Era il 3 gennaio 1954. La Rai dava ufficialmente inizio alle trasmissioni televisive italiane. In questi settantโanni, attraverso il tubo catodico ne รจ passata di storia del nostro paese. Tanta storia. Lโallunaggio del 1969 commentato da un grande Tito Stagno, il tentativo di salvataggio del piccolo Alfredino caduto in un pozzo di Vermicino, o ancora la vittoria dellโItalia ai campionati mondiali di calcio del 1982, ย i bombardamenti della guerra del Golfo, la strage delle Olimpiadi di Monaco nel 1972. In questo mare magnum di immagini e parole ha avuto spazio anche il cibo e la cucina italiana.
Il 3 dicembre del 1957, a tre anni dalla nascita ufficiale della televisione, un uomo occhialuto con i baffi, il cappello e una voce da maestrino colto faceva capolino sugli schermi di quei pochi italiani che potevano permettersene uno. Era Mario Soldati: giornalista, gastronomo, scrittore, regista. Sarebbero tanti i sostantivi da attribuire a questo uomo che ha iniziato la vera cultura gastronomica in televisione con il documentario โViaggio nella Valle del Po. Alla ricerca dei cibi genuiniโ.
Un viaggio in dodici puntate trasmesse, fra il 1957 e il 1958, ogni martedรฌ sera tra le 22 e le 23, poco prima del Tg della notte che saluta le trasmissioni per dare la linea al monoscopio. Mario Soldati percorre tutta la sua Valle del Po in bicicletta, a piedi, in auto e visita posti e personaggi spiegando ai telespettatori come si produce un determinato prodotto alimentare, quali ingredienti sono utilizzati, che tipo di lavorazione viene effettuata.
Ed รจ cosรฌ che si va in trattorie a scoprire le magie di cottura della salama da sugo, o come di realizzano i veri grissini torinesi, o ancora si scopre che per tagliare i peperoni di Carmagnola bisogna usare un solo utensile: le mani. Siamo nellโItalia del dopoguerra, sta finendo il tempo del cibo visto come sopravvivenza e la voglia รจ quella di scoprire le storie del cibo e la genuinitร dei prodotti.
ยซViaggiare รจ conoscere genti, luoghi, paesi. E qual รจ il modo piรน semplice, piรน elementare di viaggiare? Ma, di mangiare! Di praticare la cucina del paese dove si viaggia. E se voi ci pensate bene, nella cucina cโรจ tutto: cโรจ la natura del luogo, il clima, quindi lโagricoltura, la pastorizia, la caccia, la pesca, e nel modo di cucinare cโรจ la tradizione di un popolo, cโรจ la storia, la civiltร di questo popoloยป, dice Mario Soldati in una puntata del Viaggio.
Se dovessimo attribuire il primato delle trasmissioni tv gastronomiche lo daremmo senzโaltro a Viaggio nella Valle del Po, solo per il fatto di essere ben strutturato e coordinato in puntate come un vero e proprio programma unicamente dedicato al cibo. Eppure, quando ancora la tv era sperimentale, il cibo si affacciรฒ in sordina negli studi Rai grazie a una giovanissima Elda Lanza, prima presentatrice ufficiale della televisione italiana.
Era il 1952, a Lanza chiedono di pensare a un programma che tenesse incollati gli italiani in casa, soprattutto le donne che non frequentavano bar o caffรจ, come gli uomini. Cosรฌ la presentatrice pensa a un contenitore televisivo di intrattenimento che parla di libri, consigli di trucco e moda, affiancando lezioni di cucina. Nasce Vetrine, e il timone della conduzione viene affidato alla giornalista Luisa De Ruggieri che spiega anche ricette e trucchi in cucina. La trasmissione viene chiusa nel 1957e, riavvolgendo il nastro, il resto รจ storia.
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