storie

Il vino preferito da Napoleone non era lo Champagne. Miti e leggende sull'imperatore a tavola

Il personaggio storico rimane ancora oggi una figura che ha ispirato e ispira artisti, scrittori e registi. Quale legame esisteva tra il noto condottiero e il vino?

  • 21 Novembre, 2023

โ€œChampagne: nella vittoria un merito, nella sconfitta una necessitร โ€. Una delle tante frasi attribuite a Napoleone. Una figura storica che continua ad affascinare, tanto che Ridley Scott ne ha fatto il protagonista del suo ultimo film. Eppure, secondo lo storico di Oxford Michael Broers, il generale francese non sarebbe stato un vero intenditore di vino, anche se il nettare di bacco ha certamente giocato un ruolo importante nella sua vita privata e sul campo di battaglia.

Lโ€™analisi dello storico

Nei tre volumi che ne ripercorrono la vita dalla nascita in Corsica alla morte sullโ€™Isola di Santโ€™Elena, Broers delinea un personaggio che dava poco attenzione ai piaceri della tavola. Un uomo che dedicava solo il tempo strettamenteย  necessario per mangiare e pressochรฉ astemio, il vino lo beveva in quantitร  modesta. Al contrario del caffรจ di cui ne sorseggiava diverse tazze. Durante la sua vita non divenne mai unย appassionato di vini, anche se la sua carriera militare e le sue amicizie lo portarono a conoscere una grande varietร  di vini francesi ed esteri.

รˆ documentato, infatti,ย  che fosse stato un amico di Jean-Rรฉmy Moรซt, nipote del fondatore della prestigiosa cantina. Secondo la maison Moรซt & Chandon, Napoleone avrebbe visitato piรน volte i loro terreni vitati di Epernay. Questo legame rimane ancora tuttโ€™oggi: infatti il Moรซt Imperial รจ unโ€™etichetta creata e dedicata a lui. Micheal Broers, perรฒ, afferma che il generale francese, benchรจ ne richiedeva diverse casse, non lo apprezzasse molto come tipologia di vino.

Il vino di Napoleone

Indugiava talvolta sul vino che poteva trovare in loco, come ad esempio, durante la giovinezza avrร  probabilmente bevuto il vino corso tipico del suo paese natio, un vino rustico e spesso allungato con acqua. Nelle due campagne italiane sembra che gli piacque molto la Barbera d’Asti e la Barbera del Monferrato, questโ€™ultimo bevuto dopo la battaglia di Marengo.

Tra i vini, perรฒ, una sola etichetta sembra che sia stata indiscutibilmente la sua preferita. โ€œPel corso di quindici anni -bscrive Emmanuel de Las Cases ne Il memoriale di Santโ€™Elena – ebbe sempre il medesimo vino di Borgogna da lui prediletto e creduto salutareโ€: quello a base di Pinot Nero prodotto nel comune di Gevrey-Chambertin. Del vino non poteva mancare mai una (o piรน bottiglie) nei suoi viaggi.

Guerra, potere e bottiglie di vino

Se di certo non era un gran bevitore, Napoleone non sottovalutรฒ mai il valore del vino. Lui, o meglio, i suoi consiglieri economici avevano progettato di estendere il consumo del vino di Borgogna in tutto l’impero. Anche nelle battaglie era un’importante presenza. Il 26 gennaio del 1814, prima della battaglia di Brienne, vennero distribuite 300mila bottiglie di Champagne e brandy alle truppe. Nella spedizione di Egitto si รจ calcolato un consumo totale di 4mila ettolitri di vino, circa 500mila bottiglie. La pratica del Sabrage – lโ€™apertura di una bottiglia di champagne tramite una sciabola – sembra avere in questo periodo la sua origine. Istituita dagli Ussari, la cavalleria leggera napoleonica, era un modo per festeggiare una vittoria o un gesto di buon augurio prima di una battaglia.

Come collezionista poi, Napoleone non fu da meno. Alla morte dellโ€™imperatrice Giuseppina di Beauharnais, moglie del generale francese fino al 1814, venne creato unโ€™inventario dei suoi beni. Nel Castello di Malmaison, dove si era ritirata dopo il divorzio con il generale francese, avrebbe custodito un patrimonio enologico di circa tredicimila bottiglie. Tra le etichette troviamo vini di Bordeaux, della Borgogna, dalla Champagne e dal Languedoc-Roussillon. Non mancano eccellenze iberiche e quelle italiane come il Picolit, il Vermouth e il Rosolio e i vini liquorosi provenienti dal Mediterraneo, dal Reno, dallโ€™Ungheria. A cui si aggiungono oltre trecento bottiglie di Rum e liquori della Martinica.

รˆ arrivato qualcosa ai giorni nostri? Apparentemente sรฌ. Una bottiglia che si ritiene sia appartenuto al corredo della carrozza personale di Napoleone รจ stata aggiudicata per venticinquemila sterline dalla casa dโ€™aste Chirstieโ€™s a Londra. Il vino sarebbe presumibilmente uno sherry che reca sul collo della bottiglia una โ€œNโ€ incorniciata da una corona di alloro, un marchio napoleonico che ne garantirebbe lโ€™autenticitร  e la daterebbe allโ€™incirca al 1810.

ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd