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Al Padiglione Universo di Venezia le ricette per cucinare a bordo di un'astronave

Al Padiglione Universo di Venezia il cibo nello spazio è oggetto di riflessione, per le sue implicazioni non solo nutrizionali ma anche sociali e filosofiche. Ecco come.

  • 11 Giugno, 2025

Mira Kordan è un personaggio di fantasia, creato dall’artista Kristina Pulejkova per il progetto The Metabolic Guide to Space Survival (Guida metabolica alla sopravvivenza nello spazio) presentato durante la Biennale d’Architettura 2025, nel Padiglione Universo. Un piccolo pavillon a Cannaregio, fuori dunque dai luoghi canonici della mostra, che ospita la mostra immersiva Sheltering in Space – A Guide curata da Claudia Schnugg, che indaga le forme dell’abitare fuori dalla Terra anche nelle implicazioni sociali, psicologiche, culturali legate all’atto del rifugiarsi come costruzione di una comunità. Una dimensione che investe anche l’aspetto gastronomico proprio per la sua valenza identitaria e sociale oltre che per quello meramente nutrizionale oggetto oggi di grande studio. In questi termini il programma di eventi in calendario a corollario dell’esibizione, punta ad approfondire alcuni temi e aprire possibili finestre di riflessione, come nel caso della cena firmata da Alberto Gipponi, chiamato a interpretare il tema dal punto di vista gastronomico (evento in organizzato in collaborazione con Gambero Rosso).

Foto: recordstudio

Tutt’altro che una prospettiva relegata al solo ambito scientifico o fantascientifico, considerando l’avvio dei primi viaggi turistici spaziali – come quello che ha visto partecipare la cantante Katy Perry – e le prossime missioni sulla lunga distanza, prima tra tutte quella su Marte. La vita fuori dalla Terra comincia infatti a essere un campo di studio attuale, per questo oggetto tanto di ricerca tecnica quanto di riflessioni artistiche e filosofiche in cui il padiglione si inserisce con un lavoro che coniuga arte, architettura e scienza, per riflettere sulle potenzialità e le sfide aperte dai viaggi spaziali e per indagare come abitare in ambienti planetari e extraterrestri.

Guida metabolica alla sopravvivenza nello spazio

In questo contesto l’istallazione di Kristina Pulejkova aggiunge un tassello ironico al tema della vita nello spazio. Nel suo lavoro, sviluppato in collaborazione con tre laboratori di ricerca di Vienna (il gruppo di Ingegneria metabolica e cellulare dell’Università BOKU di Vienna, il gruppo di ricerca di Biochimica dell’Università Tecnica di Vienna e il gruppo di Analisi delle reti biochimiche dell’Università di Vienna), attinge alle tecniche contemporanee di bioingegneria per immaginare come lieviti, funghi e altri agenti fermentanti potrebbero intervenire in una possibile permanenza a lungo temine nello spazio.

L’opera è essa stessa un progetto che mescola narrazione, design, architettura sviluppato attraverso tre elementi: una valigetta contenente un kit di strumenti di progettazione speculativa, una guida cartacea e un’installazione architettonica che consente di osservare Mira, fittizio capo bioingegnere di 75 anni, che fluttua in assenza di gravità a bordo dell’astronave Möbius, negli gli alloggi e nei panorami cosmici grazie a una proiezione olografica. Agli osservatori giunge la sua voce mescolata al ronzio dei macchinari, le sue riflessioni su sopravvivenza, etica e precarietà ecologica degli ambienti sigillati, sia celesti che terrestri, consegna ai visitatori la sua visione anche attraverso il suo diario di bordo, una guida pratica e umoristica alla vita nello spazio. Nel volume, che si può sfogliare, si trovano idee, istruzioni e consigli su come utilizzare i microbi nello spazio impiegando gli strumenti contenuti nella valigia, terzo elemento dell’istallazione. Non solo: tra le pagine della Guida metabolica alla sopravvivenza nello spazio c’è anche un menu di tre portate: un antipasto, un piatto principale e un dessert ideati dall’artista in collaborazione con lo scienziato Diethard Mattanovich, professore di biotecnologia microbica all’Università BOKU di Vienna, e realizzati interamente con colture viventi. Per chi fosse interessato a testare Lal validità del menu, ecco le ricette, da provare anche sulla terra.

Le ricette del menu dello spazio

Antipasto

Zuppa di yiso

  • 500 ml di acqua
  • 1 cucchiaio di yiso
  • Tofu lievitato

Scaldare l’acqua fino a ebollizione, quindi togliere dal fuoco. Aggiungere lo yiso e mescolare bene. Aggiungere i cubetti di tofu lievitato e, infine, le foglie di spirulina.

Foglie di spirulina (un possibile omaggio alle foglie di nori, non ancora provate)

Mescolare una soluzione di 2 g di gomma xantana + polvere di spirulina in 100 ml di acqua
Stendere su un tappetino in silicone o carta da forno.
Essiccare in forno a bassa temperatura.

Piatto principale

Ragù di proteine microbiche con gnocchi

Soffriggere le microproteine in padella (utilizzare olio prodotto microbicamente), aggiungereacqua + yiso a piacere. Servire con gnocchi di amido.

Gnocchi

Per persona:

  • 50 g di amido
  • 35 ml di acqua calda
  • un pizzico di sale

Impastare fino a ottenere un composto omogeneo. Formare dei rotoli lunghi, spessi circa 2 cm, tagliarli a gnocchi, premere il lato con una forchetta per dare consistenza alla superficie, cuocere per 5 minuti in acqua bollente.

Dessert

Cheesecake al lampone

Base:

  • 100 g di amido
  • 18 g di proteine di lievito
  • 2 g di sale
  • 15 g di eritritolo
  • 85 g di acqua
  • 1 cucchiaino di lievito madre

Mescolare bene, lasciare riposare per 1-2 ore, quindi cuocere per circa 30 minuti a 180 °C

Formaggio fresco lievitato:

  • 20 g di proteine di lievito
  • 110 ml di acqua
  • 10 ml di olio a base di lievito
  • Un pizzico di cloruro di calcio
  • ¼ cucchiaino di sale
  • 30 g di eritritolo

Mescolare bene, aggiungere 0,5 ml di acido lattico (80%).
Riscaldare lentamente fino a ebollizione, mescolare mentre inizia a coagulare. Togliere dal forno e aggiungere 40 g di soluzione densa di gomma xantana.

Gelatina di lamponi

  • 50 g di soluzione densa di gomma xantana
  • 15 g di eritritolo
  • ¼ cucchiaio di astaxantina (polvere XY)
  • Un pizzico di chetone di lampone

Mescolare bene per sciogliere tutti gli ingredienti.

Assemblare la cheesecake

Utilizzare piccoli anelli circolari per torte e ungerli con olio.
Sbriciolare la base della torta e riempire gli anelli con uno strato di base.
Mescolare bene il formaggio e aggiungerlo agli anelli, fino a raggiungere un’altezza di circa 3-4 cm.
Mescolare bene la gelatina di lamponi e aggiungerla sopra le cheesecake.
Mettere in frigorifero fino al momento di servire. Sformare con cura dagli anelli e servire freddo.

Padiglione Universo – 10 maggio – 31 luglio 2025 – Fàbrica 33 – https://www.universepavilion.com/

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