Conflitti

Ottolenghi rompe il silenzio sulla fame a Gaza. E con Tamimi si interrompe il dialogo nato in cucina

Il famoso chef israeliano prende posizione sulla crisi umanitaria a Gaza. Parole che arrivano mentre il legame personale con lo storico collaboratore palestinese si fa piรน distante

  • 24 Luglio, 2025

ยซTra il blocco e i recenti attacchi, le persone stanno morendo di fame. Non cโ€™รจ altro modo per dirloยป. Con queste parole, pubblicate su Instagram il 24 luglio, lo chef Yotam Ottolenghi ha scelto di rompere il silenzio sulla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Dopo mesi di guerra, di bombardamenti, di denunce da parte delle organizzazioni internazionali, Ottolenghi prende posizione: ยซรˆ qualcosa di incredibilmente scioccante, che questo venga permesso. Va contro ogni valore con cui sono cresciuto e provo dolore e vergognaยป.

Nel suo messaggio, parla del cibo come diritto essenziale, negato a milioni di persone. ยซLa sequenza di eventi che ha portato a questo momento โ€“ con vittime da entrambe le parti โ€“ non puรฒ giustificare il fatto di negare il cibo a unโ€™intera popolazione o costringere le persone a rischiare di essere colpite solo per nutrire le proprie famiglieยป. E aggiunge: ยซPer le famiglie di Gaza, il cibo non รจ un lusso, รจ un mezzo per sopravvivereยป.
Un messaggio che arriva tardi, secondo alcuni, ma che acquista un peso particolare perchรฉ pronunciato da chi ha costruito la propria carriera su una visione del cibo come strumento di incontro, comprensione, scambio. E che oggi chiede, senza ambiguitร , ยซal governo israeliano di fermare gli attacchi e consentire pieno accesso umanitarioยป.
Una presa di posizione che arriva mentre il rapporto personale con Sami Tamimi, cuoco palestinese, cofondatore del marchio Ottolenghi e storico collaboratore, sembra essersi incrinato.

Tamimi, il distacco e la cucina come identitร 

ยซNon parlo con Ottolenghi dal 7 ottobre 2023ยป, racconta Sami Tamimi in unโ€™intervista pubblicata da Cibo, inserto mensile diย Domani. Dopo ventโ€™anni di lavoro insieme, libri condivisi, ricette a quattro mani, Tamimi e Ottolenghi oggi non si parlano piรน. ยซIn momenti come questi – aggiunge – si cerca spontaneamente supporto. E quando non arrivaโ€ฆยป. Il loro sodalizio era stato spesso raccontato come esempio di convivenza possibile: uno israeliano, lโ€™altro palestinese, entrambi di Gerusalemme, capaci di costruire un lessico comune attraverso la cucina. Un simbolo che Tamimi oggi rifiuta: ยซAlla gente piace appiccicarti addosso dei ruoli, ma non siamo mai stati icone della paceยป. E aggiunge, con una chiarezza che lascia poco spazio allโ€™interpretazione: ยซOggi non potrei mai piรน scrivere un libro con un israelianoยป.
Tamimi ha appena pubblicato Boustany (in arabo, โ€œil mio ortoโ€), un libro interamente dedicato alla cucina vegetariana palestinese. Un libro profondamente legato alla memoria e alla terra, ma anche un atto politico. La parola โ€œIsraeleโ€ compare una sola volta, nella sua biografia.

Il distacco tra Ottolenghi e Tamimi, per quanto non formale, sta assumendo un valore emblematico. Restano soci nei ristoranti, ma non piรน interlocutori. Anche il cibo, spazio intimo e universale, fatica oggi a restare neutro. Ma proprio per questo puรฒ ancora farsi voce. Puรฒ, come scrive Ottolenghi, ยซnutrire la vita umanaยป, quando tutto il resto sembra volerla negare.

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