Tempo di bottiglie di pomodoro, la scorta di passate e pelati per i sughi di buona parte dellโanno. Se le varietร usate dalle industrie conserviere sono degli ibridi โ il pomodoro rotondo per la passata, quello lungo a lampadina per i pelati โ le aziende artigianali tendono a preferire le cultivar antiche e autoctone per conserve figlie della biodiversitร , del territorio e spesso di un lungo lavoro di recupero, selezione e miglioramento del seme. Cosรฌ sempre piรน spesso i pomodori San Marzano, regina, fiaschetto, datterino, prunill, pera d’Abruzzo, corbarino, pizzutello, ciliegino, riccio di Parma, cuore di bue, marinda finiscono dentro i barattoli e sugli scaffali di store gourmet.
La Campania, regina del regno della pasta, non lo รจ di meno in fatto dellโoro rosso, un aristocratico primato grazie alle quantitร prodotte di pomodoro, allโesercito di aziende che lo trasformano, al numero di varietร dellโortaggio. Dei tre pomodori con certificazione europea due sono campani: il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio e il Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino (ma solo per lโortaggio pelato e conservato), entrambi Dop. Lโelenco dei PAT, Prodotti Agroalimentari Tradizionali, della regione Campania ne conta una decina di tipologie tra pomodori e pomodorini, tra i quali il cannellino, cultivar tipica della zona dei Campi Flegrei che da un paio dโanni sta facendo parlare di sรฉ. Nel gennaio del 2018 รจ nata unโassociazione dedicata – Associazione Pomodoro Cannellino Flegreo – alla quale aderiscono 9 produttori situati nei comuni di Bacoli, Pozzuoli, Quarto e Monte di Procida, e in parte dei comuni di Giugliano in Campania e Napoli. E recentemente รจ al centro di un progetto europeo: Monterusciello Agro City.
ร un pomodorino di forma oblunga con una leggera strozzatura al centro: ricorda vagamente un San Marzano piccolo e tozzo. La buccia รจ molto sottile, la polpa soda, il colore di un rosso fiammeggiante quando รจ maturo. Il gusto รจ un bellโequilibrio tra dolcezza, aciditร e sapiditร . E non รจ un ibrido. โร un pomodoro nostro locale, tramandato di generazione in generazione dai contadini della zona flegreaโ, spiega Michele Atonna, agronomo consulente incaricato dallโAssociazione Pomodoro Cannellino Flegreo. โI semi vengono recuperati, asciugati e rimessi a dimora dagli stessi agricoltori con la tradizionale tecnica a impalcature con canne di bambรน e fili di canapa o di juta, che vengono tirati a mano a mano che cresce la pianta, e in basso con il telo pacciamante per evitare le piante infestanti. Tutto manuale: la semina, la coltivazione, la raccolta, il montaggio e lo smontaggio delle impalcature. Ha un alto prezzo di produzione, tra costi e ricavi ci si guadagna pocoโ. Per questo motivo e per i tempi brevi di conservazione dellโortaggio, dovuti alla sua buccia sottile, il cannellino rischiava lโestinzione. Ma da un paio dโanni la Regione lโha identificato come prodotto tipico ed oggetto di interesse anche da parte di Slow Food. โC’รจ il problema dei semiโ, entra nel dettaglio Atonna, โnon abbiamo istituito un campo sperimentale, ma una rete di agricoltori custodi. La produzione al momento รจ esigua, da specialitร di nicchia, ma sta crescendo: siamo passati da 10 ettari coltivati nel 2018 ai 15 ettari nel 2019โ. La Dop รจ ancora lontana. โNon รจ stato possibile ottenerla a causa di problemi tecnici e alla carenza della documentazione, al momento stiamo recuperando la storia del cannellinoโ.
La natura generosa e accogliente della Campania si esprime non solo nel carattere di chi ci abita. Anche la terra ha un cuore grande. Soprattutto nelle zone intorno al Vesuvio e nellโarea flegrea, dove i terreni vulcanici e la brezza marina creano un mix unico per la coltivazione del pomodoro e di molti altri prodotto agricoli. Una ricchezza agronomica che nei Campi Flegrei fa il paio con le bellezze archeologiche. Pozzuoli, i laghi di Averno e di Lucrino furono porti dellโAntica Roma. Baia era la Portofino dellโepoca, dove imperatori e lโaristocrazia romana villeggiavano nelle loro magnifiche ville, con la parte sommersa considerata una Pompei subacquea. Cuma fu la colonia piรน antica della Magna Grecia, prima di passare ai romani.
Ed รจ nel Parco archeologico di Cuma, accanto ai resti archeologici della cittร bassa romana, tra il foro e il capitolium, il tempio porticato e le terme, la Masseria del Gigante, lโanfiteatro e la strada domiziana in grossi blocchi di basalto, che si trovano alcuni dei campi coltivati a pomodoro cannellino, che tra luglio e agosto rosseggiano sulle impalcature a canne. โL’abbinamento archeologia e agroalimentare si puรฒ e si deve fare: รจ strategico per entrambe in quanto attori protagonisti della promozione del territorioโ, spiega Fabio Pagano, direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei. โI rinvenimenti archeologici sono testimonianze gloriose del nostro passato, i prodotti gastronomici sono radicati nel territorio e nelle tradizioni locali. Da sempre Cuma ha un paesaggio misto che convive con l’archeologia, con la vite accanto alle piante da frutto e ai filari di pomodoro, che talvolta vengono sacrificati per fare posto a un’altra risorsa del territorio: un tempio, un anfiteatro, una tomba, una domus…. E noi siamo sempre pronti ad accogliere e condividere queste sinergieโ.
Il pomodoro cannellino entra a gamba tesa anche nel progetto MAC, acronimo che sta per Monterusciello Agro City, finanziato nellโambito di UIA (Urban Innovative Actions), iniziativa dellโUnione Europea mirata alla promozione di idee e attivitร innovative per favorire lo sviluppo sostenibile delle aree urbane. โLโobiettivo รจ il recupero di terreni e zone per lo piรน abbandonate nel territorio di Monterusciello, una grande frazione del comune di Pozzuoli che ha bisogno di una riqualificazione produttiva e socialeโ, spiega Roberto Gerundo, assessore all’urbanistica della cittร flegrea e promotore del MAC. โIl progetto, che avrร durata triennale, porterร a Pozzuoli 4 milioni di euro provenienti dalla UE e il restante dai partner locali dellโiniziativa, per un totale di 5 milioni. Il finanziamento sarร focalizzato in particolare sulla valorizzazione di 50 ettari, dei quali alcuni saranno dedicati appunto al pomodoro cannellinoโ.
Quattro le principali azioni del progetto: sviluppo dellโagricoltura anche attraverso tecniche innovative, come la permacultura, miglioramento dellโambiente urbano, formazione professionale (metodi agronomici allโavanguardia, produzione etica, marketing rurale, business innovation e agri-business), sviluppo dellโimprenditoria e dellโoccupazione. Inoltre, il MAC sosterrร la creazione di una cooperativa agricola e premierร 3 idee di start-up. โLo scopo รจ di trasformare i 50 ettari in una grande azienda pubblica e attivare corsi di formazione per 160 giovaniโ, conclude lโassessore. Il progetto รจ nelle corde delle associazioni di categoria e nel 2020 vedrร la partecipazione della Coldiretti come partner. โIl MAC non รจ solo produzione agroalimentareโ, precisano Salvatore Loffreda e Fabrizio Marzano, presidenti rispettivamente di Coldiretti e di Confagricoltura Campania, โรจ anche occupazione, tutela del territorio e della comunitร che ci vive, sviluppo economico e socialeโ.
I produttori del pomodoro cannellino flegreo
Il cannellino flegreo, dicevamo, ha la buccia sottile, per questo non si conserva a lungo e va consumato e trasformato fresco, poco dopo la raccolta. Non รจ un pomodoro da insalate ma da sughi e conserve, e neanche tutte. โNon รจ adatto per i pelati e per le pacchetelle (il tradizionale metodo vesuviano di conservare in vaso i pomodori tagliati in due, n.d.r.) proprio a causa della buccia poco spessaโ, spiega Salvatore Gragnaniello, tecnologo alimentare che da anni studia il pomodoro flegreo e la sua trasformazione. โMentre va bene per fare la passata ma deve essere lavorato solo da piccoli laboratori. Il cannellino ha un elevatissimo contenuto in zuccheri e pH basso, quindi perfetto per le bottiglie senza bisogno di concentrarne il succo e senza usare lโacido citricoโ. Oltre alla passata, il cannellino รจ proposto intero e anche in confettura, trasformato, per ora, da aziende campane situate nelle province di Salerno e di Benevento.
http://www.pomodorocannellinoflegreo.com/
a cura di Mara Nocilla
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