Mentre le ultime note della canzone continuano a rimbalzare tra le pietre antiche della Chiesa di San Francesco a Udine, Vinicio Capossela, ancora seduto al tavolo, alza lo sguardo. Anche per lui, veterano dei palchi, lo spettacolo che gli si staglia davanti deve essere particolarmente emozionante. Qualsiasi musicista infatti, dopo quasi due anni di stop obbligato lontano dai palchi, deve apparire quasi mistico il ritorno del pubblico, benchรฉ ancora mascherato. Ma non รจ tutto qui: affianco al โre della cantinaโ, al โvampiro nella vignaโ come si autodefiniva il cantautore in una sua celebre canzone, siede infatti Josko Gravner, seguito dal pubblico con lo stesso sguardo che si riserva alle rockstar. E a sentirlo parlare dellโetica che ha deciso di imprimere ai suoi vini, della passione che spera di aver trasmesso ai giovani vignaioli, si capisce perfettamente la citazione omerica che Capossela ha proposto poco prima: โil vino รจ ciรฒ che distingue per i greci la civiltร dalla barbarie: lโuomo civilizzato convive con il vino, senza farsene sopraffare, mentre il barbaro ne abusa fino a diventarne schiavo, fino a farsene accecare, come racconta il senso piรน metaforico della storia di Polifemoโ. E se questo concetto pare giusto per chi beve, nelle parole di Gravner si coglie come la stessa filosofia si possa applicare al lavoro in vigna, che delle volte per andare avanti deve guardare indietro.
Un piatto di Eugenio Boer. Foto: Simone De Luca
Lโidea del progresso e del tempo come qualcosa di lineare, proiettato in avanti, pare essere stata rimessa in discussione per ognuno di noi in questi mesi di clausura forzata, mesi in cui abbiamo dovuto riscoprirci esseri fragili e al contempo destinati a ricercare il piacere e la socialitร , il cui vero valore pare essere percepibile solo attraverso la propria assenza.
Proprio per questo il ritorno di Ein Prosit a Udine, evento cornice dellโincontro sopra raccontato come di moltissimi altri, assume questโanno un valore speciale. ร il ritorno del pubblico, dei commensali, del pane condiviso e del confronto verbale. Certo, qualche evidenza di quel che abbiamo passato c’รจ, principalmente nei perimetri ravvicinati e nell’orizzonte nazionale di un evento che ci aveva abituato a importanti presenze straniere. ร un ritorno appena piรน riservato, che questa volta si ripropone di indagare nei confini domestici ma che non rinuncia al confronto, al gioco, all’imprevisto calcolato. ร cosรฌ che si srotola la manifestazione che si muove tra jam session e monografie.
Giuseppe Iannotti e Matias Perdomo. Foto: Fabrice Gallina
Poco prima della cena a quattro mani proposta sul campo neutro del sorprendente ristorante Vitello dโOro, gli chef Giuseppe Iannotti di Krรจsios e Matias Perdomo di Contraste sembrano due ragazzini felici: anche semplicemente il confronto con un collega, lโassaggio di un sapore nuovo, o la riscoperta di un piatto signature, prendono qui a Ein Prosit un valore speciale. Forse anche per questo i due cuochi decidono di non firmare le portate in menu, lasciando al pubblico di appassionati il piacere di godere dei contrasti e delle preferenze in maniera completamente staccata dalla mano che le ha create.
Riccardo Camanini e Antonia Klugmann. Foto: Fabrice Gallina
ร solo una delle cene – ogni giorno se ne svolgono 4-5 in contemporanea – nella serata che chiude una kermesse che ha messo insieme personalitร gastronomiche (e non solo) diverse. Con l’idea di fondo che sono gli incontri, i contesti, l’occasione a dare forma ai risultati. Camanini con Klugman puรฒ essere diverso da Camanini con Genovese?
Floriano Pellegrino. Foto: Fabrice Gallina
E la cena firmata Floriano Pellegrino, sarebbe stata diversa se invece del Vitello d’Oro, con i suoi toni vagamente dark, i tavoli di legno imponente e i dettagli dorati, si fosse tenuta nell’ambiente luminoso di Agli Amici dal 1887 di Emanuele Scarello o in quelli ancor piรน lievi dell’Argine a Vencรฒ? E la musica, poi? ร sempre Pellegrino che ha imposto la colonna sonora come una Bros’ atmosphere ad alto tasso di decibel. E il camino acceso di Trattoria al Grop quanta parte ha avuto in quella cena firmata Eugenio Boer, omaggio all’autunno ormai inoltrato che si snodava tra castagne e topinambur? Insomma in che modo spazio, incontri, contaminazioni incidono sulla cena? Ein Prosit pesca dal mazzo la carta della possibilitร , con l’imprevisto come valore da giocare per portare a casa un risultato piรน ricco di prospettive e angolature dei singoli addendi seppur di gran valore?
Lo spirito di questa manifestazione, giunta ormai alla sua ventiduesima edizione, si coglie proprio in questi dettagli: un mix di cultura gastronomica capace di affrontare tematiche piรน serie (come ad esempio il seminario dal titolo โIl cinghiale, minaccia o opportunitร ?โ) fino a quelle piรน didattiche incentrate sulla scoperta dei vini, degli oli, dei pani, con un meravigliosamente ovvio focus sul Friuli Venezia Giulia, regione ospitante e partecipe del successo della kermesse.
Armando Castagno. Foto: Fabrice Gallina
Accanto alle magnifiche verticali e orizzontali di vino proposte, capaci di spaziare per tutta la penisola e oltre (Armando Castagno ha portato in Borgogna, tanto per dirne una), scopriamo anche unโItalia sempre meno tradizionalista, assetata di conoscenza su mondi trasversali come il Sakรจ e la birra, sempre meno co-primari e sempre piรน come parte integranti delle carte dei vini. E non solo: coprotagonista di molte cene di Ein Prosit รจ Dom Carella, bartender di calibro intercontinentale che (per nostra fortuna) da un anno a questa parte ha deciso di rientrare su Milano con il suo straordinario cocktail bar Carico, che senza proclami strillati e ricerca di attenzioni forzate si รจ imposto nel panorama nazionale come vero anello di congiunzione tra la cucina e il bar.
Foto: Fabrice Gallina
Cโรจ posto per tutti in questa Udine divenuta per qualche giorno il centro gastronomico dโItalia: grandi cuochi, produttori di miele e di vino, contadini e cantanti, giornalisti e istituzioni. Vedendo gli addetti ai lavori girare per le strade ciottolose del centro, nel freddo pungente del cuore dellโautunno, non si possono non notare i sorrisi. Ein Prosit infatti รจ il segno del ritorno degli eventi in presenza, per molti รจ occasione di rincontrarsi dopo mesi o addirittura anni di distanza. Niente piรน tasting di vino su zoom o cene anticipate per il coprifuoco. Cuochi che finalmente tornano a esprimersi ai fornelli, e non a essere intervistati per unโopinione sulla situazione pandemica e le chiusure e le riaperture. Ma oltre agli addetti ai lavori, รจ la cittร a rispondere in maniera sorprendente: un pubblico affamato di vita, di gusti e sapori, di tornare a uscire e a godere della normalitร . Cene ed eventi sono stati riempiti dallโentusiasmo dei friulani e questo รจ forse il messaggio piรน bello che Ein Prosit 2021 ha da lasciarci.
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd