United States of America. La terra degli hamburger enormi, milkshake doppia panna e burritos farciti oltre lโimmaginabile, si prepara a un cambiamento significativo: porzioni piรน piccole. Dopo anni di fallimenti nel regolare le dimensioni spropositate dei pasti, una combinazione di fattori economici, climatici e sociali potrebbe finalmente realizzare ciรฒ che le politiche sanitarie non sono riuscite a fare. Ridurre le porzioni potrebbe sembrare semplice, ma per gli americani, abituati a piatti abbondanti, la transizione sarร tutt’altro che indolore.
Il New York Times fa un ampio resoconto dei cambiamenti delle porzioni negli ultimi quarantโanni negli Stati Uniti, mostrando come le porzioni servite nei ristoranti siano aumentate vertiginosamente negli ultimi decenni. Dagli anni Ottanta, infatti, la quantitร media di cibo nei piatti si รจ gonfiata a dismisura. Questa crescita non รจ stata solo la conseguenza di un desiderio collettivo, ma anche un problema di salute pubblica, legato all’aumento dell’obesitร e ai conseguenti problemi di salute. Tuttavia, i tentativi di frenare questa tendenza โ dalle campagne sanitarie della Casa Bianca alla legislazione per limitare le dimensioni delle bibite gassate โ sono stati respinti, spesso con l’accusa di ledere la libertร dei consumatori. Eppure, oggi qualcosa sta cambiando.
Secondo quanto scrive il Nyt, un rapporto della National Restaurant Association del 2024, riporta che oltre il 75 per cento degli americani afferma di volere porzioni piรน piccole in cambio di un prezzo ridotto. Le nuove generazioni, in particolare i Millennials e la Gen Z, sono piรน inclini a scegliere porzioni piรน moderate, spesso in nome della sostenibilitร e di una dieta piรน equilibrata. Inoltre, gli stati come la California e il Massachusetts hanno iniziato a limitare il cibo sprecato, vietando il conferimento di grandi quantitร di alimenti nelle discariche.
Mentre i costi del cibo continuano a salire, molti ristoranti stanno cercando nuove strategie per ridurre le porzioni senza allontanare i clienti. Subway, ad esempio, ha introdotto un menu snack che include wrap da 3 dollari, mentre Burger King ha ridotto il numero di chicken nuggets in un ordine da 10 a 8. Alcune delle grandi catene di fast food stanno sperimentando anche nuove tattiche di marketing per giustificare le porzioni ridotte. ยซL’obiettivo, รจ ridurre le porzioni senza che i clienti si sentano privatiยป, dice al giornale statunitense Chip Wade, ex direttore operativo di Red Lobster e attuale amministratore delegato di Union Square Hospitality Group. Ma come farlo? Alcune catene stanno testando piatti piรน piccoli o cambiando le descrizioni nei menu per enfatizzare la qualitร degli ingredienti piuttosto che la quantitร del cibo.
Nonostante l’evidente necessitร di cambiare, convincere gli statunitensi a ridurre le porzioni non sarร facile. Alcuni credono che ridurre le porzioni valga la pena, in quanto ridurrebbe anche il food cost e lโinutile spreco di cibo avanzato nei piatti. Altri, invece, senza alcuna differenza tra ristoratori e clienti, sono a dir poco diffidenti. Secondo Marion Nestle, professore di nutrizione presso la New York University, la cosiddetta โdistorsione delle porzioniโ ha radicato l’idea che di piรน significhi automaticamente migliore. Anche catene come Chipotle, spesso al centro delle critiche per porzioni non abbastanza generose, si trovano a dover rispondere a una base di clienti che esige cibo abbondante e conveniente.
Cambiare questa percezione richiederร tempo e un profondo mutamento culturale, simile a quello necessario per ridurre il fumo o l’eccesso del consumo di alcol. Ridurre le porzioni nei ristoranti potrebbe sembrare un piccolo passo, ma ha implicazioni profonde per la salute pubblica e la cultura alimentare americana. Nel frattempo, gli americani dovranno imparare a vivere con meno โ o almeno โ a considerarlo una scelta positiva.
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