C’è chi vede nella terra solo una risorsa da valorizzare, chi invece pensa che certe ricchezze non si possano vendere. La vita va così, il nuovo film di Riccardo Milani, sceglie di raccontare la seconda via. Ispirato alla vicenda reale di un pastore sardo scomparso nel 2024, il film racconta la sua resistenza contro un progetto immobiliare che minaccia un angolo di Sardegna affacciato sul mare. Il regista, che firma anche la sceneggiatura con Michele Astori, sceglie ancora una volta la via della commedia per affrontare un tema sociale che riguarda tutti: cosa siamo disposti a sacrificare in nome dello sviluppo economico?
Presentata alla XX edizione della Festa del Cinema di Roma, la pellicola è ispirata alla storia vera del pastore sardo Ovidio Marras, che per anni ha resistito a un progetto di speculazione edilizia inteso a trasformare la sua terra in un resort di lusso. Misurandosi con l’isola e le sue contraddizioni, e affidandosi a un cast che unisce nomi noti e volti locali, il film racconta la battaglia di un pastore cocciuto che intende difendere, nonostante le offerte sempre più generose, la spiaggia «bella perché è di tutti». Un conflitto tra lo sviluppo economico e la tutela ambientale che nella vicenda ancora non risolta, dura da decenni.
foto Claudio Iannone
A dare il volto a il personaggio di “Efisio Mulas” ispirato a Marras, pastore sardo scomparso nel 2024 all’età di 93 anni, è Ignazio Giuseppe Loi, pastore alla sua prima esperienza cinematografica, scelto proprio per la sua autenticità. Contro di lui si muove il pesonaggio interpretato da Diego Abatantuono, presidente di un potente gruppo immobiliare deciso a trasformare quella costa in un resort a cinque stelle. Virginia Raffaele interpreta Francesca, la figlia di Efisio, combattuta tra il desiderio di restare fedele alle proprie radici e la tentazione di accettare le promesse di un futuro migliore.
Staccandosi dal trio con Giovanni Storti e Giacomo Poretti, Aldo Baglio interpreta il ruolo di Mariano, capo cantiere e uomo pratico con il compito di convincere il pastore a cedere quell’ultimo lembo di terra. Quando Efisio rifiuta l’ennesima offerta milionaria, la trattativa si trasforma in una battaglia legale nella quale entra in scena una magistrata nata e cresciuta in quei luoghi chiamata a dirimere il conflitto, interpretata da Geppi Cucciari. Lo chef Carlo Cracco fa un piccolo cammeo come se stesso.
La produzione ha ambientato le riprese tra Cagliari, Teulada e le spiagge di Tuerredda, catturando la bellezza del paesaggio e, insieme, la fragilità di un territorio sempre in bilico tra conservazione e sfruttamento. Una storia che invita a riflettere su cosa significhi resistere, sul valore non monetario della terra, e su quanto i luoghi parlino di noi. Un racconto che, col sorriso, parla di scelte, memoria e dignità, in una Sardegna ancora selvaggia e poetica.
Dopo l’anteprima come film d’apertura fuori concorso alla Festa del Cinema di Roma il 15 ottobre, il film uscirà nelle sale la settimana dopo, dal 23 ottobre.
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