Esiste una ricetta di tortelli che puรฒ essere considerata lโantenata di molte specialitร regionali attuali, eppure รจ scomparsa dalle nostre tavole, anzi รจ stato dimenticato anche lโortaggio che veniva usato per il suo ripieno. Abbiamo cercato di capire come veniva realizzata e questo รจ il risultato.
Nonostante alcune ricette odierne abbiano evidenti punti in comune con quelle medievali, eccetto rarissimi casi, i nostri piatti tradizionali hanno subito una forte evoluzione nel corso del tempo. La ricetta dei Torteleti de enula ne รจ un esempio: pur essendo una pasta ripiena simile a quelle che si cucinano ancora oggi, per altri aspetti รจ una ricetta che rivela quanto si siano evoluti la gastronomia e il gusto attraverso i secoli.
tortellini
Uno dei tratti principali della cucina medievale รจ la creazione di torte salate, comprese tutte le varianti piรน piccole come tortelli e ravioli che racchiudevano svariati ripieni in uno strato di pasta. Venivano cotte al forno, fritte oppure lessate: questโultimo modo corrisponde alla pasta ripiena odierna. La farcitura non era mai casuale, ma rispondeva a precise ricette che, a volte, venivano ripetute in diversi trattati di cucina, anche a distanza di tempo, insomma, delle vere e proprie specialitร .
Foglie di enula
Tra queste ne esiste una intitolata Torteleti de enula conservata allโinterno di un manoscritto anonimo, probabilmente di origine veneziana, composto tra la fine del XIV e lโinizio del XV secolo. Attualmente รจ conservato nella Biblioteca Casanatense di Roma allโinterno del codice n. 225.
Il titolo della ricetta prende il nome dallโenula, un ortaggio oggi scomparso dalla nostra cucina. Il suo nome scientifico รจ Inula Helenium e fa parte della famiglia delle Astaracee come la lattuga, il tarassaco, il carciofo e molte altre. Per sperimentare la ricetta ci siamo rivolti alla Fattoria dei Grilli โ un’azienda specializzata nella coltivazione di piante officinali e produzione di oli essenziali- che ne ha fatto crescere alcuni esemplari in biologico apposta per noi.
Farina e acqua con zafferano
La ricetta originale (riportata alla fine dellโarticolo) raccomanda di racchiudere il ripieno in โfogli de pasta zallaโ, facendo riferimento al colore giallo della pasta. La prima cosa che viene in mente รจ la pasta allโuovo, con la sua tonalitร accesa data dal tuorlo, ma molto probabilmente lโautore intendeva unโaltra cosa. Purtroppo i ricettari antichi non forniscono sempre indicazioni precise, per cui non ne possiamo essere certi, ma lโuso di intridere la farina con le uova sembra che abbia iniziato a diffondersi solo piรน tardi, non prima della metร del Quattrocento. Piรน facilmente la pasta doveva essere composta di sola farina di grano tenero e acqua, con lโaggiunta di un colorante come lo zafferano, che dโaltronde viene citato anche tra le spezie che compongono il ripieno.
tortellini
Anche la chiusura della pasta e la forma finale dei tortelletti รจ avvolta nel mistero e variamente interpretabile. Lโunica indicazione della ricetta รจ data dalla frase โfay i torteli pizeniniโ, ovvero farli piccoli, ma senza altri riferimenti. Abbiamo quindi scelto di racchiudere lโimpasto tra due dischetti circolari di pasta di un paio di centimetri di diametro, come vere e proprie piccole torte. Questa forma รจ utilizzata ancora oggi, per gli anolini ad esempio, e viene citata anche da Francesco Leonardi nel 1790 per i tortellini alla bolognese.
Enula e lombo
Un tratto comune delle ricette antiche รจ quello di riportare solo parzialmente, o non riportare affatto, i pesi e le dosi degli ingredienti. In questo caso siamo piรน fortunati perchรฉ abbiamo la quantitร di lombo di maiale (3 libbre), di uova (20) e delle spezie (3 once). Purtroppo รจ molto difficile risalire al peso dei tre formaggi stagionati che sono richiesti e a quanto corrispondessero le due derrate di enula.
Come se non bastasse, lโautore ci avverte di โno metere tuta la enolaโ e delle uova di metterne โtanto che basteโ. Anche senza porsi il problema di quanto dovesse essere grande un uovo nel Trecento, siamo nel campo dellโindeterminatezza piรน assoluta! Lo stesso vale anche per la tipologia del formaggio da utilizzare, per cui ci siamo rivolti a un semplice parmigiano che nel giro di circa un secolo sarebbe diventato la qualitร piรน utilizzata nei ripieni. Quanto fosse diverso da quello attuale รจ impossibile da sapere, ma รจ probabile che non gli somigliasse granchรฉ.
Mix di spezie
Alla fine della ricetta, lโautore sottolinea che โQuesti tortelli volle essere ben zali e potenti de specieโ: una ricetta che non tutti potevano permettersi, considerato il costo di questi preziosi ingredienti che arrivavano dallโaltro capo del mondo. Se per caso vi state chiedendo se le spezie servivano a coprire lโodore della carne non ben conservata, la risposta รจ: ovviamente no.
La composizione indicata รจ un misto di diversi tipi di spezie, definita โfine e dolzeโ che, fortunatamente, viene descritta in una ricetta successiva: pepe, cannella, zenzero, chiodi di garofano e zafferano. Pur non sapendo con esattezza le quantitร degli ingredienti del ripieno, un dato salta immediatamente allโocchio: su 3 libbre di lombo di maiale vengono indicate 3 once di spezie, il che significa che il peso delle spezie corrisponde a 1/12 del peso della carne, una quantitร davvero ingente.
Come prescritto abbiamo cotto i tortelli in brodo di manzo e allโassaggio risultano molto gradevoli e profumati. L’enula ha un sapore tenue che ricorda vagamente lโortica e il ripieno risulta sapido e equilibrato, con un gusto notevolmente speziato, ma non coprente, come ci si aspetterebbe dalle dosi. Lโunica nota troppo presente, per il gusto attuale, รจ quella della cannella, che inizia la sua ascesa nelle tavole in questo periodo storico, arrivando a dominare il gusto di molte pietanze per oltre tre secoli.
Abbiamo ridotto le dosi a circa un sesto rispetto alla ricetta originale per ottenere 4 o 5 piatti di tortelli.
Disponete la farina a fontana sul tagliere e versate al centro lโacqua tiepida in cui รจ stato precedentemente sciolto lo zafferano. Mescolate con lโaiuto di una forchetta e proseguite a mano fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Fate riposare la palla di pasta coperta con un canovaccio in luogo fresco per almeno mezzโora.
Selezionate le foglie di enula eliminando le parti piรน dure e lessatele in acqua insieme al lombo di maiale per circa 20/25 minuti. Una volta cotti, scolate gli ingredienti, strizzate molto bene le foglie di enula e tritatele insieme alla carne.
Ponete il composto allโinterno di una ciotola aggiungendo le uova sgusciate, il parmigiano grattugiato e il composto di spezie. Mescolate accuratamente amalgamando tutti gli ingredienti.
Stendete la pasta al matterello piuttosto sottile e su una metร formate piccoli mucchietti di impasto distanti tra loro poco piรน di un paio di centimetri, aiutandovi con un cucchiaino o con una sac ร poche.
Coprite con l’altra metร della pasta, ma se dovesse risultare troppo asciutta, prima di procedere inumidite gli spazi tra le pallottoline di ripieno con un pennellino inumidito. Pressate bene con le dita la pasta facendo fuoriuscire tutta lโaria e formate i tortelli con un tagliapasta circolare del diametro di 2 centimetri o poco piรน.
Immergete i tortelli delicatamente nel brodo di manzo o di cappone in pieno bollore e lasciateli venire a galla prima di spegnere la fiamma. Servite caldissimi in una profonda scodella.
Se tu voy fare torteleti de enula con brodo, toy caponi o tuoโ de la carne del bo per XII persone, toy III libre de lonza de porcho e toy tri cassi passi fini, e toy tri onze de specie fine e dolze e forte mesedate e ben zalle e toy do derate dโenulla e toy XX ova e toy la lonxa del porcho e mitila a lessare con essa la enola ben monda, e quando รจ ben cocta bati la lonza la enulla insieme e no metere tuta la enola. Toy la caxo che tu ay e pestalo con la lonza e mitige le specie e lโova dentro tanto che baste e fa che non sapia tropo de enola e mena insieme ogni cossa e fay batuto e po fay i torteli pizenini in fogli de pasta zalla. Questi tortelli volle essere ben zali e potenti de specie.
Specie fine a tute cosse.
Toi una onza de pevere e una de cinamo e una de zenzevro e mezo quarto de garofali e uno quarto de zaferanno.
Le fonti: Libro per cuoco โ Biblioteca Casanatense (Roma), codice n. 225
La fattoria dei Grilli – Valsamoggia (BO) – via Castellaccio, 33/D – 393 9328711 โ lafattoriadeigrilli.it
a cura di Luca Cesari
foto di Luca Cesari
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd