Novitร 

Apre il bistrot delle Lazzarelle. Dalla torrefazione del carcere di Pozzuoli al centro di Napoli

La Cooperativa Lazzarelle opera nel carcere femminile di Pozzuoli da dieci anni, con lโ€™obiettivo di favorire lโ€™inclusione sociale e lavorativa delle donne detenute, abbattendo la recidiva. E ora il progetto della torrefazione delle Lazzarelle si arricchisce di un nuovo tassello: un bistrot nel centro di Napoli.

  • 14 Luglio, 2020

Il prossimo 22 luglio il bistrot delle Lazzarelle aprirร  finalmente le porte. Alla Galleria Principe di Napoli, dove il progetto vedrร  la luce per iniziativa della cooperativa Lazzarelle, lโ€™ultimo anno รจ trascorso tra rinvii e continui ostacoli da superare: โ€œAbbiamo scontato diverse battute dโ€™arresto, prima la difficoltร  di accedere al credito, poi la chiusura della Galleria, sancita un anno fa per lโ€™impossibilitร  di garantirne lโ€™agibilitร  in sicurezza. E a marzo scorso, quando finalmente ci apprestavamo ad aprire, lโ€™emergenza sanitaria, che ci ha costretto a procrastinare ancoraโ€. A parlare รจ Imma Carpiniello, presidente della cooperativa di sole donne che nel 2010 ha avviato un bel progetto di inclusione e formazione professionale allโ€™interno del carcere femminile di Pozzuoli (la piรน grande casa circondariale femminile in Italia), oggi conosciuto anche per il caffรจ delle Lazzarelle, prodotto nella torrefazione aperta nel carcere.

La Galleria Principe di Napoli

Il lavoro della cooperativa Lazzarelle con le detenute di Pozzuoli

Unโ€™opportunitร  di riscatto reale per le detenute che partecipano al programma, seguendo lโ€™intero processo di lavorazione, a partire dai chicchi di caffรจ forniti dalla cooperativa Shadilly, che a propria volta promuove progetti di cooperazione con i piccoli produttori impegnati nelle piantagioni, per assicurargli il giusto compenso. E dunque uno dei piรน consolidati esempi di economia carceraria in Italia, che ha il merito in piรน di operare nel carcere femminile, โ€œdove รจ ancora piรน lampante il fatto che se le donne detenute avessero avuto lโ€™opportunitร  di fare scelte differenti non sarebbero incappate in questa istituzione. Sappiamo troppo poco della vita in carcere, spesso immaginiamo gli istituti di pena popolati di criminali efferati, e invece lโ€™80% dei detenuti รจ povera gente. Percorsi di riscatto come il nostro servono anche a sollecitare lโ€™attenzione, far conoscere lโ€™universo del carcere. E il bistrot ci aiuterร  con una vetrina in piรนโ€. Il bistrot delle Lazzarelle, infatti, รจ la prima attivitร  extra carceraria intrapresa concretamente dalla cooperativa: ha richiesto anni per essere definita e finanziata, e sarร  centro di aggregazione culturale fondato sul ruolo conviviale del cibo. Si occuperร , inoltre, di promuovere tutte le produzioni carcerarie dโ€™Italia, come pure i prodotti frutto di operazioni โ€œsocialiโ€, come quelli in arrivo da beni confiscati alle mafie. E insieme sosterrร  i piccoli produttori del territorio.

Il caffรจ e le tazzine delle Lazzarelle

Il lavoro in carcere contro il rischio di recidiva

โ€œPer questo รจ un traguardo importante per la cooperativa, anche se apriamo in un momento complicato. Ma ci piace pensare di ricominciare col piede giusto, raggiungendo quello che รจ sempre stato lโ€™obiettivo auspicato: chiudere il cerchio, offrendo alle detenute che iniziano il percorso allโ€™interno della torrefazione lโ€™opportunitร  di cimentarsi con un lavoro allโ€™esterno, pur in regime di libertร  controllata, per un graduale reinserimento nel contesto sociale. Sappiamo, perchรฉ ce lo dicono i dati, che lavorare durante la pena consente di abbattere notevolmente la recidiva (a oggi il 90% delle โ€œlazzarelleโ€ non sono rientrate in circuiti criminali, ndr)โ€. Il bistrot, quindi, รจ un progetto ideato per (e con) le detenute: โ€œLavorerร  con noi solo chi sta ancora finendo di scontare la pena. Quando termina la pena, termina il contratto con noi. Solo cosรฌ possiamo assicurare a piรน persone di partecipare al progetto, seguendone sempre poche alla volta, per accompagnarle in tutto e per tutto in un percorso che dovrร  assicurargli lโ€™indipendenza e lโ€™autonomia una volta allโ€™esternoโ€. In questi dieci anni di attivitร , la torrefazione del carcere di Pozzuoli ha visto avvicendarsi una sessantina di detenute, dando loro la possibilitร  di imparare un mestiere (regolarmente retribuito), acquisire coscienza dei loro diritti e delle loro possibilitร .

La macchina del caffรจ al bistrot delle Lazzarelle

Dalla torrefazione di caffรจ al bistrot in Galleria

Ma a beneficiare di questa cura รจ anche il prodotto: tostato lentamente, secondo lโ€™antica tradizione napoletana, poi fatto raffreddare allโ€™aria, portato a maturazione nei silos e infine macinato, e imballato sottovuoto, in materiale plastico senza alluminio, adatto a essere riciclato: โ€œAnche negli ultimi mesi il lavoro in torrefazione non si รจ mai fermato, la direzione del carcere รจ stata molto capace di gestire la situazione di emergenza. E ci รจ stata anche concessa lโ€™autorizzazione per continuare a lavorare, chiaramente nel rispetto delle norme di sicurezzaโ€. Tra pochi giorni, il caffรจ delle Lazzarelle sarร  uno dei fiori allโ€™occhiello dellโ€™offerta del bistrot in Galleria, aperto dalle 10 del mattino alle 23. Il luogo รจ storico, pur martoriato dal degrado che un anno fa obbligava alla chiusura della galleria realizzata nella seconda metร  dellโ€™Ottocento: โ€œOra i lavori sono stati portati a termine, alcune attivitร  hanno giร  riaperto, in autunno apriranno nuovi locali, e unโ€™altra parte รจ giร  stata messa a bando, per trovare nuovi soggetti interessatiโ€. Anche il bistrot contribuirร  alla sua rinascita, puntando ad accogliere i visitatori del Museo Archeologico Nazionale, che รจ proprio di fronte.

Aperitivo con birra Vale la pena e crostini

Ci sarร  la caffetteria, e una proposta di gastronomia calda, al momento in arrivo da un laboratorio esterno (โ€œin attesa di poter realizzare una cucina allโ€™interno del locale, non appena avremo accesso al creditoโ€), ma con i prodotti e secondo le ricette indicati dalla cooperativa: โ€œCโ€™รจ sempre stato un discorso di appoggio reciproco ed economia solidale con le altre cooperative che operano nelle carceri e nel sociale in Italia. Per questo al bistrot useremo i loro prodotti, disponibili per lโ€™acquisto in bottega e protagonisti dellโ€™offerta gastronomica. Penso ai pomodori secchi e alla pasta di mandorle della cooperativa L’Arcolaio di Siracusa, ai cracker del carcere di Varese, alle birre di Vale la Pena, ai sottoli in arrivo da un terreno confiscato alla mafia, e via dicendoโ€. E lo spazio ospiterร  anche incontri, letture, eventi culturali.

Lazzarelle Bistrot โ€“ Napoli โ€“ Galleria Principe, 25 โ€“ dal 22 luglio 2020 – www.facebook.com/Lazzarelle/https://caffelazzarelle.jimdofree.com/

 

a cura di Livia Montagnoli

ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd