Nuove aperture

Una delle più amate osterie di Roma apre una gastronomia: Bonelli arriva al Pigneto

Frequentatissima dagli abitanti del quartiere come da molti che la raggiungono da ogni parte di Roma, è un riferimento per la cucina romana, che si appresta ad aprire una gastronomia

  • 15 Luglio, 2025

«Sono tre anni che ci stiamo dietro» dice Patrizio Bonelli, con suo fratello Simone alla guida di quell’Osteria Bonelli, diventata, da un paio di lustri, un punto di riferimento del quadrante est capitolino, al limitare dell’Acquedotto Alessandrino, zona Torpignattara. Il locale che porta il loro nome è oggi un presidio di romanità: verace, genuino, popolare, ma anche moderno, consapevole, capace di intercettare un pubblico trasversale di habitué, gruppi di giovani e tavolate di famiglie, ma anche stranieri e gourmet più o meno spinti. Il motivo è semplice, come la formula: cucina buona, chiara, diretta, generosa nei sapori come nelle porzioni, conto misurato (tanto da meritare il premio per il miglior rapporto qualità prezzo di Roma nella Guida 2017), buona qualità del prodotto e della sua elaborazione, dai fritti d’apertura ai primi della trazione, dai secondi casalinghi e ai contorni belli saporosi, non disdegnando neanche qualche ricetta appena meno comune, come l’insalata di nervetti o la minestra di piselli e quadrucci, o certi piccoli guizzi di fantasia come negli stringozzi vongole e porcini. Insomma: cucina di casa, gustosa e nostalgica, come in una coda alla vaccinara che non teme riletture ma punta tutto e forte su un sugo sontuoso.

Così i fratelli Bonelli hanno messo su un locale paradigmatico di quella rinascita delle osterie di nuova generazione che non guarda alla rivisitazione ma ha come faro solo la piena convivialità. Fin qui tutto bene, con piena soddisfazione dei molti che si siedono ai loro tavoli: tra interno ed esterno siamo infatti sui 200 coperti, gestiti con disinvoltura e cordialità anche nelle giornate più affollate, che sono tante. Al punto che qualche tempo fa hanno deciso di dare un ulteriore sfogo al loro seguito, bissando con un secondo locale a un passo dal primo e dalla fermata della metro a piazza Roberto Malatesta. I lavori sono in corso, con le lungaggini del caso, «quando si tratta di prendere un locale già adibito a ristorante è molto più semplice. Diverso se devi trasformarlo tu… tra burocrazia e lavori ti sembra di non finire mai». I tempi si allungano, e si arriva all’estate 2025 con il cantiere ancora in corso, ma un traguardo che pare finalmente visibile.

La gastronomia dell’Osteria Bonelli

Lo spin off dell’Osteria Bonelli si pone a metà tra un alimentari e un ristorante, una formula ibrida che ricorda da vicino le gastronomie di una volta che consentono di ottimizzare spazi e risorse: «così possiamo ovviare alla mancanza di personale» dice Patrizio che aggiunge «sarà una specie di tavola calda, in cui trovare le stesse cose dell’Osteria ma in formula più smart e veloce». Soprattutto di giorno, quando il grande banco angolare, lungo circa 6 metri, sarà colmo di pietanze già preparate: secondi e contorni ben esposti, magari con le pentoline di ghisa a sostituire le classiche teglie di metallo, da cui il cliente può attingere liberamente. Primi espressi, così come fritturine o qualche secondo, «dipende dai casi», e poi panini fantasiosi e golosi, in perfetto stile Bonelli. La sera, invece, l’offerta si trasforma, ma solo un po’, con una linea di tapas con lo stesso Dna della cucina; così per esempio la trippa potrebbe essere servita in ciotoline con crostini, per accompagnare vino o birra. A corollario di tutto c’è l’idea di un’offerta fruibile in diversi modi, non solo da gustare in una delle sedute (meno di 30 i coperti, tra tavoli e snack) ma buona anche per l’asporto e il delivery, con una proposta di piatti pronti da cuocere o da scaldare, fosse una lasagna o dei carciofi, nello stile delle vecchie gastronomie, che meriterebbero di una riscoperta.

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