Anche Parigi sta tornando a una cucina autentica e di tradizione, quella dei locali โ du coinโ, del quartiere? Si direbbe proprio di sรฌ, nello stesso spirito con cui da noi si vanno a riscoprire le trattorie dโuna volta, quelle che sono sopravvissute. Intendiamoci: a Parigi si sa cโรจ tutto, dallo stellato esclusivo al bouillon, il ristorante pop per definizione che si sta prendendo la sua rivincita (cosรฌ come una valanga di chef italiani): grandi spazi, arredi dโantan, menรน ultraclassico, esempio per tutti il Bouillon Chartier dove cโรจ sempre la coda per entrare. Ma la tendenza piรน nuova e interessante รจ il ritorno della cucina delle grandes mรจres, le nonne.
In ristorantini di quartiere con le sedie tipo Thonet da bistrot, le tendine di pizzo, il vino al bicchiere, magari anche un sottofondo musicale da Edith Piaf a Charles Trenet e piatti che ripropongono la cucina francese popolare. ร un nuovo business? Anche, certo, ma con uno spirito innovativo. Non a caso lโidea รจ di un imprenditore franco-spagnolo, Michel Puech, che a Parigi ha creato qualche anno fa anche un paio di brasserie di successo, Pastis e Cรฉzanne. E che ora, con un gruppo di amici , fra cui lo chef Paul-Alexandre Laumontย punta al vintage.
Puech tiene a precisarlo . Prima apertura, La Biche (www.biche-restaurant.com) in un quartiere chic come lโ8ยฐ arrondissement, nel tratto del Faubourg Saint Honorรฉ alle spalle degli Champs Elysรฉes. Dove ci si sente proprio come ospiti dalla nonna: arredi cercati da Michel Puech nei mercatini e negozi di brocante, la terrazza sulla via, lo zinc, il bancone con il piano di zinco, per fermarsi per lโaperitivo, la grande sala interna, pareti di mattoni, parquet di legno, sedie bistrot spaiate, piatti con decori allโantica.
Il nome รจ rimasto quello del vecchio ristorante di quartiere, ed รจ la gente del quartiere, piรน qualche turista curioso, che si ferma qui, dove i clienti finiscono per conoscersi un poโ tutti. Seconda apertura, questโanno, con un locale dedicato alla vera nonna di Michel, Margaux, profilo stilizzato sullโinsegna, da dove occhieggia con una sigaretta in bocca e unโaria da cantante di tabarin anni Trenta.
E siamo sul lungo Senna, quasi davanti alla Tour Eiffel, esterni discreti, interni di legni, parquet, arredi dโepoca e scaffali con file di bottiglie. Ultimo ristorante, aperto a inizio estate poco lontano, nel 16e arrondissement fra lโArco di Trionfo e Tour Eiffel, al 45 dellโavenue Klรฉber, conviviale e curato, arredi bric-ร -brac, autentici e senza pretese, intitolato allโaltra nonna: Bistrot Blandine (www.bistro-blandine.com).
In tutti e tre gli indirizzi, la cucina ripropone classici che stavano sparendo nei ristoranti: ลufs mayo, le uova con la maionnese, grande classico, ย pรขtรฉ in crosta, altro evergreen, zuppa di cipolla. Con una lista di entrรฉe che potrebbe piacere a Proust o Maupassant a cominciare dalle escargots al prezzemolo a piatti che resistono al passare del tempo, come la sogliola alla mugnaia , il branzino al sale, il pollo ai funghi, il bลuf bourguignon e a pranzo il piatto del giorno per gli habituรฉs del quartiere.
Per dessert tarte tatin, mousse al cioccolato, babร al rhum accanto a proposte gourmand in via di estinzione, come il pain perdu al caramello e al burro salato e i profiteroles. Comfort food della memoria abbinati a una carta dei vini che valorizza il terroir franรงese (e conforta gli italiani in vacanza: come aperitivo ti propone anche e soprattutto il prosecco!)
Curiosamente ama la cucina della nonna anche Julien Sebbag, enfant prodige della cucina parigina contemporanea. Bello come un attore, look stropicciato quanto basta, velleitร dโarte ma folgorato sulla via del food,ย rigorosamente autodidatta nonchรฉ votato al veg, talentuoso, sensibile, Sebagg รจ il perfetto esempio di una giovane generazione di chef attorno ai trentโanni impegnati e attenti alla sostenibilitร e al benessere, anche di chi nel food lavora.
Ha giร aperto alcuni indirizzi di culto a Parigi- ultimo in ordine di tempo Micho, dove propone panini con il tipico pane ebraico, la hallah – ma il posto piรน easy e affascinante per provare la sua cucina รจ il tetto-terrazza delle Galeries Lafayette Haussmann, proprio davanti al Lafayette gourmet, dove si va a provare la cucina di tanti chef a prezzi ragionevoli e ad acquistare prodotti selezionatissimi, e dove persino il sommo Ducasse per la prima volta ha collocato un truck dove vende il suo gelato (a prezzi da amatore- cono a 7 euro – ma davvero eccellente).
Sebbag ha cominciato tardi a occuparsi di cucina, prima ha seguito una scuola commerciale, voleva occuparsi di arte. Madre francese di origini polacche, padre marocchino, ha vissuto a Tel-Aviv e Londra, ha viaggiato molto, e ha capito di essere affascinato dal cibo. Allโinizio ha fatto il cuoco a domicilio, ha lavorato in vari ristoranti facendo di tutto un poโ. E oggi continua ad imparare, dice.
Ama alla follia le verdure ยซHo una passione carnale per le verdure, forse sono lโultimo contatto con la naturaย rimasto a noi cittadini delle metropoliยป e il suo obiettivo รจ rendere verdura (e frutta) โ sexy, gourmet, innovativa, appassionanteโ.
Per cominciare, solo prodotti bio, locali e di stagione. Molti degli ingredienti dei piatti o dei cocktail (solo erbe e piante) arrivano direttamente da orti urbani dei dintorni ย . Eโ con questo spirito che รจ salito su tetto-terrazza del grande magazzino dove propone propone una cucina al 100% vegetariana e piacevole soprattutto da condividere.
La carta รจ totalmente di piatti vegetariani e per il 40% vegani, ย con ricette della cucina mediterranea. In uno scenario che gli assomiglia: arredi trovati da Emmaรผs e nei mercati di brocante, materiali riciclati, una pergola stile mediterraneo, i tetti di Parigi attorno.
Cosa si mangia da Crรฉatures alle Galeries Lafayette? Nel menรน ci sono la focaccia, il tzatziki, guacamole di broccoli, burrata con verdure, insalata di finocchi allโarancia, una spettacolare tartare di pomodori cuore di bue, il carpaccio di peperoni con la ricotta, anche le uova mayo, con la maionnese e la melanzana in versione cotoletta alla milanese. Il bello? farsi portare un poโ di piatti da condividere, i prezzi vanno da 7,50 euro a un massimo di 20 per un sontuoso gran toast ai funghi. Pe chiudere con una millefoglie con fragole e rabarbaro, una mousse al cioccolato, un gelato. Tutto a tutte le ore, dalle 10 del mattino allโ 1 di notte. E tuttโintorno cโรจ Parigi e una vista che non ha prezzo.
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