Novità in arrivo per chi vola dagli aeroporti italiani: a breve si potrà tornare a portare nel bagaglio a mano bottiglie di vino, olio, profumi e altri liquidi in quantità superiori ai classici 100 millilitri. E senza nemmeno doverli estrarre dalla valigia durante i controlli. Una piccola rivoluzione che segna il ritorno all’uso completo degli scanner di ultima generazione, dopo quasi un anno di sospensione precauzionale.
Le nuove disposizioni, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, potrebbero entrare in vigore tra fine luglio e l’inizio di agosto. La decisione finale spetta alla Conferenza europea dell’aviazione civile (Ecac), che dovrebbe approvare il nuovo algoritmo degli scanner Hi-Scan 6040 CTiX prodotti da Smiths Detection. In Italia, questi sofisticati dispositivi sono già presenti negli scali di Milano Malpensa e Linate, Roma Fiumicino, Bergamo, Catania, Bologna e Torino, coprendo un traffico complessivo di oltre 68 milioni di passeggeri l’anno.
L’innovazione non è solo tecnologica, ma anche culturale: le regole che limitano il trasporto di liquidi sono state introdotte nel 2006, in risposta al clima di massima allerta post 11 settembre. Ma ora, grazie a software avanzati capaci di rilevare esplosivi in tempo reale e fornire immagini tridimensionali ad alta definizione, è possibile garantire la sicurezza senza penalizzare l’esperienza dei viaggiatori.
Il cammino, però, non è stato lineare. A maggio 2024, l’Unione europea aveva imposto nuove restrizioni agli scanner più moderni, in seguito a segnalazioni (arrivate dagli Stati Uniti) che mettevano in dubbio la piena affidabilità del sistema. Una decisione che aveva provocato disagi e critiche, soprattutto da parte degli aeroporti che avevano già investito nelle nuove tecnologie: questi dispositivi, infatti, costano fino a otto volte più dei vecchi e richiedono una manutenzione quattro volte più onerosa.
Ora, con il via libera atteso da Bruxelles, si torna a una gestione più fluida e veloce dei controlli di sicurezza, almeno nei terminal già attrezzati con la cosiddetta “smart security”. Negli altri aeroporti, invece, le restrizioni resteranno in vigore. Ma la direzione sembra tracciata: il futuro dei viaggi passa (anche) dalla tecnologia.
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