Parmigiana da condividere, pasta al forno e timballi, insalate di riso e frittate. Sembrano lontani i tempi dei pranzi al sacco dellāestate italiana, ma non ĆØ cosƬ: per molte famiglie, ora più che mai portare uno spuntino da casa non ĆØ solo preferibile, ma ĆØ lāunica opzione possibile. Nellāanno del caro-vacanze anche questo diritto sembra venire meno: succede in Puglia, regione che più di tutte sta facendo discutere nella stagione balneare 2023 per i prezzi alle stelle degli stabilimenti e dei bar. L’ultima novitĆ riguarda i lidi, che vogliono vietare il pasto casalingo, cosƬ da obbligare i bagnanti a consumare nei chioschi e punti ristoro dello stabilimento.
Dirottare i vacanzieri verso la propria ristorazione. Lāobiettivo ĆØ molto chiaro, e altrettanto discutibile, curiosa ĆØ invece la motivazione usata per giustificare la scelta: sembrerebbe che le borse frigo e tutti gli accessori a corredo siano troppo vistosi e ingombranti per le spiagge. A parlare ĆØ stato Michele Colella, direttore del Lido Calarena a Mola: āI frigoriferi rigidi non li consentiamo per le riunioni di gruppo. Se capita che qualcuno ce lāha, lo preghiamo di lasciarlo in direzioneā. Niente tavolate, āperò se uno si porta il cibo porzionato, la piccola borsa frigo o la bibita chiudiamo un occhioā. Gli fa eco Resi Tassiello del Maredentro di Bari, āvetro e lattine da noi non entrano, e nemmeno le teglie. Ma questo mi sembra scontato e non stiamo neanche a sottolinearlo o tanto meno facciamo i controlli. Contiamo sul pubblico educato che frequenta la nostra strutturaā.
Ma legalmente ĆØ possibile vietare la parmigiana in spiaggia? Un lido privato si trova, in qualsiasi caso, su una proprietĆ demaniale. E questo significa che i servizi dello stabilimento ā lettini e ombrelloni ā sono appannaggio della proprietĆ ma la spiaggia ĆØ un bene pubblico, parte del Demanio statale (art. 822 del codice civile), quindi appartenente allo Stato e, di conseguenza, ai cittadini. I lidi sono, in pratica, i concessionari di questo bene demaniale. Non ĆØ la prima volta che una notizia simile desta scalpore: giĆ nel 2022 a Bacoli un caso analogo aveva richiesto lāintervento dellāUnione Nazionale Consumatori, che si era schierata dalla parte dei bagnanti definendo lāapproccio dei lidi una ādichiarazione sbagliata strumentalizzata per vessare i consumatoriā. Ci si può appellare, però, alle buone norme di educazione e decoro del luogo: non cāĆØ bisogno, però, (o almeno, cosƬ si spera) di una regola scritta per capire che occupare lo spazio altrui per imbandire tavolate di famiglia ĆØ poco rispettoso per i vicini di ombrellone. Vietare l’ingresso alle vaschette di cibo casalingo, invece, ĆØ tutt’altra faccenda.
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