Quando a posteriori guarderemo indietro verso lโinizio di questo decennio, a livello dโinnovazione enogastronomica non avremo difficoltร a definirlo come il periodo di boom delle Craft Distillery. La distillazione, infatti, proprio come il mondo della birra alcuni anni prima, sta abbandonando il monopolio produttivo dei grandi player, per tornare a una dimensione piรน artigianale, e lo sta facendo tramite il fiorire in giro per il globo di piccole distillerie. Negli Stati Uniti infatti in pochi anni ne sono nate oltre 2.000, mentre lโInghilterra ha superato la Scozia per numero di distillerie con un tasso di aperture di circa una a settimana. Perfino in Francia si รจ abbondantemente superato il centinaio di nuove realtร dedite alla distillazione di Whisky e Gin.ย E allora la domanda sorge spontanea: perchรฉ in Italia non ce ne stiamo accorgendo? Perchรฉ non ci sono nuove piccole distillerie da visitare, da studiare, in cui investire, sparse per il paese? La risposta รจ in parte semplice e in parte complessa.
Il primo โproblemaโ allo sviluppo della distillazione รจ da ricercarsi nel regolamento del prodotto per il quale la domanda รจ crescente sul mercato: il Gin. Lโamatissimo spirito di ginepro inglese infatti si puรฒ ottenere sia tramite la distillazione, sia tramite metodo compound, procedura di tipo liquoristico che prevede la semplice macerazione a freddo di ginepro e botaniche, o addirittura di oli essenziali (da Regolamento UE 2019/787 sulle bevande spiritose). Niente di male in tutto ciรฒ, ma in un paese come l’Italia a forte tradizione liquoristica (ogni paesino ha i suoi amari, rosoli, liquori, vermouthโฆ) รจ stata questa tecnica a prendere piรน velocemente piede, diventando in modo indiretto ostacolo allo sviluppo delle Craft Distillery nostrane.
Allโinizio di questโarticolo abbiamo paragonato la crescita delle birre artigianali e quella delle distillerie, e la cosa non รจ casuale. Sono proprio i pionieri della fermentazione ad aver capito per primi che il potenziale per la crescita si stava spostando sul mondo degli spirits, e soprattutto a immaginare di poter far sposare il proprio know-how tecnico e sfruttare le economie di scala per lanciarsi in un progetto ambizioso come quello della distillazione del Whisky.
Il team di Strada Ferrata
La realtร piรน rappresentativa e interessante in tal senso รจ probabilmente Strada Ferrata, distilleria brianzola che vede quali soci fondatori Raiload Brewing Co. e Agostino Arioli (fondatore nel lontano 1996 di Birrificio Italiano)
Per distillare Whisky bisogna infatti partire da un fermentato di cereali, che รจ lo stesso che con lโaggiunta del luppolo diverrร poi birra, ed avendo giร cultura approfondita di malti e lieviti รจ venuto quasi naturale per i soci immaginare il salto nel mondo del Whisky.
Ma tolta la materia prima, il secondo elemento fondamentale per ottenere il Whisky รจ il tempo, e questo รจ il motivo per cui di alcune distillerie italiane giร attive, alcune con progetti ambiziosi, non si รจ ancora sentito parlare. Per disciplinare servono almeno 3 anni di invecchiamento in legno, ma spesso questo limite รจ da intendersi come un โminimoโ, e per vedere prodotti strutturati ed interessanti si punta piรน sui 5.
Proprio per questo, nellโattesa molte distillerie di Whisky in giro per il mondo si mettono a produrre Gin o Vodka: per rendere sostenibile il business e ammortizzare i costi fissi, oltre che ovviamente a lanciare il brand sul mercato.
Nel caso di Strada Ferrata perรฒ la scelta รจ stata diversa, e per certi versi piรน interessante: per non tradire la propria identitร infatti, la distilleria ha deciso di puntare su una tipologia di prodotto che in Italia ancora ha pochissima diffusione: il New Make italiano. Questo distillato di cereali bianco รจ di fondo la base per whisky che verrร , ma puรฒ vivere anche in autonomia e essere imbottigliato sia puro che aromatizzato. Nel caso, sono uscite le prime 6 versioni, che a loro volta mettono in risalto la selezione dei malti e il lavoro dei lieviti.
Ve ne sono tre bianche: Originale, il New Make cosรฌ comโรจ; Torbato, con malti essiccati al fumo di torba; Fรผm, con malti affumicati e impreziosito dalla infusione di stecche di essenze italiane (acacia e ciliegio selvatico) tostate, e tre versioni aromatizzate, per le quali sono state selezionate erbe e spezie capaci di arricchire in modo interessante e bilanciato la base di cereali e il profilo aromatico dei lieviti: i capperi di Pantelleria del Capparis; i luppoli profumati del Cascadian; il bouquet di spezie mediterranee del Levante.
ร un primo assaggio di quel che sarร . Ma per il Whisky bisogna aspettare almeno il 2024: le porte della distilleria sono state aperte nel 2020, lโ11 febbraio del 2021 si รจ iniziato a distillare e i primi prodotti usciranno dopo un minimo di 3 anni di affinamento in botte. I piรน curiosi hanno un modo per portarsi avanti: chiunque lo desideri puรฒ acquistare da ora una quota whisky 2021 (lโanno zero della distilleria) ed essere cosรฌ annoverato tra i โFoundersโ di Strada Ferrata.
foto:ย www.gabrielezanon.com
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