Pasticceria esclusivamente di semola rimacinata di grano duro: un mondo molto poco โ o per niente โ conosciuto che ha un punto di riferimento ben solido nel pasticcere della Caffetteria del Viale di Altamura, diventata il centro di raccordo della Confraternita del Gusto, un conglomerato di appassionati foodies molto attivi dietro cui si muove Onofrio Pepe, instancabile animatore de Gli Amici del Cardoncello โ un fungo, altro simbolo delle Murge โ che puntano a diffondere la cultura e le tradizioni del territorio. E che annoverano tra gli associati anche chef come Vissani, Alajmo, Cerea e personaggi del calibro di Renzo Arbore, che usa solo olio extravergine di oliva di Altamura.
Piccola premessa. La farina รจ il prodotto della macinazione dei cereali o di altri vegetali. Il termine deriva dal latino far, farro, un cereale affine al frumento molto diffuso nellโItalia dellโepoca preromana e romana. Oggi il cereale piรน coltivato in Italia e uno dei piรน diffusi nel mondo รจ il frumento o grano. Le due varietร principali sono il Triticum vulgare o aestivum (grano tenero coltivata in Italia settentrionale) e il Triticum turgidum durum (grano duro o semola coltivato nelle regioni centromeridionali). Il grano tenero รจ caratterizzato da un granello a frattura farinosa che, dopo la macinazione, restituisce farine dai granuli sottili e tondeggianti, piรน adatti per la panificazione, dalla pasticceria alla pizza, al pane. Il grano duro ha un tipo di frattura vitrea che si ritrova nella consistenza spigolosa dei grossi granuli delle semole, perfette per la produzione della pasta secca, ma anche negli impasti del pane, come per l’appunto quello di Altamura. Ma ritorniamo alla pasticceria fatta con grano duro.
Se vai su Google, alla ricerca โpasticceria di semola di grano duroโ trovi piรน o meno qualche ricetta targata da aziende che producono farine in grandi numeri e di pasticceri che lavorano per queste aziende. Di pasticceria professionale vera, poca roba. A differenza di quanto accade se digiti โpasticceria di farina 00โ o simili. Vincenzo Benvenuto, nel suo laboratorio di Altamura in quella Puglia dellโAlta Murgia che confina con la Basilicata di Matera, non ha paura di affermare con forza: โSono stato il primo a lavorare in pasticceria a 360ยฐ con la semola rimacinata di grano duroโ. Ma non solo, la โsuaโ semola รจ quella di qui: la mitica semola del grano duro di Altamura, quella che ne ha reso famoso il pane Dop (prodotto introvabile o quasi con la certificazione: basti pensare che su una settantina di panifici, solo 5-6 aderiscono al Consorzio!) e che di questa parte dโItalia รจ un poโ il simbolo. E non basta che sia locale: la โsuaโ semola Vincenzo se la fa produrre come dice lui e la analizza ogni volta affinchรฉ abbia le caratteristiche di purezza e di naturalitร che lui ritiene giuste. โLa mia non รจ una pasticceria medicinale: non prometto guarigioni! โ afferma abbozzando uno dei suoi rari sorrisi โ Ma prometto che non fa certamente male, che si digerisce tutto. E ti assicuro che se assaggi questo pasticcio, ne rimangi un altro pezzo e ti senti ancora vuoto!โ.
Vincenzo Benvenuto
Vero: assaggiare un suo prodotto significa fare unโesperienza di leggerezza. I sapori ci sono, eccome: la sua brioche di semola dolce o โsalataโ che sia รจ sapida, anche se non usa neppure un granello di sale per farla. I suoi โcornettiโ sono giustamente burrosi, sfogliati, sono eccezionaliโฆ e ti lasciano leggero e con il palato perfettamente pulito. Idem il Pansanto. โPotrei chiamarlo anche panettone, ma non mi va: preferisco distinguerlo, perchรฉ รจ un prodotto che rispetto alla filiera del panettone cโentra davvero poco!โ. In effetti, il lavoro di Vincenzo รจ in solitaria e va avanti su un binario che ha scelto lui stesso e da cui non vuole deragliare neppure per un istante. โSono stato il primo a fare pasticceria di semola di grano duro โ racconta โ E quando ho iniziato, anni fa, non cโera nulla. Non cโerano protocolli di lavorazione, non cโerano studi, non si sapeva come avrebbero reagito le proteine del grano duro al lievito madreโฆCome il grano duro, meno elastico del tenero, avrebbe lavorato. Insomma,. abbiamo iniziato da capo a riscrivere tutti i passaggi di lavorazione. A partire dal lievito madre. Lโho fatto utilizzando un pezzo di sterco di vacca su consiglio di un amico trentino: dopo mesi di rinfreschi il lievito si รจ stabilizzato. Ora lโUniversitร di bari lo ha selezionato come un modello per una perfetta lievitazione, avendo due famiglie di batteri che producono lievitazione alcolica e lievitazione lattica. Ovvero: producono gas dagli amidi e spezzano le proteine lunghe del glutine rendendole piรน digeribiliโ.
Parlare con Vincenzo รจ come farsi trasportare dalla corrente discreta di un fiume che scorre tranquillo. Lui non รจ tipo abituato a far molte chiacchiere, le sue foto online saranno un paio, non di piรน! Non รจ certo uno in cerca di notorietร , ma se comincia a raccontare ti affascina con le sue teorie, con le sue storie, con la casistica che ha accumulato lavorando lieviti e semole. Per ogni prodotto ha lieviti diversi, preparazioni diverse della pasta madre. Il suo babร si scioglie in bocca. Il suo pasticcio รจ una crema sapida. โHa un sapore domestico, di casaโ, commentano i colleghi in redazione, assaggiando il suo Pansanto. Beh, probabilmente รจ il massimo dei complimenti per Vincenzo. I sapori di casa, quelli di una volta, di prima che comparissero supermarket e bustine di lievito chimico, disidratato, velato.
Il suo โpanettoneโ non sarร la scultura di un grande maestro della pasticceria โconvenzionaleโ, ma รจ decisamente un omaggio alla sua terra e alla salute di chi lo assaggia. Ed รจ buono, molto. Tanto che anche Identitร Golose, anni fa, lo ha invitato a raccontare la sua pasticceria di grano duro: un purista del territorio come lui a fare la relazione in un congresso di cucina creativa? E perchรฉ no? Anzi, un rammarico lo abbiamo anche noi al Gambero: non lo abbiamo incluso tra i panificatori di ricerca nel grande servizio uscito sul mensile di settembre del Gambero Rosso. Probabilmente perchรฉ il suo essere schivo ce lโha un poโ nascosto. Ma la sua โpagnottaโ di grano duro โ che Vincenzo vuole tenere ben distante dal disciplinare della Dop del Pane di Altamura โ รจ uno dei pani di grano duro (impastato con i semi di lino e con lโacqua di ammollo dei semi con tutti gli oli essenziali racchiusi dentro) piรน buoni, leggeri, digeribili e salutari mai assaggiati. E cosโรจ questo lavoro, se non un grande sforzo di ricerca e innovazione a partire da tradizioni che vanno rinnovate a pena di morte lenta ma sicura?
Caffetteria del Viale โ Altamura (BA) – viale Regina Margherita, 10 – 080 314 1156
a cura di Stefano Polacchi
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