l'appello

"Vino in Langa? Prezzi dei terreni dopati e speculazione sulle bottiglie". La dura critica di Carlo Petrini

Il fondatore di Slow Food racconta una delle aree enologiche piรน importanti del mondo, tra successo internazionale e rischio di speculazioni: "La comunitร  locale si รจ molto impoverita"

  • 04 Novembre, 2024

ยซLa Langa รจ divenuto un territorio esclusivo, dove le barriere allโ€™entrata sono talmente insormontabili che risulta impossibile fare impresa senza indebitamenti da capogiro. Tutto questo rischia di attrarre un mondo che poco ha a che fare con lโ€™origine agricola di queste zone e con lโ€™artigianalitร  enologica: quello della finanza e dei grandi gruppi di investimento. Un pericolo che sradicherebbe lโ€™autenticitร  del territorio e che avvicinerebbe drasticamente le bottiglie di vino ad altri tipi di commoditiesยป. Non usa mezzi termini, Carlo Petrini, fondatore e presidente internazionale diย Slow Food che in un lungo articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa raccontaย in modo disincantato delle Langhe, terre del Barolo e del Barbaresco, una delle aree enologiche piรน importanti del mondo, tra successo internazionale e rischio di speculazioni finanziarie, grandi ricchezze e impoverimento del tessuto sociale e identitario.

Se il coraggio sfiora lโ€™irragionevolezza

Nel suo viaggio Petrini fa subito notare la variegata realtร  produttiva di Langa, dove ยซcโ€™รจ una buona percentuale di giovani donne e giovani uominiยป. Della maggior parte di loro aveva giร  conosciuto e intervistato i parenti. Altre testimonianze, invece, le ha raccolte tra chi non ha ereditato il mestiere dalla famiglia, ยซma nella produzione del vino ha deciso di investire per passione. Ecco, di tutte queste โ€œnuoveโ€ cantine, sono pochissime quelle nate negli ultimi 20 anni. E qui sorge un primo aspetto per nulla irrilevante: negli anni Duemila, aprire una cantina in Langa รจ divenuta unโ€™operazione il cui coraggio sfiora lโ€™irragionevolezzaยป.

Le Langhe come Bordeaux?

Il tema principali sono i prezzi dei terreni, oggi infatti per acquistare un ettaro vitato di uva nebbiolo da Barolo possono servire fino a 4 milioni di euro, ยซun valore immenso soprattutto se rapportato ai 4-5 milioni delle vecchie lire necessari nel 1970)ยป. Nei decenni poi si รจ realizzata una divaricazione del valore fondiario rispetto alle aree confinanti. Come nel caso del vicino Roero e dellโ€™adiacente Monferrato dove il costo di un ettaro vitato รจ decine e decine di volte inferiore.ย Petrini parla di ยซcrescenti effetti speculativiยป e riporta un parallelismo collegato alla Francia: ยซVoglio riportare lโ€™esempio di unโ€™altra zona di grande eccellenza vitivinicola, forse quella con maggiore storia alle spalle, che รจ ancora alle prese con una crisi in cui anche gli aspetti identitari sono venuti meno. Mi riferisco al bordolese, dove lโ€™inacessibilitร  del valore del terreno e del costo delle bottiglie – dettata specialmente dai Premiers Crus – hanno fatto collassare un sistema che era arrivato allo stremo della speculazione. Il risultato: oggi, con non pochi malcontenti, il mercato si sta riassestando al ribasso. Si รจ dovuti passare attraverso pesanti manovre di assestamento, compresa lโ€™espiantazione di ettari interi di vignaยป.

A fronte di un valore dei terreni ยซdopatoยป e della speculazione sulle bottiglieยป, scrive Petrini, ยซho potuto toccare con mano che la comunitร  si trova molto impoverita, non riconoscibile rispetto alla vita di Langa di una volta. Ciรฒ rende evidente che lโ€™eccessiva ricchezza privata riduce la prosperitร  pubblica. Quello che per molto tempo ha reso vivo e attraente questo angolo di Piemonte, ancor piรน del vino, era lโ€™approccio di condivisione e la socialitร  che si poteva respirare in ogni angolo di paese. I bar, le botteghe, le osterie, tutti i luoghi in cui la comunitร  si ritrovava sono spariti e con loro anche forti tratti identitari. Dirรฒ di piรน, il mondo enologico era perfettamente integrato a quel modello sociale, mentre oggi il divario che vige tra comunitร  e comparto produttivo รจ fin troppo evidenteยป.

Secondo il fondatore di Slow Food, tenendo conto anche dello spettro dello spopolamento che colpisce tante zone d’Italia, ยซdobbiamo quindi utilizzare la fantasia per ricreare nuove forme di socialitร , piรน moderne e inclusive. Solo cosรฌ si potranno preservare anche quegli agi piรน materiali, che da soli non possono generare la felicitร  nellโ€™essere umanoยป.

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