Formazione

La Scuola Holden e Gambero Rosso riflettono sul ruolo del food design e della narrazione del cibo

La seconda edizione del corso che vede collaborare la Scuola Holden con la Gambero Rosso Academy di Torino partirร  alla fine di novembre, fruibile anche in streaming. Qui vi raccontiamo perchรฉ scrivere di cibo e sviluppare progetti che abbiano a che fare con la cultura gastronomica puรฒ rivelarsi una risorsa importante. E accessibile a tutti.

  • 08 Novembre, 2020

Raccontare il food. Storie & progetti

Nellโ€™anno 2019-2020, Gambero Rosso Academy di Torino e la Scuola Holden hanno dato vita a un progetto comune di narrazione e scrittura del cibo che ha avuto un grande successo e – Covid permettendo โ€“ proseguirร  anche questโ€™anno. Due realtร  importanti hanno unito cosรฌ le forze in un lavoro comune che parte dallโ€™idea di raccontare storie. รˆ con questo obiettivo che รจ nata nel 1994 la Scuola Holden, e che sono stati creati i percorsi di Alta Formazione. Quello in collaborazione con Gambero Rosso Academy โ€“ intitolato al Food & Wine Experience Design – si rivolge, naturalmente, a chi voglia specializzarsi proprio nel settore del food e imparare un modo piรน concreto di raccontarlo e farlo conoscere.

Quattro dei dieci studenti del corso hanno voluto riassumere la loro esperienza e i loro progetti. Sono quattro idee, ma non sogni: idee concrete e fattibili. E sono anche quattro storie nella storia, il ritratto di quattro โ€œcreativiโ€ che testimonia la loro voglia di fare, lโ€™ingegno, la creativitร . I loro progetti sono un bel messaggio positivo: sarebbe bello se qualcuno desse loro fiducia e li aiutasse a realizzarli. In attesa che nuove idee inizino a maturare nel corso della seconda edizione del master, a partire dal 28 novembre.

Slรฒ Vud, il โ€œlegno lentoโ€ di Luca Carrino

Luca Carrino ha 28 anni, รจ nato Salerno, lavora in ristoranti e alberghi, ha studiato scienze forestali. Il suo progetto si chiama Slรฒ Vud, italianizzazione di slow e di wood. Un raccoglitore di storie sulla filiera del legno, partendo dal suo utilizzo in cucina fino ad arrivare alla scoperta della foresta da cui proviene. โ€œLa mia idea โ€“ spiega – รจ raccontare il legno lento, le filiere forestali, i territori sottovalutati: dare voce al bosco. Per farlo, il legno viene collocato in sala da pranzo. Il legno รจ il piรน taciturno dei convitati: per ogni pizza, per ogni pane, per ogni affumicatura, conosciamo poco dellโ€™albero usato nella preparazione delle pietanze che gustiamo a tavola. Rendendolo un vero ingrediente, il progetto porta alla luce le storie che il legno ha da raccontare, svelando lโ€™importanza dei nostri boschiโ€. Informazioni e storie condivise sul canale Instagram e sul sito corporate del progetto. Primo step di questo percorso di cultura e sostenibilitร  dalla cucina alla foresta sarร  la realizzazione di un pilot, che coinvolgerร  una pizzeria e unโ€™azienda forestale situate nello stesso territorio. Obiettivo: piรน rispetto per chi lavora in bosco, valorizzazione del bosco stesso, certificazione della provenienza del legno usato in cucina. โ€œGustare il cibo– conclude Luca- significa scoprirlo, rintracciando tutti gli ingredienti usati nella sua preparazione. Legno inclusoโ€.

Le magiche โ€œburnieโ€ di Clara Gastaldi

Clara Gastaldi ama lโ€™opera, lโ€™arte, la letteratura, il cinema, e raccontare il cibo. Partendo da queste sue passioni crea collezioni tematiche di ricette da โ€œmettere in burnieโ€ (burnia รจ il termine piemontese che indica il barattolo di vetro), per conservarle e gustarle quando si ha voglia.

โ€œNon voglio parlare di tradizione, nรฉ di nutrienti, voglio creare delle ricette che racchiudano ciรฒ che amiamo, che ci fa sognare e ci accompagna per tutta la vita, utilizzando prodotti del mio territorio, per ricreare ricordi ed emozioni – spiega Clara – Questo รจ un nuovo esperimento: trovare una ricetta ottenuta dallโ€™equazione (prodotti locali + saperi e ricordi familiari – plastica) x passioni variegate = burniaโ€. I contenuti realizzati sono testuali e visuali (collage e gif), proposti su piattaforme digitali. La prima collezione realizzata si ispira alle opere del regista giapponese Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli. Le altre collezioni mettono โ€œin burniaโ€ Gioachino Rossini, Harry Potter e il Musรฉe dโ€™Orsay, tanto per cominciare.

Le pepite di nocciola โ€œscoperteโ€ da Paola Mazzier

Torinese, studi classici, passione per il cibo e per il vino, visto che da qualche anno segue un vigneto e il progetto di un suo vino, Paola Mazzier รจ una donna concreta e ha realizzato unโ€™idea concreta: ha creato delle nocciole colorate, brevettando un procedimento di coloratura che non ne altera nรฉ il profumo, nรฉ il sapore. Lโ€™idea di colorare le nocciole le รจ venuta un annetto fa, quando stava organizzando la presentazione ufficiale del suo vino, la Barbera dโ€™ Asti โ€œPepitaโ€. Cosa abbinare al vino per gli ospiti? โ€œVolevo qualcosa che non fosse banale, scontato, giร  visto. Cosรฌ inizio a pensare che con la Barbera spesso si associano le nocciole: guardo lโ€™etichetta del mio vino (che in campo bianco รจ attraversata da un volo di foglie di vite colorate), guardo le noccioleโ€ฆ E le associo. Ecco lโ€™idea โ€œspecialeโ€: offrire delle nocciole colorate con gli stessi colori della mia etichetta!โ€

Ma le nocciole colorate non esistono, non le produce nessuno. Cosรฌ, con lโ€™aiuto di un amico chef, nocciole IGP del Piemonte, coloranti naturali e uno zucchero estratto dal malto, Paola crea le sue nocciole colorate, che ha chiamato โ€œPepite di Noccioleโ€. โ€œPresso il Ministero dello Sviluppo Economico – conclude con orgoglio – esiste un โ€œBrevetto per il procedimento di coloratura delle noccioleโ€. A mio nomeโ€.

Saperi/Sapori con Marika/Marikรน

Marika Napoli รจ nata trentโ€™anni fa a Caltanissetta e studia alla facoltร  di Scienze dellโ€™Alimentazione e Gastronomia al San Raffaele di Roma. Le sue passioni piรน grandi sono enogastronomia e letteratura. Cosรฌ รจ nata la sua raccolta di storie vere di terre, uomini e cibo, alla scoperta della Sicilia piรน autentica. Marikรน โ€“ sapiri e sapura รจ un progetto editoriale digitale che racconta storie di uomini legati al territorio attraverso il cibo.

Sono storie raccolte con passione. Come la storia di Antonio, 82 anni, ex pescatore che vive a Vulcano, alle Eolie, e oggi raccoglie e vende le sue more in un bar di Vulcano, per la granita, e prepara una confettura da vendere in spiaggia. La storia di Maria, 69 anni, inglese di nascita e siciliana dโ€™adozione che prepara il pane nel forno di famiglia. Angelo, 27 anni, che pascola il suo gregge e produce un ottimo formaggio. Maurizio, 42 anni, che ha aperto un panificio in un borgo sperduto al centro della Sicilia che grazie a lui รจ tornato a vivere. โ€œMarikรน sono io. รˆ il nomignolo che parenti e amici mi hanno sempre attribuito. Ho pensato che fosse proprio un peccato non sapere cosa cโ€™era dietro tanti sapori, quali storie. E ho deciso di raccontarleโ€

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