Agosto 2020 del Gambero Rosso. Come sarà il New Normal nell’era post-Covid?

28 Lug 2020, 10:29 | a cura di
Il nuovo numero del mensile di Gambero Rosso riunisce il parere di 40 voci illustri del mondo gastronomico e culturale italiano, per indagare sulle opportunità aperte dalla pandemia. Poi si viaggia tra la Via Emilia e l’Etna, e di nuovo nelle cucine d’autore per scoprire i Genovese Boys. Ma c’è spazio anche per i nuovi cuochi “social”. Peppe Guida in testa.

New Normal. Come sarà?

È uno strappo da ricucire (o forse no?) quello che attraversa la copertina del mensile del Gambero Rosso, in edicola dal 28 luglio. Una cesura che separa l’era del pre-Covid dallo scenario che ora ci troviamo davanti, e ci impone di guardare oltre, per cambiare prospettiva. Graficamente, l’idea è tradotta in illustrazione da Carlo Alberto Giardina; tra le pagine, la storia di copertina, intitolata al “New Normal”, è firmata da Francesca Ciancio, che confeziona un racconto a più voci per capire come siamo cambiati dopo il lockdown. Sono 40 i protagonisti del mondo gastronomico e non solo (tra economisti, politici, scrittori, direttori di museo) messi a confronto, interpellati sul valore del tempo che ci è stato concesso inaspettato, e ha permesso a molti di ricominciare a progettare un futuro diverso. Ne deriva un quadro corale, in medias res, che potrà aprire ulteriori spunti di riflessione.

I nuovi cuochi “social”

E poi c’è stata l’impennata del web: nei mesi di lockdown, il consumo quotidiano di internet è schizzato alle stelle. Ne ha beneficiato anche la cucina, che in tutto il mondo è stata una delle principali valvole di sfogo per passare il tempo in quarantena. Oltre ai consueti influencer, dunque, si è aperto uno spazio nuovo per i cuochi che hanno saputo impostare un’efficace comunicazione sul web, approfittando dello strumento dei social network. Per intrattenere, raccontare di sé e della propria cucina, instaurare un filo diretto con i propri fan. L’articolo di Pina Sozio e Massimiliano Tonelli (con i disegni di Valentina Scannapieco) parte da questo binario - individuando le strategie social più convincenti, dal fenomeno Peppe Guida alla geniale intuizione di Alexa Bottura, con Kitchen Quarantine – per approdare nella realtà, individuando quali stimoli il mondo della ristorazione ha saputo fare propri, riscoprendosi più creativa ed elastica nel reagire all’emergenza.

Chi sono i Genovese Boys

Poi si prosegue con l’esplorazione del mondo della ristorazione, in casa di Anthony Genovese, o meglio sulle tracce lasciate dalla sua scuola. È il ritratto di un capace maestro della “giovane cucina italiana” quello delineato da Antonella De Santis (con gli scatti di Alberto Blasetti), che si muove alla ricerca dei numerosi allievi di talento passati nella cucina del Pagliaccio, a Roma, prima di spiccare il volo. E i Genovese Boys si raccontano, tributando merito al maestro, e raccontando di sé e delle proprie ambizioni; da Antonio Ziantoni a Jacopo Ricci e Pierluigi Gallo, al duo Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi, per proseguire con Federico Del Monte, Ciro Scamardella e Tommaso Tonioni. Con gli indirizzi utili e la mappa delle cucine dove trovarli all’opera.

Dal Lambrusco all’Etna

In viaggio alla scoperta di un territorio vinicolo di fama tradizionale, con Giorgio Melandri si approda nelle terre del Lambrusco, a cavallo della Via Emilia, tra Modena e Reggio Emilia. Un viaggio in sei tappe per scoprire la geografia di un vino che esprime la propria identità nella diversità. Con gli abbinamenti di 7 piatti per 7 bicchieri a cura del Caffè Arti e Mestieri di Reggio Emilia, le tavole per fermarsi a mangiare sul territorio, i numeri della Doc. Poi si vola a Sud, in vista dell’Etna vitivinicolo, con le parole (e gli assaggi) di Lorenzo Ruggeri e gli scatti di Andrea Ruggeri. La storia è quella di vigne antichissime, che alle pendici del vulcano siciliano hanno trovato il terroir ideale per sopravvivere al tempo, restituendo grandi vini, anche grazie al lavoro di chi negli ultimi anni ne ha esaltato i caratteri più eleganti, fini, profondi. Così la viticoltura etnea, in accordo con il fertile panorama ristorativo e gastronomico, è diventata asset turistico dalle grandi potenzialità. E allora il nostro viaggio incede lento, tra una granita e una sosta per contemplare il mare, in cerca di tavole rassicuranti e calici da degustare. Supportati dalla mappa degli indirizzi da scoprire e dalle riflessioni di chi vive il territorio ogni giorno. Per chiudere con le 11 esperienze gastronomiche da non perdere (e dove).

Ricette e limonate

Il ricettario del mese spazia dalla creatività di Giorgia Eugenia Goggi alla Masseria Moroseta di Ostuni al ritratto di chef in tre piatti, che traccia l’identità di Giuseppe Iannotti, patron del Kresios di Telese Terme. Per un piatto di tradizione arriviamo a Castelnuovo Magra (SP), con le frittelle di baccalà della trattoria Armanda. E poi la classifica per l’estate con le 8 migliori limonate del segmento premium, degustate alla cieca dal panel guidato da Mara Nocilla.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram