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Hai giĆ  fatto la lista della spesa per la prossima catastrofe? Ecco cosa prevede il piano europeo per le emergenze

L’Unione Europea presenta un piano per rafforzare la preparazione civile: ogni famiglia dovrebbe essere autonoma per almeno 72 ore in caso di crisi

  • 26 Marzo, 2025

Tre giorni. Settantadue ore. Tanto dovrebbe bastare, secondo la Commissione Europea, per affrontare l’inizio della prossima crisi globale: guerra, pandemia, blackout informatico, disastro ambientale. Il consiglio (non obbligo, ma nemmeno solo un suggerimento) ĆØ semplice quanto inquietante: ogni cittadino dell’Unione dovrebbe avere in casa scorte sufficienti di cibo, acqua, medicinali, batterie e altri beni essenziali. PerchĆ© no, in caso di emergenza, non potremo contare nĆ© sul supermercato sotto casa nĆ© sull’ordine via app.

ƈ la nuova Strategia per la Preparazione dell’Unione, presentata il 26 marzo dalle commissarie Hadja Lahbib e Roxana MĆ®nzatu, che raccoglie 30 azioni concrete per rafforzare la resilienza dei cittadini europei. Tra queste: una giornata europea della preparazione, linee guida per le scuole, una piattaforma digitale sui rifugi e corsi ad hoc per affrontare emergenze intersettoriali. Ma ĆØ il capitolo ā€œkit di sopravvivenza domesticoā€ ad attirare l’attenzione: l’Unione invita ogni famiglia a dotarsi di una riserva minima per le prime 72 ore di crisi, considerate le più delicate, quelle in cui l’autosufficienza può fare la differenza.

Manuali, piattaforme e strategie: l’Europa si organizza

Il documento europeo arriva dopo iniziative simili adottate da altri Stati membri. In Svezia, giĆ  nel 2018, era stato distribuito a tutte le famiglie un opuscolo con le istruzioni per affrontare guerre, attacchi informatici e disastri naturali. Più di recente, anche la Francia ha elaborato un proprio vademecum per le emergenze. Ora tocca a Bruxelles raccogliere e coordinare queste esperienze in un’unica strategia continentale.

La logica ĆØ quella della ā€œresilienza distribuitaā€: rendere le famiglie più consapevoli e autonome, in modo da non sovraccaricare i sistemi pubblici nelle fasi iniziali di una crisi. Oltre alle scorte alimentari e mediche, la strategia prevede l’istituzione di un ā€œComitato specialeā€, manovre congiunte tra Stati membri, linee guida contro i disastri climatici e la predisposizione di una piattaforma digitale per mappare i rifugi disponibili sul territorio dell’Unione.

Il documento ĆØ il frutto di un lavoro partito mesi fa, con il coinvolgimento dell’ex presidente finlandese Sauli Niinistƶ, e affonda le sue radici nella cosiddetta ā€œpolicrisiā€ emersa durante e dopo la pandemia: l’idea che un evento traumatico possa generare altri effetti a catena, aggravando il contesto generale. Guerra, cambiamento climatico, minacce ibride e cyberattacchi rientrano tutti nello spettro di rischi che l’Europa vuole ora affrontare con una maggiore capacitĆ  di risposta anticipata.

Prepararsi all’imprevisto

La tempistica colpisce. Il documento arriva a distanza di anni dalla pandemia, ma solo pochi giorni dopo il nuovo appello della Commissione al riarmo europeo. Se la strategia della preparazione punta a rassicurare i cittadini, l’effetto potrebbe essere l’opposto. PerchĆ© più che una precauzione, questa guida sembra l’ammissione che il peggio non ĆØ affatto alle spalle.

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