Come fare la pizza in casa: ecco la ricetta definitiva

1 Mar 2024, 13:10 | a cura di

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Piatto simbolo della cucina italiana e delizia con alle spalle una storia che dura da secoli e secoli, la pizza è simbolo di genuinità e attenzione alla qualità degli ingredienti. Di locali dove gustarla con la certezza di avere sulla tavola un trionfo di bontà ce ne sono tantissimi. La soddisfazione di prepararla in casa, però, è impagabile. Per scoprire la ricetta definitiva, continua a leggere nelle prossime righe!

Attenzione alle farine

Prima di entrare nel vivo dell’elenco degli ingredienti e della procedura per fare la pizza in casa, è importante capire che, per dare vita a questo straordinario simbolo della cucina del Bel Paese, possono essere utilizzate diverse tipologie di farine.

La prima da citare è quella 00. Praticamente priva di glutine, ha il vantaggio di dare vita a un impasto molto semplice da lavorare e dalla consistenza morbida. Il risultato? Una pizza piacevolmente leggera. Non a caso, si tratta della farina più utilizzata.

Si può usare, se lo si desidera, anche quella di grano duro, tenendo presente il suo essere caratterizzata dalla presenza di una quantità più elevata di glutine.

In quest’ultimo caso, è altresì essenziale tenere presente la necessità di realizzare un impasto per la pizza molto elastico e resistente.

In generale, si consiglia di scegliere una farina bianca, caratterizzata da un alto contenuto di proteine e con una forza non eccessiva, attorno ai 270 W. In questo modo, si ha la garanzia di una capacità di assorbimento ridotta e di una maggiore croccantezza dell’impasto.

I vantaggi del lievito madre

Un’altra parentesi iniziale va dedicata ai vantaggi del lievito madre. Anche se ci sono altre alternative, è il caso di utilizzarlo in quanto conferisce alla pizza una piacevole consistenza alveolata e ne facilita la digestione.

Detto questo, è arrivato il momento di addentrarsi nei passaggi della ricetta.

Come preparare l’impasto per la pizza

La preparazione della pizza fatta in casa inizia dall’impasto. Si tratta di uno step fondamentale, che prevede di partire mescolando, in una ciotola, l’acqua, la farina, il lievito e il sale.

Si prosegue aggiungendo un po’ di acqua tiepida e iniziando a impastare con l’aiuto delle mani fino a quando non si ottiene un impasto di consistenza omogenea.

A questo punto, lo si trasferisce su una superficie infarinata, va benissimo un tagliere e lo si lavora manualmente per altri 10 minuti. Si continua fino a quando non ci si rende conto di aver ottenuto un risultato sufficientemente elastico.

Si forma ora una palla e la si mette in una ciotola precedentemente unta con dell’olio.

La si ricopre con un canovaccio umido e si lascia tutto fermo a lievitare per 6 ore.

Essenziale è che, dopo il processo di lievitazione, l’impasto raddoppi il suo volume.

Prima di usarlo, è opportuno, però, farlo riposare a temperatura ambiente per un paio d’ore.

Come lavorarlo

Lo si sposta successivamente sul piano di lavoro, dividendolo in quattro parti uguali.

Si prende il singolo panetto e si procede allungando un lembo d’impasto, per poi ripiegarlo al centro. Si ripete la procedura fino a quando il panetto non risulta sufficientemente liscio e compatto.

Mantenendo sempre il panetto sul piano di lavoro, lo si fa ruotare per il processo che, dal punto di vista tecnico, è noto come pirlatura.

Dopo averla completata in tutti e quattro i panetti, li si lascia riposare per un’oretta.

La preparazione della base e la cottura

Dopo aver acceso il forno a 220°C, si prende il panetto e, con l’aiuto delle dita, lo si stende e lo si trasferisce su una placca sufficientemente ampia. In questa fase, è molto importante procedere senza l’utilizzo del mattarello. Un criterio per capire se si sta lavorando bene o meno è il raggiungimento del cosiddetto punto di pasta, ossia del momento in cui l’impasto non si attacca più alle mani.

Se si raggiunge questo traguardo, vuol dire che, alla base, c’è un impasto caratterizzato da una maglia glutinica con una resistenza ottimale, peculiarità che si deve innanzitutto all’utilizzo di una farina di qualità.

Ciò permette di allungare senza problemi l’impasto con la punta delle dita e di adattare, se si ha bisogno di farlo, la pizza alle dimensioni delle teglie.

Si continua aggiungendo condimenti a piacere. I grandi classici sono la passata di pomodoro, la mozzarella a cubetti e l’olio extra vergine di oliva.

Il forno si può preriscaldare anche a 250°C. Quello che conta è accenderlo un po’ prima di mettere dentro la pizza, così da avere la certezza di una cottura uniforme.

Nei casi in cui non si ha a disposizione un forno ventilato, la scelta migliore prevede l’utilizzo della modalità statica. In questo caso, dopo aver fissato la temperatura attorno ai 240°C.

Fino a metà cottura, la placca con la pizza dovrebbe essere mantenuta sulla griglia più bassa. Una volta superato questo giro di boa, la si può spostare sulla griglia di mezzo.

La cottura deve essere portata avanti per una decina di minuti.

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