Il gusto del caffè

"L'espresso è un'eccellenza che andrebbe difesa ma non siamo capaci di fare squadra". L'appello di Carolina Vergnano

Carolina Vergnano, prima donna alla guida dell’azienda di famiglia, parla del settore del caffè: "Dovremmo creare un disciplinare"

  • 21 Luglio, 2025

«Quando uno diventa campione, neutralizza il genere: si parla solo di capacità, di risultati, di eccellenza». A dirlo è Carolina Vergnano, amministratrice delegata di Caffè Vergnano, in un’intervista al Corriere della Sera. Con i suoi 43 anni e una leadership che lei stessa definisce “vulnerabile”, è la prima donna, in quattro generazioni, a guidare l’azienda di famiglia, fondata nel 1882 nella provincia torinese.

La storia di Carolina

Nata e cresciuta in provincia, passava le sue giornate dopo scuola tra il negozio di vestiti della mamma e le brevi soste allo stabilimento del caffè del papà. Carolina racconta di un’infanzia non convenzionale, priva della spensieratezza tipica dei più piccoli: «Non sono mai stata bambina, sono nata adulta. Avevo amici immaginari, insegnavo in camera a una classe che non esisteva, e ricordo che alle medie feci una ricerca sullo stile di leadership di Hillary Clinton che ovviamente non interessò a nessuno. Stavo fuori dal gruppo». Dopo il liceo classico a Chieri e un’esperienza formativa in Australia a soli 16 anni, Carolina sceglie la Bocconi di Milano. Anche lì, la sua vita ha un tono diverso rispetto ai coetanei: «Mai una volta in discoteca, ma ho imparato a vivere.» Poi i viaggi, un periodo a Parigi con L’Oréal e infine, nel 2005, riceve una telefonata dal padre che segna il suo ritorno a casa e l’ingresso definitivo nell’azienda: «O torni adesso, o non torni più». Dal 2021, con l’ingresso di Coca-Cola HBC nel capitale (30%), assume formalmente il ruolo di amministratrice delegata: «in azienda non è cambiato niente, continuiamo a decidere tutto insieme, ma nella mia testa è cambiato tutto»

Il caffè come cultura

Carolina Vergnano lancia un messaggio forte e chiaro: l’espresso è un patrimonio culturale italiano, ma manca una strategia condivisa per tutelarlo e promuoverlo. «Tra noi produttori manca spirito di squadra. Dovremmo creare un disciplinare e fare fronte comune per difendere e valorizzare l’espresso, un’icona del Made in Italy». Una presa di posizione netta, che nasce anche dall’osservazione di un settore in difficoltà: tra dazi, instabilità politiche e crisi delle materie prime, Carolina ritiene che questi scenari non siano affatto un’eccezione, ma una realtà a cui è indispensabile adeguarsi. Il suo impegno, però, va oltre il perimetro nazionale. Con il progetto Women in Coffee, avviato nel 2018 in collaborazione con l’International Women in Coffee Alliance, Vergnano sostiene le piccole produttrici di caffè nei Paesi d’origine, contribuendo a costruire una rete di donne imprenditrici.

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