Dopo aver fallito con il decreto Coesione, il leader della Lega Matteo Salvini ci ha riprovato con il decreto Agricoltura dentro al quale ha tentato nuovamente di inserire un emendamento per favorire i balneari, con indennizzi e diritti di prelazione ai concessionari uscenti. Nemmeno questa volta, perรฒ, cโรจ riuscito.ย Come allora lโemendamento venne ritenuto inopportuno, perchรฉ estraneo rispetto alla materia del decreto, cosรฌ sarร per questo che, quindi non andrร al voto oggi al Senato.
Per capirci qualcosa bisogna fare qualche passo indietro. Precisamente a quando Bruxelles ha respinto la mappatura delle spiagge proposta dal Governo italiano, sostenendo che le spiagge italiane siano una risorsa scarsa e che deve dunque essere soggetta alle gare pubbliche obbligatorie. Apriti cielo. Per i balneari e per Salvini. Il quale, peraltro, ignorando le indicazioni europee e le sentenze del Consiglio di Stato, continua a tentare di inserire norme che favoriscono gli attuali concessionari.
Le concessioni balneari sono, come dice il termine stesso, concessioni, perchรฉ le spiagge appartengono al demanio, cioรจ allo Stato e non sono proprietร di coloro che le hanno ricevute in gestione. Tali concessioni, infatti, sono scadute il 31 dicembre 2023, provocando lโira di chi aveva gestito lo stabilimento balneare fino a quel momento, tramandandoselo anche di padre in figlio, che non ci sta a lasciarlo e a partecipare a un bando senza la certezza di riottenerlo.
Tale situazione ha creato forti divisioni nella politica tra chi difende i cosiddetti balneari, perchรฉ facenti parte del proprio elettorato e chi, invece, ritiene corretto agire secondo le richieste dellโUe. Anche i consumatori, perรฒ, si chiedono che cosa succederebbe se si mettessero a gara le concessioni e, soprattutto, se ci sarebbero rincari ulteriori.
Secondo alcuni, infatti, sarebbe inevitabile, visto che l’aumento del prezzo delle concessioni si ribalterebbe sul prezzo dei servizi offerti e quindi sui consumatori. Ma non รจ detto che debba essere cosรฌ: fino a oggi, infatti, i rincari ci sono giร stati, a causa della mancanza di concorrenza e delle licenze sempre in mano alle stesse persone.
Se la gara, infatti, venisse fatta con criteri sensati, non รจ scontato che non si possa ottenere un miglioramento del servizio e persino una riduzione dei prezzi. Sarebbe importante, soprattutto, che lo Stato non pensasse solo a incassare, ma pensasse anche ai consumatori.
La domanda che, perรฒ, sorge ora spontanea รจ una: le spiagge adesso che sono scadute le concessioni sono libere?ย In teoria dovrebbero, ma cosรฌ non รจ. Come spiega il sito consumatori.it, ยซsussiste la possibilitร di considerare libere le spiagge illegittimamente prorogate, alla luce dei โprincipi di dirittoโ enunciati dallโadunanza plenaria del Consiglio di Stato con le note sentenze gemelle n. 17 e 18 del 2021ยป.
Secondo queste pronunce, alla data del 31.12.2023, infatti, ย dovrebbero essere considerate โtamquam non essetโ, come non esistenti, le concessioni illegittimamente prorogate.ย Entrare, perรฒ, nellโintricato groviglio di sentenze intervenuto successivamente, diventa davvero complesso. Diciamo che per questโanno sarร ancora stessa spiaggia, stesso gestore.
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