Cโรจ da fare la coda. Sempre, o quasi. ยซMezzโora di fila per un panino, capite cosa fa Internet?โ, sorride disorientata una signora. In realtร si fa presto a dire โpaninoโ, rilanciano loro, ambasciatori di un fenomeno che scuote Napoli, cittร della pizza, trasformandola nella nuova metropoli della merenda prรชt-ร -porter, salumerie 2.0 che sfruttano abilmente le vie del web โ TikTok in primis โ per intercettare il boom della metropoli presa dโassalto dallโovertourism. E fare affari. ยซPiรน di 1.500 panini al giorni per il ponte del primo novembre, e una media di 800, difficile che si scenda sottoยป, gongola Donato De Caprio, volto iconico di โCon mollica o senzaโ, quasi 4 milioni di follower su TikTok, piรน creator che salumiere. ยซHo fatto una cosa semplice – prova a spiegare – ho raccontato nei miei video come nasce la โmerenna napulitanaโ, che รจ molto piรน di un panino. Va preparata con cura, con ingredienti di qualitร e va consumata per strada. Non ho inventato nulla, sia chiaro, ma credo che il successo dei miei video abbia fatto bene a tanti salumieri, che ora seguono la sciaยป.
Ha certamente fatto bene a lui: il suo locale รจ una tappa fissa alla Pignasecca per turisti e curiosi, tredici dipendenti pronti a servirli, i panini in menu vanno da un minimo di 7 euro a un massimo di 14, anche piรน di un primo di mare, se si scorgono i cartelloni delle trattorie della zona. Non male per uno che aveva a lungo fatto la gavetta โ neanche a dirlo, in una salumeria โ salvo poi licenziarsi. E provarci da solo. E che ora ha raddoppiato, con un locale analogo a Milano: ยซI miei follower del resto erano soprattutto al Nord, dove il rito della merenda preparata in salumeria non esistevaยป, argomenta.
Ma cosa cโรจ dietro il successo dei panini made in Napoli? Perchรฉ un rito cosรฌ tradizionalmente radicato, si direbbe persino banale, che attraversa generazioni e generazioni di partenopei, รจ diventato tuttโa un tratto di moda?
I numeri sono inequivocabili: negli ultimi due anni sono nati, in cittร , 150 locali di street food che propongono principalmente panini. Lo fanno in contrapposizione โ piรน o meno aperta โ con i colossi internazionali, da โMcDonaldโ a โBurger Kingโ, ma non di rado il ricorso allโidentitร napoletana รจ forzato. Esasperato. Una proliferazione che vale un fatturato di 60 milioni di euro allโanno e che ha convinto anche il Comune di Napoli a disporre il divieto di apertura di nuove attivitร di somministrazione cibo e dellโampliamento di quelle esistenti per i prossimi tre anni in una fetta di cittร di 1,2 chilometri quadrati che abbraccia tra lโaltro piazza del Gesรน, via San Biagio dei Librai, piazza San Domenico e la celebre via San Gregorio Armeno, quella dei maestri del presepe.
Code a Napoli all’ingresso di “All’Antico Vinaio”
Ottomila in totale, ad oggi, le attivitร che preparano cibo dโasporto: dal 2019 crescono con una media del 10% allโanno. E con i cuoppi fritti e le pizzerie, ecco spopolare i panini. ยซCredo sia un trend passeggeroยป, spiega Massimo Di Porzio, presidente di Confcommercio Napoli, snocciolando i dati del fenomeno, lui che di fatto รจ anche ambasciatore, con la pizzeria โUmbertoโ di via Alabardieri, del prodotto piรน tipicamente partenopeo. ยซNon vorrei โ aggiunge โ che ci si dimenticasse dei principi fondanti della dieta mediterranea, che vede nella pizza napoletana e nella cucina semplice del territorio i suoi principi. Nei panini che vanno per la maggiore c’รจ troppo utilizzo di salsine e grassi polinsaturi che possono creare problemi. E se anche noi ci trovassimo nelle condizioni di molti teenagers americani, sempre sovrappeso e senza una minima cultura gastronomicaยป.
ยซPer la veritร da noi accade che anche ragazzini di 12 anni apprezzino la burrata e la crema di pistacchio, cโรจ una maggiore attenzione agli ingredienti e il panino non รจ piรน una soluzione di serie B per i muratori nella pausa pranzoยป, controbatte convinto Donato, mentre finisce di girare il video con il quale promuove il panino portafortuna, con tanto di immancabile corno in ceramica, rosso come il pane: dentro ci finiscono โ insieme ai luoghi comuni – crema di pomodori secchi, pecorino al peperoncino e pancetta genericamente locale. Lui sorride e cita immancabilmente Eduardo: ยซEssere superstizioni รจ da ignoranti, non esserlo porta sfortunaยป. Pioggia di commenti e cuoricini, รงa va sans dire. ร la rete, bellezza.
Una delle campagne social di “Puok”
Cosรฌ fa gioco un poโ a tutti, a quanto pare, il duello โ o presunto tale โ con lโultimo arrivato in cittร , AllโAntico Vinaio, che ha portato a Napoli, nel centralissimo corso Umberto, le sue schiacciatine (la tricolore รจ ripiena di carpaccio di manzo, crema di pistacchio, stracciatella e granella di nocciola; porchetta, crema di cipolle leggermente piccante e crema di patate arrosto insaporiscono la numero 1). Chilometriche le file, con disagi per gli automobilisti.
E sui social รจ giร ampiamente partita la โchallengeโ: meglio lui o โCon mollica o senza?โ. Qualche blog e quotidiano locale ipotizza conseguenze nefaste della concorrenza made in Toscana sullโimpero del salumiere napoletano. Che nega e, anzi, rilancia: โSono prodotti differenti, il panino non รจ la focaccia. Ci siamo scritti, ci siamo fatti i complimenti a vicenda. Da lui vanno soprattutto i napoletani in cerca della novitร , il mio pubblico รจ allโ80% turistico. Oggi, perรฒ, metterci a confronto fa diventare le storie virali, ecco perchรฉ facciamo notiziaโ.
Ops, non รจ paradossale il โjโaccuseโ del salumiere-influencer al sistema che gli ha consentito di sfondare sul mercato? Qui, a quanto pare, vincono tutti. Compreso Puok, il burger store take away che serve panini โfuori dal comune e con ricette molto originaliโ (sedi in via Cilea e via Nilo). ยซHo dato dignitร a quello che era considerato junk food notturnoยป, spiega Egidio Cerrone, il creator (si autodefiniscono cosรฌ, titolare รจ ormai dโantan): 700 panini di media al giorno per ognuno dei suoi locali, cura maniacale del packaging per il servizio delivery, e scusate gli inglesismi, a quanto pare indispensabili. Logo e colori, altro che semplici sacchetti: la forma, alle volte, รจ sostanza. E ancora: โMario Tortoraโ, il panino macelleria (rigorosamente originale anche questo, ci mancherebbe) di Chiaia. Tanti follower, il marketing prima di tutto.
Con buona pace delle piccole salumerie, tantissime a Napoli, che neanche ci sono sui social. Basta addentrarsi nei vicoli della cittร per scoprirle. Puรฒ valerne la pena, purchรฉ non si sparga troppo la voce.
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