Il conto che gli americani pagheranno per i dazi Usa al 15% sarร molto salato: 25 miliardi di dollari secondo la stima dellโOsservatorio Uiv. Una stima che si basa sullโimpatto diretto, indiretto e indotto di tutto il vino negli Usa nella sola fase distributiva, retail e di trasporto, quantificato nel โ2025 Economic Impact Reportโ da Wine America in 144,4 miliardi di dollari, una cifra che comprende non solo i fatturati delle vendite ma anche il valore generato lungo la catena distributiva, nonchรฉ gli effetti positivi dei salari e del conseguente potere di acquisto, e dellโaumento della domanda di beni e servizi anche in altri settori correlati.
ยซIl vino โ รจ lโappello del presidente Uiv Lamberto Frescobaldi โ deve essere inserito nel pacchetto di prodotti agricoli europei a tariffa zero o a dazio ridotto in corso di definizione da parte dei negoziatori, lo chiediamo noi ma anche i nostri partner americani, come testimoniano le comunicazioni che stiamo ricevendo dalla US Wine Trade Alliance e dai nostri importatori oltreoceanoยป.
Secondo le stime dellโOsservatorio del Vino Uiv, infatti, i dazi determineranno un calo del valore al consumo di vino italiano, francese e spagnolo pari a circa 3 miliardi di dollari, che a sua volta genererร una voragine nei conti di distributori e retailer. La riduzione del valore al consumo รจ infatti solo la punta dell’iceberg di un effetto valanga che influirร sullโimpatto complessivo socio-economico del wine business negli Stati Uniti, con evidenti ripercussioni in termini di salari, domanda di beni e servizi e posti di lavoro, anche oltre il comparto vino.
Secondo lโanalisi Uiv, lโeffetto dei dazi al 15% porterร nel giro di un anno lโimpatto (diretto, indiretto e indotto) del vino da 144,4 a 120 miliardi di dollari, a -17% rispetto al valore attuale. In questo scenario, la riduzione del valore dei consumi di vino italiano pesa su questo calo in maniera determinante, per 13,5 miliardi di dollari.
Sul fronte dei valori al consumo, se per il vino italiano si prevede un calo del 20% in un anno, anche i vini domestici, giร in perdita da tre anni abbondanti, dovrebbero segnare un -13% ad agosto 2026. A questo si aggiunge la performance altrettanto negativa degli altri vini comunitari (-19%), ma anche dei vini esteri non-Ue (-16%) โ argentini, australiani e cileni โ anchโessi giร in calo e soggetti a nuovi dazi.
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