Lavoro

La sanatoria per la regolarizzazione dei braccianti, un anno dopo. Cosa non ha funzionato?

A dodici mesi dallโ€™approvazione della sanatoria per lโ€™emersione del lavoro irregolare, pesanti ritardi burocratici rischiano di compromettere la bontร  dellโ€™operazione. E tanti lavoratori โ€“ comprese decine di migliaia di braccianti โ€“ restano sospesi e invisibili.

  • 14 Maggio, 2021

Maggio 2020. La sanatoria per lโ€™emersione del lavoro nero

14 maggio 2020. Allโ€™indomani dellโ€™approvazione del Decreto Rilancio, maturato per stimolare una prima ripresa a pochi mesi dallโ€™inizio della pandemia, cercavamo di spiegare obiettivi e dinamiche dallโ€™articolo 110bis contenuto nel documento. La discussa sanatoria volta a regolarizzare la posizione dei lavoratori irregolari impiegati in Italia arrivava su sollecitazione dellโ€™allora ministro dellโ€™agricoltura Teresa Bellanova dopo un acceso braccio di ferro tra forze politiche, pur ridimensionata nel suo raggio dโ€™azione. Obiettivo iniziale: far emergere il lavoro nero di 600mila immigrati che vivono nel nostro Paese, con particolare riferimento alle migliaia di braccianti agricoli rinchiusi nei ghetti e soggiogati dal sistema criminale del caporalato. Compromesso raggiunto: ratificare lโ€™avvio di un processo che avrebbe dovuto riguardare, nei mesi a seguire, 200mila persone impiegate nei settori dellโ€™agricoltura e dellโ€™assistenza domestica e alle persona, tra cittadini italiani e stranieri con un rapporto di lavoro irregolare e cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto. Allora si parlรฒ di un grande traguardo raggiunto, condito dalla commozione del ministro Bellanova, perchรฉ una regolarizzazione di tale portata, in Italia, non si era mai vista. E, per dirla con le parole di Jean Renรฉ Bilongo, dellโ€™Osservatorio Placido Rizzotto, quella che si prospettava era โ€œunโ€™opportunitร  storica per iniziare un cammino verso la legalitร โ€.

Un uomo raccoglie pomodori

La sanatoria un anno dopo. La denuncia di Ero Straniero

Ma cosa possiamo dire, oggi, a un anno dallโ€™approvazione della sanatoria? Qualcosa รจ cambiato per davvero? A fare il punto della situazione, nei mesi scorsi, ci ha pensato la campagna Ero Straniero, promossa da un insieme di associazioni e organizzazioni giร  in prima linea per stimolare lโ€™approvazione della sanatoria, che oggi, senza mezzi termini, paventano il fallimento del processo di regolarizzazione. E si parla dati alla mano, grazie allโ€™esame della documentazione fornita dal Ministero dellโ€™Interno e da prefetture e questure dislocate sul territorio nazionale. Il report di Ero Straniero รจ aggiornato al mese di marzo 2021 (qui il dossier completo), ed evidenzia โ€œun quadro preoccupante in tutti i territori, con ritardi gravissimi e stime dei tempi di finalizzazione delle domande improbabili, di anni se non decenniโ€. Per decreto, le domande di regolarizzazione dovevano essere presentate tra giugno e agosto 2020, includendo pagamento di 600 euro per lโ€™apertura della pratica: ne sono pervenute oltre 207mila (di cui 29555 arrivano da lavoratori subordinati nel settore agricolo, soprattutto dalla Campania, seguita da Sicilia, Lazio, Puglia e Veneto). Di queste, a dodici mesi dallโ€™approvazione della sanatoria, ne sono state esaminate 26mila, solo il 12,7% del totale.

I ritardi burocratici

E solo oggi il Viminale invita le prefetture a velocizzare le pratiche, per rimediare a una situazione che lascia in sospeso le vite di tanti lavoratori sfruttati, peraltro ancora alle prese, in gran parte dei casi, con le difficoltร  causate dallโ€™emergenza sanitaria. Peraltro, come evidenzia il dossier di Ero Straniero, al 31 dicembre 2020 solo lo 0,71% delle richieste esaminate si era effettivamente tradotto in un permesso di soggiorno (1480 in tutto). E alla metร  di febbraio scorso, nelle 40 prefetture campione contattate, non risultavano nemmeno avviate le convocazioni di datore e lavoratore per la firma del contratto che dovrebbe garantire il rilascio del permesso. Stando ai tempi burocratici evidenziati finora, molte di queste pratiche richiederanno tempi biblici per essere portate a termine, soprattutto nelle grandi cittร  come Roma o Milano, che, secondo le proiezioni elaborate dal dossier โ€“ se non interverrร  un vero cambio di passo โ€“ richiederebbero tra i 5 i 30 anni per concludere tutte le procedure di emersione in corso. Qualche giorno fa, perรฒ, il Ministero dellโ€™Interno ha fornito dati piรน aggiornati al Fatto Quotidiano: โ€œGli sportelli unici delle Prefetture hanno richiesto alle Questure il rilascio diย 22.898 permessi di soggiornoย sulla base delle procedure di regolarizzazione concluse con esito positivoโ€. Mentre sono stateย rigettate 2691 richieste di regolarizzazione. Ecco come si ottiene il dato del 12,7% citato in precedenza, comunque una percentuale irrisoria su un totale di domande giร  considerato poco significativo rispetto alla possibilitร  di incidere realmente sul contrasto al lavoro nero e al caporalato che continua ad affliggere il settore agricolo da Nord a Sud dellโ€™Italia.

Una donna raccoglie fragole

Il destino dei braccianti agricoli

Da parte sua, Ero Straniero torna a chiedere che sia seriamente valutata la proposta di legge di iniziativa popolare depositata in Parlamento nel 2017, perchรฉ lโ€™irregolaritร  non sia affrontata solo attraverso un provvedimento straordinario (che sta peraltro dimostrando tutti i suoi limiti), ma con uno strumento che regoli in modo strutturale le procedure di emersione. Al momento, invece, migliaia di persone continuano a versare in condizione di precarietร  e sospensione: โ€œSiamo stati parte attiva nel sollecitare il Governo a varare la sanatoria, un anno fa, e a maggio 2020, nonostante i termini del provvedimento rivelassero poco coraggio politico, ne salutavamo con speranza lโ€™approvazioneโ€ spiega oggi lโ€™associazione Terra! โ€œCi sembrava un primo passo incoraggianteโ€. E invece, lโ€™impegno profuso non sembra essere stato ripagato: โ€œA distanza di dodici mesi, la situazione resta decisamente inaccettabile. Tanto piรน che le nostre sollecitazioni erano partite anche dal tentativo di arginare le difficoltร  ulteriori poste dallโ€™emergenza pandemica. E invece oggi i ritardi comportano anche lโ€™impossibilitร  per le persone irregolari โ€œsospeseโ€ di accedere alla campagna vaccinale. Sappiamo cosa questo significhi per i braccianti che vivono nei ghetti, e lavorano nei campi senza dispositivi di protezioneโ€. Inoltre, aggiunge lโ€™associazione, โ€œgli enti locali hanno fatto poco o nulla per garantire condizioni alloggiative migliori ai braccianti, come previsto invece nel testoโ€. Ecco perchรฉ ora la delusione รจ tanta: โ€œCi avevamo creduto molto, e invece col cambio di Governo le cose sono addirittura peggiorate, ora non riusciamo piรน a interloquire con il Ministero dellโ€™Interno. Le nostre richieste non ricevono rispostaโ€.

Nel frattempo, alla fine di aprile, nel ghetto di Foggia, alcuni braccianti sono stati presi a colpi di fucile. Il 18 maggio, il sindacalista della Lega Braccianti Aboubakar Soumahoro guiderร  una manifestazione di braccianti allโ€™incontro con il presidente Draghi, per consegnargli stivali e strumenti da campo. E cercare di dare voce a quegli invisibili che avrebbero dovuto diventare โ€œmeno invisibiliโ€ (Bellanova dixit). Cosรฌ non รจ stato.

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