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È polemica per la presenza di vini israeliani alla Mostra del Chianti di Montespertoli. Il sindaco annulla la degustazione

La decisione arriva dopo il botta e risposta tra la Rete antifascista e l'associazione Amici di Israele. Alla manifestazione erano stati invitati i produttori del deserto di Ramat HaNegev, a pochi chilometri da Gaza

  • 13 Maggio, 2025

La guerra di Gaza continua a dividere e suscitare polemiche nel mondo enogastronomico. Dopo la lite tra la ristoratrice napoletana e la turista israeliana, stavolta a finire sotto i riflettori è la 67esima Mostra del vino Chianti di Montespertoli (31 maggio-8 giugno), a causa della presenza, nel programma, di una degustazione di vini israeliani. Degustazione alla fine annullata per “motivi geopolitici”.

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L’invito ad annullare la manifestazione

L’evento toscano prevedeva, tra le altre cose, la partecipazione di alcuni produttori israeliani del deserto di Ramat HaNegev a pochi chilometri da Gaza, ma proprio la loro presenza ha suscitato la reazione della Rete Antifascista locale che, in una lettera indirizzata al sindaco Alessio Mugnaini ha chiesto di annullare l’evento: «Gaza è una città palestinese, completamente rasa al suolo. Tutto questo a opera dei bombardamenti israeliani. Le chiedo di annullare questo evento, nel rispetto del popolo palestinese, nel rispetto della sua dignità e del diritto Internazionale. E nella giusta condanna di Israele».

La reazione degli Amici di Israele

La richiesta ha, però innescato la risposta dell’Associazione Amici di Israele di Firenze: «Gli estensori dell’appello, con il pretesto della tutela del popolo palestinese, si accodano alla propaganda ormai stantia tipica dei propal, invocando addirittura l’annullamento di eventi che niente hanno a che vedere con la politica internazionale – scrive il presidente Kishore Bombaci, in una nuova missiva diretta a sindaco Mugnaini – La strategia del boicottaggio rappresenta un leitmotiv nella propaganda propalestinese che nasconde una ostilità inaccettabile nei confronti di Israele e dei suoi prodotti. Siamo esterrefatti da questa opera di continua mistificazione della realtà».

Alessio Mugnaini, sindaco di Montespertoli

La scelta di annullare la degustazione di vini israeliani

Ad ogni modo, il sindaco di Montespertoli ha comunicato, con una nota ufficiale, l’annullamento della degustazione di vini israeliani. L’amministrazione comunale ha sottolineato che la Mostra del Chianti è sempre stata un evento privo di connotazioni politiche, pensato per valorizzare la cultura enogastronomica e per rafforzare i legami di comunità.

«Vedere arrivare da fuori Montespertoli messaggi intrisi di odio mi ha fatto male», ha affermato il sindaco Mugnaini, esprimendo la sua preoccupazione per il rischio che la manifestazione potesse essere strumentalizzata a fini politici.

Lo stesso primo cittadino ha ribadito l’impegno della comunità di Montespertoli nella solidarietà verso tutte le popolazioni colpite da guerre e ingiustizie in varie parti del mondo: «Alla popolazione palestinese travolta da una crisi umanitaria che ogni giorno impone costi insopportabili in termini di vite umane, diritti e dignità, così come ai civili israeliani vittime del terrorismo e coloro ancora tenuti in ostaggio a Gaza. Siamo altresì convinti che le responsabilità dei governi non possano e non debbano ricadere sui singoli cittadini, che troppo spesso sono le prime vittime delle decisioni. Anche molti cittadini israeliani vivono con sofferenza e disagio le scelte del proprio governo, tant’è che da mesi manifestano contro Netanyahu: a loro, come a chi manifesta a Gaza contro Hamas, va il nostro profondo sostegno».

Decisione sofferta la sua, ma «presa presa soprattutto nell’interesse della Mostra del Chianti, delle aziende agricole e delle associazioni che vi partecipano e per evitare strumentalizzazioni di chi nasconde altri intenti dietro alle dichiarazioni di pace. Questo però non è un addio ma solo un arrivederci a un tempo che speriamo sia migliore, un tempo in cui poter riprendere questo percorso e, anzi, ampliare le contaminazioni culturali, aprendoci sempre di più all’incontro con altri popoli e a nuove storie da condividere».

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