Comincia domani, 17 giugno, con la grande cena inaugurale alla Reggia di Venaria, la versione torinese dei 50 Best, l’evento di food più famoso del mondo: con appuntamenti per gli happy few , ma anche una serie di cene ed eventi aperti al pubblico. Giornata top il 19 giugno, quando si terrà al Lingotto Fiere, per la prima volta in Italia, la cerimonia di premiazione di The World’s 50 Best Restaurants , che può essere seguita in diretta streaming a partire dalle 20 sul sito youtube dei 50 Best.
Il congegno dei “50 Best” è quasi diabolico, montato con certosina pazienza: non è uno scherzo concentrare in pochi giorni il gotha della ristorazione mondiale, con un bel corollario di eventi collaterali, protagonisti resident chef e chef dal mondo. Il sistema è lo stesso da oltre 20 anni, i 50 Best sono nati nel 2002. Unica modifica nel corso del tempo è la creazione nel 2019 della lista “Best of the Best” per evitare che nella classifica tornino gli stessi nomi: ne fanno parte per esempio l’Osteria Francescana di Massimo Bottura (prima sia nel 2016 che nel 2018) insieme a locali di culto come El Bulli, The French Laundry, Noma, Geranium, il Mirazur di Mauro Colagreco a Mentone. A votare sono giornalisti, chef, addetti ai lavori ma anche semplici appassionati che fanno parte di The World’s 50 Best Restaurants Academy , rigorosamente paritaria: 1.120 persone, 50% donne e 50% uomini. Arrivano da 27 Paesi, devono rimanere anonimi e possono votare per un minimo di 6 fino a un massimo di 10 ristoranti (in ordine di preferenza) visitati negli ultimi 18 mesi, non più di 6 nella propria zona geografica. Devono documentare la visita (basta una foto), e possono votare il ristorante che preferiscono, che non deve necessariamente essere stellato o famoso: la scelta è del tutto personale.
Fedrico Zanasi e Ferran Adrià, i due chef che “firmano” il ristorante Condividere di Lavazza
Il 18 alle OGR, le Officine Grandi Riparazioni, conferenza stampa d’apertura e i 50 Best Talks, conversazioni con grandi chef, che quest’anno sono Virgilio Martinez, Jeremy Chan, i bartender italiani con base a Londra Agostino Perrone e Giorgio Baggiani, Dominique Crenn, Bruno Verjus (con Agnese Morandi) e l’attivista Mindy Woods. Poi tra 18 e 19 giugno di tutto un po’: il 18 pomeriggio Villa Sassi si trasforma in «Villa Mare» del brand Gin Mare, una pausa di gusto e di drink con Massimo Bottura e i bar tender Perrone e Baggiani.Il 19 mattina alla Fondazione Sandretto, Illy — sponsor dell’evento — propone un «Breakfast with the Stars» e alle 11.30 Lavazza presenta in anteprima da Condividere il libro dedicato al ristorante, fra gli ospiti lo chef Federico Zanasi e Ferran Adrià. A pranzo San Pellegrino USA organizza per i propri ospiti un menu sabaudo alla trattoria Fratelli Bruzzone di via Maria Vittoria con La Signora dei tajarin, Gemma dell’omonima osteria di Roddino, nelle Langhe; a Piano35 Christian Balzo cucina con il tre stelle norvegese Mathew Leong per il marchio The Orientalist Spirits, pairing a cura della cinese Lola Lau (evento aperto al pubblico).
Jessica Rosval, chef del Gatto Verde di Massimo Bottura
Ma soprattutto il 19 al Lingotto si tiene la cerimonia di premiazione con un mega party con Massimo Bottura. Gran finale venerdì 20, all’ora di pranzo, con il Closing Party, la festa di chiusura all’NH Carlina, cucina di Mauro Colagreco da Mentone ed Elena Reygadas da Città del Messico, e il bar manager Fabio Fanni da Firenze.
Gli chef James Henry e Shaun Kelly insieme al collega Diego Giglio
50 Best Signature Sessions: sette cene speciali a 4 mani dal 17 al 21 giugno, con chef 50 Best che cucineranno accanto a chef locali. Al ristorante Del Cambio, domani sera il nuovo chef de cuisine che ha preso il posto di Matteo Baronetto, il suo ex sous-chef piemontese Diego Giglio, ospita James Henry e Shaun Kelly, australiani ma francesi di adozione di Le Doyenné di Saint-Vrain, ristorante alle porte di Parigi al 77° posto nella della classifica dei 50 Best. Menu di 6 portate, omaggio alla gastronomia di Italia e Francia, e alla secolare storia di Del Cambio, aperto dal 1757
Chef Mariangela Susigan di Gardenia e Nicolai Nørregaard di Kadeau
Sempre domani alla Gardenia di Caluso, la chef Mariangela Susigan ospiterà Nicolai Nørregaard del Kadeau di Copenhagen, in una cena decisamente votata al vegetale
Terzo appuntamento del 17 giugno da Scatto, il ristorante fine dining dei Costardi Bros in piazza San Carlo, serata italo-messicana con lo chef-patron di Arca, José Luis Hinostroza, e i cocktail di Peter Sanchez, il bartender del locale.
Chef Pia Leon
Il 18 giugno Azotea, il cocktail bar e ristorante di Noemi Dell’Agnello, Matteo Fornaro e lo chef Alexander Robles, in perfetto spirito nikkei ospita Pía León del Kjolle di Lima, eletta “Miglior Chef Donna al Mondo 2021”. Formula collaudata del locale la cena con cocktail pairing curato dal bar manager Matteo Fornaro. Il 20 giugno al Ristorante Consorzio, classico indirizzo di cucina piemontese, la chef Valentina Chiaramonte ospita lo chef belga Willem Hiele (n. 62 nella classifica 2025), in un mix tra cucina delle Fiandre e piemontese mentre a Casa Vicina da Green Pea al Lingotto arriva lo chef Norbert Niederkofler di Brunico, per una cena in armonia con il suo concetto di cucina di montagna.
Enrico Crippa di Piazza Duomo e Hiroyasu Kawate del Florilege di Tokyo
Gran finale il 21 giugno, con il pranzo al Piazza Duomo di Alba, tre stelle Michelin dello chef Enrico Crippa, da anni nella lista dei 50 Best, che ospita Hiroyasu Kawate del Florilège di Tokyo e la sua cucina franco-giapponese per un’esperienza gastronomica d’eccellenza nel segno della sostenibilità
Alla Farmacia Del Cambio per tutta la settimana in carta le creazioni-50best della pastry chef Giorgia Mazzuferi: la Monoporzione a forma di gianduiotto con la data di nascita di Del Cambio, 1757, la Mignon a forma di Mole Antonelliana in 3D, cioccolato fondente, ripiena di sorbetto alla ciliegia, una Brioche a forma di fiore, farcita con cioccolato fondente e marmellata di frutti rossi, sempre con il timbro 1757 di cioccolato. Mentre lo chef della Farmacia Del Cambio e del Bar Cavour, Vittorio Di Palma, proporrà un bao in stile piemontese con vitello tonnato e polvere di capperi. Creati ad hoc anche il Caffè Noisette (con latte vegetale e cremoso alla nocciola) e lo storico Biancamenta, con Vermouth del Professore bianco, infuso alla menta fresca e soda. E al Bar Cavour al primo piano tre serate do musica e mixology.
A completare il programma dei “ 5 giorni che sconvolgono Torino” in occasione dei 50 Best Buonissima, il festival torinese ideato dai giornalisti enogastronomici Stefano Cavallito e Luca Iaccarino e dallo chef Matteo Baronetto, propone un’edizione speciale, oltre 25 appuntamenti, con cene pop up e la novità di una Vertical Dinner ( sempre il 17 giugno, serata davvero overfooding) nello scenario di Mater, ex orfanotrofio oggi spazio d’arte ed eventi: sei chef, interpretano la cucina regionale italiana in una cena che si sviluppa in verticale, dall’apertivo in giardino con la pizza di Massimiliano Prete e le creazioni di Giuseppe Rambaldi e poi a ogni piano una proposta diversa fino alla terrazza dove Ugo Alciati serve il suo mitico gelato, diversi slot a partire dalle 18. Sempre il 17 giugno, cena pop up dall’Osteria Antiche Sere che ospita Massimiliano Alajmo, tre stelle Michelin per un un menu fra cucina pop e fine dining. Il 18 giugno, Degustando Melting Pot, un viaggio tra sapori e profumi con dieci chef dal mondo (Matias Perdomo di Contraste per l’Uruguay, Roy Caceres di Orma, Colombia e Giulia Liu per la Cina), il 20 giugno da Snodo alle OGR Bistromania, l’evento diffuso dedicato a bistrot, e Piolissima, cene pop in 17 tipiche piole torinesi
Gli italiani non sono particolarmente favoriti (anche se circola il nome di Crippa) fra i più gettonati ci sono Pichaya ‘Pam’ Soontornyanakij del Potong di Bangkok, eletta The World’s Best female chef del 2025 e lo chef indiano Himanshu Saini, tre stelle Michelin al Trèsind Studio di Dubai e soprattutto gli spagnoli: l’Asador Etxebarri di Axpe nei Paesi Baschi, di Victor Arguinzoniz (nel 2024 al secondo posto nella classifica dei 50Best) e DiverXO di Dabiz Muñoz a Madrid , terzo posto nel 2024, e per la Francia il ristorante parigino Table, chef Bruno Verjus. Per l’Italia la classifica 2024 vedeva al 12° posto il Lido 84 di Riccardo Camanini a Gardone Riviera; al 19° il Reale di Niko Romito a Castel di Sangro; al 39° Piazza Duomo di Crippa ad Alba; al 50° Uliassi a Senigallia. E come “Champions of Change 2024 di The World’ s 50 Best Restaurants”, Jessica Rosval, del Gatto Verde, il ristorante di Massimo Bottura a Casa Maria Luigia. Che quest’anno entra al 92° posto nella classifica da 51 a 100, unica italiana.
Staremo a vedere, il 19 alla premiazione finale.
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