tempo decisamente diffuso e coinvolge un bacino di utenti molto eterogeneo. Questo, perรฒ, non esenta realtร avvezze con la consegna a domicilio di cibo come New York dal problema che affligge i ristoratori di tutto il mondo nel momento in cui scelgono di portare il cibo a casa dei loro clienti: quanto conviene affidarsi alle piattaforme di food delivery? In media, le societร che operano il servizio โ dalle piรน note alle nuove nate โ trattengono per sรฉ una commissione che quasi sempre oscilla dal 20 al 30% dello scontrino finale. I costi coprono le spese per il sito, la logistica, il marketing, i rider, prevedendo ovviamente anche un guadagno per le realtร che erogano il servizio. Ma come abbiamo giร visto analizzando la situazione italiana (muovendoci, nello specifico, nella cittร di Roma) questo spesso si traduce in un sistema difficilmente sostenibile per i ristoratori, specie in un momento particolare come questo, in cui lโobiettivo piรน stringente รจ tagliare al minimo le spese senza penalizzare la qualitร dellโofferta.
In situazioni normali, infatti, molti decidono di rinunciare al servizio. Oggi, perรฒ, la risorsa del food delivery difficilmente puรฒ essere ignorata. Ecco perchรฉ a New York รจ stato il sindaco Bill De Blasio a muoversi in favore della ristorazione in ginocchio per alleviare i costi relativi alla consegna a domicilio di cibo. La proposta vagliata nei giorni scorsi dal Consiglio cittadino puntava a fissare un tetto massimo per la percentuale richiesta dalle piattaforme che erogano il servizio, che non potranno trattenere piรน del 20% in commissioni (finora si arrivava al 30%), pena multe salate fino a mille dollari al giorno per ogni ristorante โraggiratoโ. Il provvedimento, votato lo scorso 13 maggio insieme ad altre misure a sostegno della ristorazione cittadina (come lโabolizione della tassa di occupazione del suolo pubblico e la possibilitร per le attivitร di usufruire di piรน spazio allโaperto), sarร operativo tra pochi giorni e per i prossimi tre mesi (poi si discuterร se rinnovarlo). La proposta di legge era giร stata avanzata in consiglio lo scorso febbraio, in tempi non sospetti, a conferma di quanto il problema fosse sentito anche prima della pandemia. Ma certo la situazione di emergenza ha accelerato le procedure, tanto che le amministrazioni di altre grandi cittร americane si sono giร mosse con normative mirate, ora effettive: a San Francisco, fino al termine dellโemergenza, il tetto massimo per le commissioni รจ fissato al 15%, e cosรฌ succede a Washington D.C. e Seattle; a Jersey City, invece, la percentuale รจ scesa fino al 10%.
E anche a New York, in un primo momento, la proposta di legge fissava regole piรน severe per le societร di food delivery, chiedendo che potessero trattenere commissioni non piรน elevate del 10%. Ora, invece, la proposta fissa due parametri che portano la percentuale complessiva al 20%: per gli ordini in app, operati dal cliente direttamente dalla piattaforma, la commissione รจ fissata al 5%; ma quando un ristorante sceglie di affidarsi alla compagnia di delivery non solo per accettare lโordine ma anche per evadere la consegna la percentuale sale fino al 20% (considerando una trattenuta del 15% sul servizio delivery). I motivi del ridimensionamento? Evitare di penalizzare lโaltro anello debole della catena, costituito dai rider (GrubHub, tra le piattaforme piรน utilizzate in cittร , aveva giร annunciato di rivalersi sui compensi riconosciuti ai suoi rider per rientrare del taglio delle commissioni).
a cura di Livia Montagnoli
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