Nuove regole

Arriva giornata nazionale contro il body shaming, stop alla denigrazione dei corpi

Il 16 maggio sarà una giornata per sensibilizzare e informare ancora di più sul tema. Fucsia è il colore simbolo dell'iniziativa

  • 02 Ottobre, 2025

La lotta al body shaming da oggi ha una data ufficiale. Il Senato ha approvato il disegno di legge 1562 che prevede l’istituzione del 16 maggio come la Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone, «al fine di sensibilizzare i cittadini sulla gravità dei comportamenti offensivi che hanno come obiettivo la denigrazione del corpo di una persona», l’obiettivo è anche quello di «promuovere ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare le condotte volte a denigrare e ridicolizzare una persona per il suo aspetto fisico». Il colore simbolo per questa iniziativa è il fucsia «scelto per rappresentare l’ottimismo dinamico e l’evoluzione personale che porta all’affermazione di se stessi», riporta il ddl.

Cosa si può fare il 16 maggio

Nella giornata nazionale contro il body shaming si possono «organizzare eventi, dibattiti, incontri, cerimonie, manifestazioni culturali e campagne informative e sociali» tutte volte a sensibilizzare sul «problema della discriminazione basata sull’aspetto fisico»; a informare sul tema, a promuovere l’accettazione del proprio corpo e quello degli altri e incentivare a un «uso consapevole delle piattaforme sociali telematiche, sviluppare una consapevolezza critica delle immagini ideali e ritoccate nelle piattaforme medesime e nella pubblicità nonché promuovere un uso consapevole del linguaggio e delle tecnologie digitali, rispettoso della reputazione altrui».

Body shaming e disturbi alimentari

C’è una linea invisibile che lega i disturbi alimentari e il body shaming. A renderla pericolosa sono i social. Sempre più persone, soprattutto giovani, utilizzano i social per mettere in vetrina i propri corpi e capita, sempre più spesso, che si espongano a commenti di cattivo gusto sul proprio aspetto. Vale soprattutto per la menti fragili di chi soffre di disturbi alimentari: anoressici, bulimici, obesi, sono soggetti a commenti pubblici dove vengono derisi pubblicamente. Alcune piattaforme digitali come Meta e TikTok stanno anche correndo ai ripari (ne avevamo parlato qui), eppure la piaga del body shaming si estende a macchia d’olio in maniera direttamente proporzionale all’evolversi delle pubblicazioni social.

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