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Spesa troppo cara? Gli svedesi boicottano i supermercati. Lo sciopero di una settimana

In Svezia i consumatori protestano contro lโ€™aumento dei prezzi alimentar. Per una settimana, boicottano i grandi supermercati, accusati di approfittare della scarsa concorrenza

รˆ iniziata lunedรฌ 24 marzo in Svezia la protesta dei consumatori contro lโ€™impennata dei prezzi dei prodotti alimentari. Per sette giorni, i cittadini aderenti allโ€™iniziativa hanno deciso di non fare acquisti presso i grandi supermercati e le catene della GDO, tra cui Ica, Coop, Lidl, Willys ed Hemkรถp. Il boicottaggio, ribattezzato โ€œBojkotta vecka 12โ€ (Boicottaggio della settimana 12), ha preso piede attraverso i social โ€“ Facebook, TikTok, Instagram โ€“ diventando rapidamente un tema di dibattito nazionale e attirando lโ€™attenzione della politica.

 

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Secondo quanto riportato dal Guardian, lโ€™iniziativa nasce dalla frustrazione per aumenti ritenuti ingiustificati: il costo medio annuo per la spesa di una famiglia รจ aumentato di circa 30.000 corone (2.763 euro) dal gennaio 2022, mentre prodotti simbolici come il caffรจ rischiano di superare la soglia psicologica delle 100 corone (9,21 euro) a confezione.

Cibo sempre piรน caro: il sospetto sullโ€™oligopolio dei supermercati

Secondo molti consumatori, dietro lโ€™aumento dei prezzi ci sarebbe una concorrenza limitata, con pochi attori a dominare il mercato della grande distribuzione e a trarne vantaggi economici. Le catene coinvolte si difendono attribuendo i rincari a dinamiche globali: lโ€™inflazione, i conflitti internazionali, i danni climatici che danneggiano i raccolti e lโ€™aumento del costo delle materie prime. Ma i dati confermano lโ€™esasperazione degli svedesi: secondo la piattaforma Matpriskollen, solo nellโ€™ultimo mese i prezzi del cioccolato sono aumentati del 9,2% e nellโ€™arco di un anno la crescita arriva al +24,9%. Olio e burro (+7,2%), formaggi (+6,4%), latte e pasta (+5,4%) sono tra i prodotti piรน colpiti. Non รจ un caso isolato: proteste simili si sono giร  registrate in Bulgaria, dove il fatturato della GDO รจ calato del 30%, e in diversi Paesi dellโ€™Europa orientale, tra cui Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Serbia.

La politica si muove (poco) mentre i consumatori cercano alternative&lt

Il governo svedese ha finora mantenuto una posizione prudente. Il ministro delle Finanze Elisabeth Svantesson ha dichiarato che, nonostante lโ€™inflazione generale sia scesa dallโ€™11% del 2022 allโ€™1,3% del febbraio 2025, i prezzi dei beni alimentari restano ostinatamente alti. Il ministro degli Affari Rurali, Peter Kullgren, ha riconosciuto la difficoltร  per le famiglie meno abbienti e ha annunciato una nuova strategia per il settore alimentare, con lโ€™obiettivo di rafforzare la produzione interna e stimolare la concorrenza. Intanto, alcuni consumatori, come riportato dal Guardian, si organizzano attraverso canali alternativi come i gruppi โ€œreko-ringโ€, che permettono lโ€™acquisto diretto dai produttori locali, saltando i passaggi della distribuzione. Resta da capire se il boicottaggio durerร  nel tempo e se, al di lร  del segnale simbolico, riuscirร  a modificare davvero le scelte delle grandi catene.

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