50 Best

Un cocktail bar di Firenze entra nella classifica dei migliori bar al mondo. Ecco qual è

Nella seconda parte della classifica 50 Best Bar, che premia le posizioni dalla 51 alla 100, ci sono quattro italiani, con una new entry

  • 24 Settembre, 2025

Nella 50 Best Bar, la classifica dei migliori cocktail bar del mondo, l’Italia continua a posizionare pedine, sia fuori dai confini nazionali, con i tanti barman e bar manager alla guida dei migliori bar del mondo (come nel caso del Bar Leone di Hong Kong di Lorenzo Antinori o del Sips di Barcellona di Simone Caporale, sul podio dietro Handshake), sia a casa nostra. Lo conferma la seconda parte della classifica, quella che va dalla posizione 51 alla 100, appena presentata, in cui la compagine nostrana cresce ancora. Freni e Frizioni in posizione numero 58, L’Antiquario di Napoli alla 63, il rientro del Jerry Thomas alla 98 e l’ingresso di Gucci Giardino di Firenze al numero 99, vera novità di quest’anno.

Chi sono Martina Bonci e Gucci Giardino

Un tempo su piazza della Signoria c’era un fioraio, ed è proprio qui che Gucci ha da qualche il suo quartier generale. Boutique, certo, ma anche archivio storico al primo piano, ristorante (il primo di una serie di Osterie a marchio Gucci sotto il nume tutelare di Massimo Bottura, oggi guidato in solitaria da Takahiko – Taka – Kondo, dopo l’uscita di Karime Lopez) e, infine, il cocktail bar affidato a Martina Bonci. Aperto a inizio 2022 è diventato subito un indirizzo nevralgico in una città molto generosa con gli amanti del bere miscelato: anni di cocktail week l’hanno resa una destinazione (e non è un caso che un centro relativamente piccolo conti un altro indirizzo nella 50 best bar, il Locale, nel 2024 in posizione numero 36) in cui Gucci Giardino si è imposto sin dagli esordi come una delle tappe imperdibili.

Al suo approdo a casa Gucci – con divise d’ordinanza firmate dalla maison e classe da vendere – Bonci ha reso immediatamente omaggio alla città che l’ha accolta, con una famosa versione del Negroni, drink fiorentino per antonomasia, che la narrazione vuole sia nato in città: in Memoire di Negroni il cocktail acquista una inaspettata sfumatura viola, grazie ai fiori di butterfly pea che caratterizzano il twist insieme a sake allo yuzu e bitter al pompelmo. I colori sono un elemento distintivo del marchio e il cocktail bar non fa eccezione, con il suo grande bancone, le sedute e gli ambienti che giocano con i codici della maison. C’è anche il grande dehors vista Palazzo Vecchio che ospita dal mattino al dopo cena, con menu ad hoc e drink list pensata per ogni momento della giornata e dell’anno con signature (oltre al twist sul Negroni anche il Queen Bee, con bourbon infuso alla banana, vodka al mango, milk washing di yogurt greco e ananas, miele, limone, propoli), grandi classici e proposte stagionali.

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