La seconda edizione di Vinitaly Usa ha portato con sé buone notizie in materia di strategia italiana anti dazi, che stanno facendo sentire i propri effetti sui bilanci delle imprese vitivinicole. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha annunciato da Chicago l’incremento dei fondi triennali per la promozione, a favore di Ita (Italian trade agency), e una campagna di comunicazione che avrà il vino tra i protagonisti. Nessuna cifra specifica, per ora, sull’aumento dei fondi ma Lollobrigida ha garantito di essere al lavoro «per il potenziamento delle risorse nella prossima finanziaria».
«Il nostro obiettivo è arrivare a un forte incremento della dotazione», ha sottolineato il ministro, in una dichiarazione riportata dal quotidiano Il Sole 24 Ore. Il vino, in quanto simbolo dell’export agroalimentare italiano, con quasi 2 miliardi di euro in valore nel 2024, sarà al centro di una campagna che si ricollegherà al riconoscimento della cucina italiana patrimonio Unesco, atteso per fine anno. Ita gestisce annualmente 150 milioni di euro l’anno per attività promozionali sul made in Italy. Lollobrigida, in particolare, ha parlato di spot (basato probabilmente sullo slogan “C’è dentro l’Italia”) per spiegare ai giovani il ruolo del vino nella cultura italiana e per raccontare che «il vino consumato con moderazione non è dannoso per la salute».
A glass fills with deep red wine as it is poured from a bottle in a winery setting surrounded by barrels.
Dopo l’annuncio del ministro, l’Unione italiana vini, che più volte ha sostenuto la necessità di incrementare la promozione nel primo mercato di destinazione dei vini italiani, è intervenuta per sottolineare l’iniziativa sia «la reazione migliore possibile». Per il presidente Lamberto Frescobaldi, il vino italiano è un «asset strategico del made in Italy, con una bilancia commerciale con l’estero che anche lo scorso anno ha generato un attivo di oltre 7,5 miliardi di euro, ma il combinato disposto di dazi, calo del dollaro e del potere di acquisto nel nostro principale mercato di sbocco espone oggi il comparto a rischi di ridimensionamento».
Lamberto Frescobaldi – presidente Unione italiana vini
«Da tempo – ricorda il presidente Uiv – riteniamo fondamentale attivare una terapia d’urto in chiave promozionale e il lavoro del Governo per aumentare in maniera consistente il plafond destinato a Ice-Agenzia attraverso la finanziaria va in questa direzione». Gli Stati Uniti assorbono il 24% delle vendite estere di vino italiano, con un controvalore di 1,9 miliardi di euro nel 2024. Nell’ultimo decennio, ricorda il sindacato, le imprese tricolori hanno investito in promozione budget importanti su scala globale (circa 1 miliardo di euro solo con lo strumento Ocm Promozione) contribuendo nel periodo a una crescita dell’export del 60 per cento (8,1 miliardi di euro nel 2024).
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