Riqualificazioni urbane

A Bologna un giardino abbandonato è rinato grazie a un chiosco favoloso

Si chiama Il Chiosco Favoloso e ha riqualificato un'area prima totalmente abbandonata. Ecco com'è nato

  • 20 Luglio, 2025

Da luogo abbandonato a punto di riferimento gastronomico in città. È stata questa la parabola dei giardini Fava, in prossimità della stazione di Bologna, che grazie a un cuoco illuminato nel giro di poco tempo si sono trasformati in un piccolo “gioiello gourmet” ripopolando la zona e tornando a essere attrattivi per i cittadini del quartiere. Il cuoco in questione è Ivan Poletti, nome di spicco della ristorazione sotto le due torri che ha deciso di accettare una sfida ambiziosa, quella di rigenerare un’area ritenuta “difficile” utilizzando il cibo come strumento di aggregazione sociale. Come? In un Chiosco “Favaloso”.

Socialità, buon cibo e tanta musica

«Quando sono entrato ai giardini Fava – racconta Poletti – il luogo era davvero lasciato all’abbandono, spesso arrivava la polizia, pochi bambini a giocare nel verde e tutto il vicinato a guardare solo dalle finestre di casa, senza avvicinarsi».  Con l’autorizzazione del Comune ha costruito al centro una struttura in legno affidandone la progettazione a un gruppo di architetti imolesi, ha costruito dei bagni, ha messo fuori tavolini e fiori e ha iniziato a cucinare. Nel giro di poco il sospetto si è trasformato in curiosità. Il campo da basket ha iniziato ripopolarsi di sfide fra ragazzi, sulle panchine sono tornati gli anziani del quartiere assieme a ragazzi di tutte le etnie, il passaparola ha fatto il resto. «Mi piace chiamarlo parkfood – sorride – e oggi ho 120 posti a sedere, una programmazione musicale che copre tutta l’estate e una selezione gastronomica che non ha mai ceduto ai compromessi».

Cosa si mangia

Si parte con le crescentine fritte, leggerissime e profumate, accompagnate da una rigorosa selezione di salumi. Grande spazio ai fritti: ci sono le patate, fatte ogni giorno a mano in doppia cottura da una selezione di patate francesi, le polpette di carne ma soprattutto i tortellini serviti in un grande cono da passeggio che danno dipendenza. Si può proseguire con la bolognesissima gramigna alla salsiccia o un tortellino alla panna (quelli di Poletti sono tra i migliori in città e hanno pure vinto premi, ndr), polpette vegetali, panelle o scegliere un grande piatto di verdure che arrivano ogni giorno dal centro agroalimentare locale. 

Alice Angelico, mixologist di professione si occupa del bar, garantendo cocktail tradizionali e qualcuno di sua creazione come quello alla spuma di mandarino. Anche la carta dei vini non è da meno con bollicine italiane, champagne e qualche etichetta territoriale come l’uva pellegrina, una scelta che incuriosisce e stupisce. In cucina Katarzyna Derkacz che assieme a Poletti si occupa del menu, fino al dolce dove, da vera tradizione felsinea, a farla da padrone è il tortellone ripieno  alla crema di vaniglia e la crema fritta. «Vedere questo posto ripopolarsi anche grazie al cibo mi rende felice, ho un gruppo di filippini, diventati amici, che vanno letteralmente matti per i miei arrosticini, oppure i ragazzi africani che vengono in gruppo per mangiare le crescentine, ma adattate alle loro regole culinarie, col tacchino, il brie e lo squacquerone». Il “Chiosco Favoloso” è un esempio concreto di vera rigenerazione urbana attraverso il cibo che in questa bella storia ha avuto un ruolo fondamentale di aggregazione, integrazione sociale e memori. Senza scendere a compromessi con la qualità e il gusto.

Chiosco Favaloso – Giardino Graziella Fava – via Milazzo – 327 4206500 – Instagram.com

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